25 Agosto 2023
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25 Agosto 2023

Aka 7Even, Anna, Fellow, Martina Attili… i cantanti della GenZ affrontano sui social il caso dello stupro di Palermo

I giovani artisti hanno iniziato a far sentire la loro voce #IoNonCantoEBasta

Cantanti Generazione Z #iononcantoebasta 2023
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Cantanti Generazione z – Le dichiarazioni sul caso di Palermo

AKA 7EVEN

Mi chiedo come l’ego umano possa spingere le persone a non avere limiti pur di soddisfare i propri bisogni o mancanze.

Ma in realtà qua non si parla né di mancanze né di bisogni, ma di ‘mostri’ che non hanno più un minimo di valori e principi, vedendo il corpo di una donna come uno strumento.

Buttateli dentro e gettate la chiave. E visto che molti ragazzi mi seguono, anche più piccoli, ricordatevi sempre di rispettare il prossimo, soprattutto le donne. Lo stupro va condannato, sempre. Se vedete una donna in difficoltà chiamate qualcuno. E se mai vi venisse in mente di fare qualcosa del genere a qualcuno, sappiate che state rovinando la vita di una persona, e anche la vostra, e diventerà un trauma che non vi scollerete più dalla testa“.

ANNA

Non volevo nemmeno esprimermi riguardo la vicenda perché sta facendo il suo rumore ma questa volta mi ha toccata particolarmente. Sono scioccata e schifata per tutta la merda che sta succedendo ultimamente alle piccole e grandi donne e ho molto paura per il futuro.

Per assurdo, sono sicura che molte di noi avrebbero da raccontare varie esperienze di violenza in questo tipo di contesto e non. Purtroppo tante volte si tiene tutto dentro per paura di essere giudicate o non essere prese seriamente.

Sappiate che i vostri sentimenti sono al 100% validi, dovete parlarne e gli altri non possono dirvi assolutamente nulla. Oggi più che mai, voglio avere fiducia nella giustizia italiana. Mi auguro che i vostri angeli custodi vi proteggano ogni volta che il diavolo è vicino. Siate, purtroppo, sempre più attente del dovuto. Anche se, non è MAI colpa vostra“.

NIVEO (Amici 22)

È importante per noi, ragazzi di questa generazione, parlare e discutere di episodi come quello successo a Palermo.

Mi chiedo perché non sentiamo addosso il dovere morale di sensibilizzare la nostra stessa generazione e sopratutto quella più piccola di noi?

Abbiamo il potere di partecipare, nel nostro piccolo, alla crescita e alla sensibilizzazione di tanti ragazzi e ragazze che ci stimano, ci ascoltando e ci seguono.
Vogliamo davvero rischiare che qualcuno di loro cresca con principi così sbagliati da poter DISUMANIZZARE
una persona in questo modo?

Per me è inpensabile e inimmaginabile sapere che ci sono persone della mia stessa età in grado di commettere un atto del genere. Questa cosa mi lascia inorridito.

Mi sono deciso di scrivere questo pensiero semplice e, spero, condivisibile da tutti, nella speranza che possa aiutare.
perché non lo fai anche tu?
#iononcantoebasta

GEOLIER

Mi sento in colpa a condividere il vostro stesso mondo. Sì alla castrazione per queste persone“.

FELLOW (X FACTOR 15)

Non ho parlato subito di questo argomento perché credo di essere più bravo con la musica che nei discorsi, e mi sembrava riduttivo semplicemente ricondividere la notizia in una storia Instagram.

Credo che quanto sia avvenuto sia aberrante, e che poche altre cose al mondo possano essere considerate terribili come questa. Nella mia bolla fortunatamente non ho mai dovuto affrontare situazioni simili che riguardassero parenti, amici o persone che conosco, ed ero convinto che questo tipo di violenza appartenesse a un retaggio ormai in via d’estinzione. È evidente che purtroppo non sia così.

Non conosco il background di questi 7 ragazzi, il modo in cui sono cresciuti, né cosa possa averli spinti a compiere una tale violenza, ma vorrei tanto saperlo, perché se un crimine del genere viene ancora commesso, soprattutto da ragazzi così giovani, allora abbiamo un enorme problema e dobbiamo provare a sradicarlo dalle basi con un’educazione che parta dai primi anni di vita.

Quindi sì, penso che oltre alla giustissima pena c he sconteranno, questi 7 stupratori debbano poi essere seguiti a livello psicologico, perché se pensare ad un adulto che commette una tale violenza mi fa venire da piangere, leggere una notizia che coinvolge miei coetanei mi fa morire dentro.

E no, il fatto che queste persone debbano essere ‘rieducate’ non le giustifica in alcun modo, perché mentre quella ragazza urlava ‘basta’ loro erano consapevoli di ciò che stavano facendo.

