25 Novembre 2020
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25 Novembre 2020

Linecheck 2020, conclusa la sesta edizione della music conference italiana

Si è conclusa con la presenza di 30 artisti e 280 speaker per 60 panels Linecheck 2020, sesta edizione del music meeting and festival.

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Si è conclusa con la presenza di 30 artisti e 280 speaker per 60 panels Linecheck 2020, sesta edizione del music meeting and festival.

In questi tre giorni, dal 17 al 19 novembre, Linecheck si è reinventato in sei canali virtuali della piattaforma live.linecheck.it.

Il progetto, nonostante la difficoltà del periodo, ha mantenuto la sua identità, ponendo al centro del dibattito il valore della musica, esplorato in più di 60 appuntamenti.

Oltre 700 incontri di networking, organizzati su misura per i professionisti che vi hanno preso parte.

Nei dibattiti e workshop hanno partecipato le voci più autorevoli della filiera musicale, da indie a major, dai disruptor alle istituzioni e si è tracciata una nuova traiettoria per il futuro dell’industria, in un’ottica più sostenibile, inclusiva e innovativa.

Gran finale sabato 21 con Queercheck, il format di Linecheck dedicato a ‘diversity & inclusion’, primo appuntamento italiano sulla piattaforma internazionale United We Stream, in diretta facebook su pagine di 7 diversi paesi.

Come progetto charity mondiale United We Stream ha scelto di supportare e conservare la Club Culture in attesa di poter ricominciare a incontrarci dal vivo. Insieme ad altre città del mondo, Milano sta lanciando un programma che vuole aiutare a mantenere vivo e vivace il panorama degli artisti, dei locali e dei lavoratori dello spettacolo.

Le donazioni raccolte durante la diretta di Queercheck del 21 novembre hanno alimentato il fondo di Music Innovation Hub COVID-19 Sosteniamo la Musica, promosso da FIMI e attivato a sostegno della filiera musicale italiana per affrontare l’emergenza.

LINECHECK 2020

Il tema portante di quest’anno, ovvero Sound Values, è riecheggiato in tutti i meeting. Tra gli argomenti trattati ci sono le nuove tecnologie copyright & publishing, la diversità, l’innovazione, la questione import/export, il turismo musicale, il mondo delle etichette e distribuzione, passando dal rapporto tra promoter e agenti, tra sync e brand, fino ad esplorare il gap valoriale che si è creato tra l’artista e il consumatore, dando luogo ad una distorsione della percezione da parte dell’utente.

“Un panel sulle potenzialità offerte dalla musica dal vivo online, ha evidenziato come, dopo ormai 9 mesi di stop alle revenues da concerti e tour tradizionali, sufficienti prove testimoniano che lo streaming può rappresentare un modello sostenibile per tutti gli attori della filiera, in primis gli artisti, oggi chiamati a sperimentare nuovi format e creatività per offrire esperienze uniche, originali, diverse al proprio pubblico di riferimento, ormai pronto ad accoglierle e valorizzarle.”

Queste le parole di Anna Zò, Project Manager di Linecheck. Prosegue Dino Lupelli, General Manager di Music Innovation Hub.

“L’agenda di Linecheck deriva quindi dagli obiettivi di sviluppo dell’ONU, che si ritrovano anche in quelli dell’Unione Europa e che sposiamo pienamente. Solo grazie ai progetti europei che abbiamo saputo sviluppare ed ai rapporti internazionali siamo riusciti a realizzare Linecheck quest’anno, altrimenti troppo difficile sostenerlo.”

Anche nella versione digitale si è estesa la dimensione internazionale di Linecheck con riflessioni sul valore della musica dal punto di vista artistico, economico e sociale.

In questi tre giorni Linecheck Music Meeting and Festival si è proposta come una piattaforma di dialogo neutra, da cui sono nate importanti riflessioni e soluzioni per rendere la filiera musicale un ecosistema integrato win-to-win, un sistema interconesso e autosufficiente.