19 Gennaio 2020
di Direttore Editoriale
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19 Gennaio 2020

Junior Cally la politica si schiera contro la sua partecipazione al Festival di Sanremo

Dopo le accuse arrivano le risposte del management e dell'artista

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In gara al Festival di Sanremo 2020 ci sarà il rapper Junior Cally. La sua presenza, nelle ultime ore, sta facendo discutere parecchio il mondo web e, sopratutto, i politici italiani.

Noi di All Music Italia vi avevamo già anticipato che la sua No grazie sarebbe stata la canzone che avrebbe fatto maggiormente parlare di sé a causa degli attacchi espliciti, contenuti nel testo del brano, alla politica. Destra e sinistra, senza distinzioni (vedi qui).

In realtà le polemiche che al momento stanno occupando le principali pagine dei siti web sono relative ad un brano del passato del rapper, Strega.

In questo brano del 2017 Junior Cally reppava:

Lei si chiama Gioia
balla mezza nuda, dopo te la dà
Si chiama Gioia perché fa la troxx
L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa
c’ho rivestito la maschera

E ancora, da un altro brano del passato…

“State buoni, a queste donne alzo minigonne
me la chiXvo di brutto mentre legge Nietzche
Ci scopiXmo Giusy Ferreri
lo sai che fottiXmo Greta Menchi
lo sai voglio fottXre con la Canalis
queste putXXne con le Lelly Kelly
non sanno che fottXno con Junior Cally…

GLI ATTACCHI DEI POLITICI

Il presidente della Rai, Marcello Foa:

“…scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata. Il Festival, tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico.

Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani”. Spero Amadeus possa riportare il festival nella sua giusta dimensione”.

Matteo Salvini, leader della Lega:

Uno che incita all’odio e alla violenza contro le donne … per un anno ho lavorato con Giulia Bongiorno per far approvare il codice rosso.

Oggi leggo che la Rai e il più importante festival della canzone italiana, usando denaro pubblico, sdoganano femminicidio e stupro. Non ho parole: mi auguro che questo tizio non metta mai piede sul palco di Sanremo“.

Dal Movimento 5 stelle:

Considero vergognoso che un rapper per ragazzini/e che ha nel suo repertorio canzoni contenenti frasi violente e che istigano alla violenza di genere.

Ritengo che la RAI dovrebbe svolgere un ruolo importantissimo nel contrastare la violenza contro le donne.

Ma quanto meno esigo possa evitare di fomentarla dando spazio a questi “cantanti”.

LA RISPOSTA DI JUNIOR CALLY E DEL management

A seguire la nota stampa diffusa da MN Management dell’artista:

La posizione dell’artista è contro il sessismo, i passi avanti o indietro, e contro la violenza sulle donne.

Lungi da Junior Cally scomodare i grandi nomi del cinema, della letteratura e della storia dell’arte, da Tarantino e Kubrick, da Gomorra a Caravaggio e scrittori come Nabokov e Bret Easton Ellis: l’arte può avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell’artista“.

Queste invece le parole dell’artista:

E’ evidente dunque che su questa polemica non solo Junior Cally e le sue rime, ma anche le donne e il sessismo non c’entrano nulla.

Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”.

Nella risposta Junior Cally cita anche alcuni esempi di canzone e cantanti passati dal palco dell’Ariston…

Vasco Rossi (“è andata a casa con il negro la troXX“), gli Afterhours (“sei più bella vestita di lividi“), Marco Masini (“bella stronza, mi verrebbe di strapparti quei vestiti da puttXXX e tenerti a gambe aperte…“) e Achille Lauro (“l’amore è un po’ ossessione, un po’ possesso, carichi la pistola e poi ti sparo in testa”) e anche Myss Keta, co-presentatrice quest’anno de L’Altrofestival ( “toccami la gamba, passami la bamba, Jo sono la tua troXX“).

Del resto, diciamolo, non è che se un regista dirige un film horror o un thriller, un film in cui le donne vengono uccise o maltrattate, allora a sua volta è un serial killer… altrimenti qualcuno si è dimenticato di rinchiudere Dario Argento