20 Ottobre 2014
di News, Interviste
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20 Ottobre 2014

"Like A Virgin", la preghiera laica di SISTER CRISTINA

E' uscito oggi "Like a virgin", primo singolo estratto dal futuro album di debutto di Sister Cristina, che lo ha definito"Simile a una preghiera laica".

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All music Italia ve ne aveva parlato in tempi non sospetti; scorgendo sui Digital Store la copertina del nuovo singolo di Sister Cristina vi aveva svelato, infatti, che Like A virgin sarebbe stato il primo brano estratto dall’album di debutto della suora trionfatrice di The Voice of Italy (puoi leggere QUI!).

Da oggi, 20 ottobre, Like A virgin di Suor Cristina Scuccia è in rotazione radiofonica, mentre su VEVO è stato pubblicato il videoclip ufficiale. Girato a Venezia, proprio come fece Madonna all’epoca, il suggestivo video, con immagini in bianco e nero, è stato diretto dal regista Marco Salom con l’intento di trasmettere serenità e poesia.

La cover del celebre brano del 1984 di Madonna sarà il biglietto da visita dell’album di debutto della suora, disponibile in pre-order su Itunes, la cui pubblicazione in tutto il mondo è prevista per l’11 novembre e oltre ad altre cover, conterrà anche un paio di brani di christian music e due inediti.

In occasione del lancio in radio del nuovo singolo, Sister Cristina ha deciso di rilasciare in esclusiva una intervista a l’Avvenire.

Nell’intervista la religiosa di origini siciliane, che ora si appresta a diventare una Pop Star mondiale, spiega le motivazioni che l’hanno spinta a reinterpretare questa controversa canzone, scritta a quattro mani da Billy Steinberg e Tom Kelly, che nel refrain recita “come una vergine toccata per la primissima volta.”

Quando il giornalista Gigio Rancillo, in maniera semi-provocatoria, le chiede cosa le è passato per la testa di interpretare Like A virgin, la giovane sorella orsolina così ha risposto:

«L’ho scelta io. Senza nessuna volontà di provocare o di scandalizzare. Leggendo il testo, senza farsi influenzare dai precedenti, si scopre che è una canzone sulla capacità dell’amore di fare nuove le persone. Di riscattarle dal loro passato. Ed è così che io ho voluto interpretarla. Per questo l’abbiamo trasformata dal brano pop-dance che era, in una ballata romantica un po’ alla Amos Lee. Cioè a qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop».

E quando, insistendo sulla questione, le viene esplicitamente chiesto se in questa scelta sia stata obbligata o condizionata dalla sua casa discografica, la Universal, afferma con decisione:

«No. Sono stata libera nelle scelte che ho fatto. Certo, come in tutte le collaborazioni, ci siamo venuti incontro. Ma su questo brano ho deciso io. E sono contenta sia di come suona sia del videoclip».