2 Novembre 2020
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2 Novembre 2020

Izi, fuori “Riot”, un urlo di strazio e una raccolta di brani scritti in giro per il mondo

E' uscito il nuovo album di Izi Riot, 13 tracce che inizialmente avrebbero dovuto far parte di un mixtape. Progetto ambizioso e interessante.

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E’ uscito per Island Records (Universal Music Italia) il nuovo album di Izi Riot, che arriva a poco più di un anno da Aletheia.

Un album musicalmente interessante nel quale l’artista ligure ha messo tutto sé stesso, con un approccio differente rispetto al passato, ma ugualmente attento.

“Riot è nato come un mixtape, una raccolta di brani scritta in giro per il mondo lavorata con la stessa serietà che si riserva ad un disco.
Contiene tantissime esperienze, una miriade di immagini. E’ una bomba esplosiva.

Il titolo nonché parola chiave del disco è “Riot” perché percepisco che ci sia un bisogno estremo di risposte: è un urlo di strazio che proviene da anime ancestrali, da chi cerca di comunicare da un’eternità, l’ultima spinta prima di farsi muto per sempre.

Non vuole assolutamente incitare alla violenza ma a una rivolta ‘spirituale’, un invito ad usare il cervello e i poteri che abbiamo, a migliorare ed evolvere la nostra comunicazione, oltre che il nostro essere.”

IZI RIOT

Nella tracklist dell’album numerose collaborazioni, anche a livello di produzione.

“Sono un artista che non ha mai abusato di collaborazioni. In questo disco ho sentito la necessità di ricoprire anche il ruolo di “direttore artistico”: sono stato molto istintivo e ho cercato di fare esperimenti assurdi ma che in un qualche modo avessero senso per me.

Sapevo cosa volevo fare e ho voluto affidare a voci completamente differenti i diversi colori del disco.

Sono felice di avere ospitato così tanti personaggi apparentemente distanti l’uno dall’altro riuscendo comunque a mantenere una linea concettuale ben definita. Sono state tutte esperienze nuove, in cui ho coinvolto emergenti, amici, leggende della scena e nomi internazionali (Idk, Sav12 e DAX).

Ci sono tantissimi produttori che provengono da realtà diverse e in qualche modo tutti fanno parte del concept di ‘Riot’, inteso anche come ‘rivolta creativa’.”