2 Gennaio 2022
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2 Gennaio 2022

Marco Castello in “Luminarie” svela ciò che gli piace del Natale

Il brano è stato pubblicato a sorpresa nel giorno “dell'ottava” di Santa Lucia

Marco Castello
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Luminarie è il nuovo brano di Marco Castello per 42 Records. La canzone è stata pubblicata a sorpresa il 20 dicembre 2021, nel giorno “dell’ottava” di Santa Lucia, per chiudere idealmente la festa della patrona di Siracusa.

La musica di Marco Castello è legata a doppio filo alla sua terra, alle tradizioni della Sicilia, e alla lingua siciliana che si mostra a tratti quasi misteriosa e inafferrabile. L’artista spesso mischia il siciliano all’italiano nelle sue canzoni; e lo fa anche in Luminarie (in fondo all’articolo potete leggere il testo).

Il brano risente degli anni passati a studiare jazz, che è una componente importante della formazione musicale di Marco. La canzone presenta però anche riferimenti e influenze diverse, come la magia di un momento di festa rappresentato dal Natale.

Marco Castello

Marco Castello, la luce e il Natale

Marco Castello racconta così il brano: “Tutto ciò che produce luce è un prodigio strano, magico e misterioso, dal fuoco, al cielo, a uno schermo, cosa sia questa onda-particella non lo so di certo io, ma qualsiasi cosa si illumini catturerà magneticamente, anche solo per un po’, gli occhi e l’attenzione di chi la guarda, come succede al pesciolino che nel buio degli abissi si imbambola ipnotizzato davanti all’illicio illuminato del predatore, prima di essere inghiottito in un guizzo. Ecco, io sono particolarmente sensibile alle lucine, se fossi pesce non durerei un’ora fra le esche bioluminescenti dei fondali, abboccherei subito, guarderei per ore le intermittenze lucenti in uno stato di trance“.

L’artista rivela l’effetto che la luce ha su di lui. In particolare, le luminarie natalizie esercitano un grande fascino. “Quando per le feste la città si imperla di lampadine allora divento scemo, e se sto guidando rischio di essere un pericolo pubblico perché smetto di guardare la strada e mi perdo tra le costellazioni di led fra i palazzi, o sulle arcate sospese a motivi barocchi (prima, ormai qui sono sempre le stesse noiosissime fasce di filamenti dorati riciclate da almeno tre amministrazioni)“.

Prosegue: “Comunque quello è il vero segnale che arriva il Natale, evviva, che per di più qui rientra nello stesso periodo degli otto giorni di festa per Santa Lucia, patrona di Siracusa e venerata in tutto il mondo come simbolo di luce e di tante altre cose che non ci interessano, perché noi di luce stiamo parlando“.

Marco Castello conclude: “Tuttavia, nonostante la meraviglia abbacinante, se non fosse per le luci e per un po’ di elettricità nell’atmosfera, più tempo passa meno me ne frega del Natale, quindi ne approfitto di notte per godermi in solitudine e in silenzio una delle poche cose che mi piacciono davvero di questo periodo: le luminarie“.

Marco Castello

Luminarie, il testo

Blocca tutta la via
sale alle nuvole
una gru che monta un pergolato fatto di allucinazioni
attraverso il vetro una via lattea abbrancicata fra i balconi

Nebbia sui panni stesi
sembrano nuvole
ma è solo fumo di castagne riesumate
ogni anno sempre più in anticipo

Sul mare luccica
tutta di fiaccole
una luna stanca di esser mille volte onda caracolla via

Ni viremu allo sbaccadero per i fuochi d’attificio

Viva Santa Lucia
sarausana jè

Vienimi a cercare scivolando sulla cera
c’è la banda sto vibrando con The King

Quannu ti viru mi sentu abbampari
ca ti vulissi diri tanti cosi

È festa e sugnu sempri i malamuri
ca ni vulemu beni e ni facemu mali

Ora sei tutta mia
torta di fragole
misero conforto fra le storie di questa notte buttana

Mi consoli di nascosto all’alba e custodisci i miei segreti

Finisce la magia
spente le lucciole

È di nuovo estate ogni mattina fino a quando
la sera ci illudiamo con le luminarie

Marco Castello

Foto di Glauco Canalis