1 Ottobre 2023
di Blogger
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1 Ottobre 2023

Lina Simons dedica l’album d’esordio “P.A.S.” alla sua famiglia

Il disco, composto da 12 tracce, contiene anche i singoli pubblicati per MINE Music dal 2021 ad oggi

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P.A.S.” è l’album d’esordio della rapper italo-nigeriana Lina Simons. Il disco, negli store digitali dal 29 settembre 2023, è composto da 12 tracce e racconta l’artista a 360 gradi.

Lina Simons (all’anagrafe, Pasqualina De Simone) è italiana di seconda generazione: è nata a Pozzuoli nel 1998 da madre nigeriana e padre italiano. La sua musica miscela l’hip hop al dialetto napoletano; e rispecchia il mondo culturale dell’artista. La lingua che la rapper parla e usa nella sua arte, è fatta di napoletano, italiano e inglese. Questo mix di culture si esprime non solo nelle canzoni, ma anche nei modi, nel look e nell’attitudine di Lina.

P.A.S.” racchiude il mondo multisfaccettato della rapper: dal suo lato più street a quello più introspettivo, da quello più leggero a quello sociale. Le 12 canzoni del disco propongono atmosfere musicali e di scrittura diverse; raccontano aspetti molteplici, un vissuto denso ed anche ambienti differenti tra il Sud Italia (Napoli e il beneventano) e Londra.

Lina Simons

L’album racconta Lina Simons, a partire già dal nome. Il suo significato è spiegato dalla rapper stessa: “P.A.S: Quando ero piccolina il primo album avevo immaginato di dedicarlo alla famiglia. Ogni lettera è l’iniziale di un componente. In più P.A.S. è un diminutivo di Pasqualina, il mio vero nome”. L’acronimo è talmente significativo per Lina che è anche uno dei tatuaggi che ha sul collo.

P.A.S.” è stato supervisionato, prodotto o co-prodotto da Gransta MSV per MINE Music. Il disco contiene anche i quattro singoli già pubblicati dal 2021 ad oggi: “In The Block“, “Nuda“, “Shaku Shaku” e “Guardami Ora“.

La tracklist di “P.A.S.” presentata da Lina Simons

1. “AAANIMAL
A volte bisogna proteggere la propria salute mentale come fossimo degli animali”.

2. “IN THE BLOCK
Esprimo la mia rabbia verso un Paese che, a volte, mi ha fatta sentire inadeguata”.

3. “SUCK MY DICK
Come dico nel brano, c’è chi dubitava che io potessi seguire i miei sogni e invece lo sto facendo. E anche bene!

4. “ONLY HATERS” (2023 VERSION)
Una canzone per gli haters e tutte le cose che dicono soprattutto online”.

5. NUDA
In questa canzone mi metto a nudo e lancio una sfida anche al patriarcato. Testosterone ne ho anche io”.

6. “STA NERA QUA
La nera di questa canzone non sono solo io ma un po’ tutte le donne nere che lavorano sodo ogni giorno”.

7. “NO FEELINGS
In questo pezzo parlo di come sono costantemente incazzata perché mi piacciono le banconote e non le transazioni bancarie. Cash only babes. Cash only”.

8. “SUL NAT
Questa canzone è dedicata a tutti i Malesseri”.

9. “GUARDAMI ORA
Con questa canzone invito chiunque a guardare cosa sto facendo perché se non vi piaccio ora aspettate di vedere quello che farò”.

10. “BENE NON FA
Questo pezzo è per tutte le persone che soffrono di problemi alimentari e body dysmorphia”.

11. “SHAKU SHAKU
Un inno alle mie origini nigeriane in cui mi permetto di essere anche un po’ romantica, ispirato all’omonima mossa di danza chiamata Shaku Shaku”.

12. “ONLY HATERS” (MIAMI FESTIVAL 2022 LIVE VERSON)

Lina Simons

Ecco chi è lina simons

Lina Simons si presenta da sola: “Sono Pasqualina De Simone, in arte Lina Simons. Sono nata a Pozzuoli nel 1998 da madre nigeriana e padre italiano. Sono cresciuta a Cerreto Sannita, un paese con tremila abitanti nella provincia di Benevento. Io e mia madre eravamo le uniche nere a vivere lì. Vi lascio immaginare. Il mio rapporto con l’Italia è strano. Un ‘ti amo e ti odio’. Dovevo parlare meglio degli altri, comportarmi meglio…

Mi sono sempre sentita in dovere di dimostrare di essere all’altezza, dimostrare che ero italiana. Mio padre era italiano e anche bianco quindi quando ci vedevano insieme pensavano che fossi stata adottata. Quando sono cresciuta, chi non sapeva pensava fossi la sua escort. Facevo vlog e video satirici su Facebook in cui parlavo degli stereotipi che i ‘white italians’ hanno sugli afroitaliani. Alla gente piacevano, ma non a tutti. Comunque è stata ed è una buona valvola di sfogo: far ridere la gente, ma metterle anche del sale in zucca.

Un giorno non hanno fatto lavorare me e mia sorella in un ristorante perché siamo nere. La mia sorellina quel giorno si sentì umiliata e si mise a piangere. Ho fatto un video in cui ne parlavo, che è diventato virale e vi lascio immaginare il resto. Tutta Casapound e la Lega nei commenti.

Due mesi dopo aver preso il diploma sono partita per Londra perché di avvelenarmi il fegato ogni giorno non ce la facevo più. Poi volevo una carriera internazionale quindi Londra era il luogo giusto in cui andare! Vivo a Londra dal 2018. Da allora nessuno mi chiama ‘scimmia’. Da allora non devo fare a cazzotti o dimostrare niente a nessuno, se non a me stessa. Qui a Londra faccio musica e studio imprenditoria e business della musica. Tramite la musica voglio dire la mia. Ho tanto da dire e tante opinioni. Le cose in Italia devono cambiare. Io sono parte del cambiamento e non posso essere nascosta. Sono qui. Noi afroitaliani, figli di altre minoranze, siamo qui e alla pari di tutti“.