Sono fortunato a poter scrivere queste parole in maniera lucida, perché se fosse capitato a mia sorella, a mia madre o a una persona vicina non so come avrei reagito, ma qualche idea mi viene in mente.

La questione più importante al momento è aiutare questa ragazza. Spero che le venga dato tutto il supporto possibile, sperando che un giorno possa tornare ad avere una serenità che al momento è sicuramente molto lontana.

MARTINA ATTILI (X FACTOR)

La cantautrice diventata nota per la sua partecipazione a X Factor e per il brano Cherofobia, ha voluto provare a cantare sulla melodia de “La gatta” di Gino Paoli, alcune delle dichiarazioni uscite sui giornali riguardo al caso.

queste frasi non mi appartengono, sono state pronunciate e scritte in messaggistica dai sette ragazzi che nella notte tra il sei e il sette luglio, hanno violentato una ragazza al foro italico, sul lungo mare di Palermo. La ragazza conosceva uno dei colpevoli, probabilmente si fidava ed è orribile immaginarlo a questo punto della storia. È a lui che ha chiesto ‘ma mi vuoi fare stare sola con questi, ma sei pazzo?’ così come si è rivolta a lui per chiamare un’ambulanza, cosa che Angelo, questo è il nome paradossale di chi ha descritto l’accaduto come ‘cento cani sopra una gatta’, non ha fatto.

Nella mia vita uso le parole, per scrivere qualsiasi cosa o per interpretare sceneggiature scritte da altri, e queste parole qua, dette dai sette cani, mi sono sembrate ridicole leggendole sui vari articoli di giornale, ma assurde mettendole in musica. Trovo assurdo che una madre, che una donna, ritenga necessario mettere agli atti che un’altra donna, abusata dal figlio, sia una poco di buono. Trovo assurda la ferocia e le battute ‘vi immaginate se finiamo tutti nella stessa cella?’.

La superficialità con cui si parla dell’accaduto. E la cosa che trovo assurda più di tutte, è che in realtà non trovo assurdo niente. Perché ci siamo abituati a questa violenza e non possiamo aspettarci altro da persone in grado di compiere questi gesti.

Per questo ho deciso di prendere le loro parole, perché avevo bisogno di levarmi questa assuefazione di dosso, nella speranza che anche tutti quelli che l’ascolteranno possano trarne le loro conclusioni, in modo da avere un risveglio morale collettivo, in modo che la crudeltà continui a sembrarci qualcosa di assurdo.

Sono vicina alla ragazza e alla sua famiglia, che sono certa saprà aiutarla nei migliori dei modi. Vorrei ringraziarla per il suo coraggio, per aver denunciato nonostante le minacce, perché sono certa sarà di ispirazione. Non so in che modo potrei essere d’aiuto, ma se dovesse servire qualcosa, io sono qua insieme a tutte le altre persone pronte a sostenerla.
Le auguro il meglio e le mando tutto l’amore del mondo❤️

 

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LUCREZIA (X FACTOR 16)

La cantautrice ha commentato un estratto di giornale in cui si affermava quanto segue: “Le frasi scritte da chi ha partecipato allo stupro di gruppo di Palermo fanno sentire impotenti, perché dopo anni di impegno e lavoro da parte di tante e tanti, ci mostrano che questo paese vede ancora le donne come pezzi di carne da usare alla bisogna“.

Queste le parole a commento usate dalla cantautrice di Molecole:

È importante invece che si cerchi di capire che quello che tante provano di fronte a queste vicende è una rabbia che si sente sul corpo.

Ha a che fare con una storia millenaria che le donne portano dentro.

UNO SBIRRO QUALUNQUE

Queste le parole del misterioso rapper che nella vita è anche un poliziotto vero…

Sono letteralmente schifato da cotanta stoltezza, vigliaccheria ed estrema leggerezza nel compiere qualcosa di così assurdo e grave. Schifato da questi ragazzini che con violenza innata violano l”intimità altrui.

Spero davvero che la legge agisca di conseguenza con un qualcosa di estremamente proporzionato alla gravità del fatto, tenendo presente l’omissione nel soccorrere una donna che chiede un’ambulanza con l’ultimo filo di voce che le resta, dello sbeffeggiamento verso la stessa, della leggerezza dimostrata nel contenuto dei messaggi seguenti, della consapevolezza mostrata dopo aver compiuto e filmato un atto così orribile ed anche la sola idea di fuggire nel caso fossero stati denunciati… lo spero con tutto il cuore.

Invito tutti a non inondare quegli animali di messaggi di odio e cattiveria che al giorno d’oggi risulterebbero inutili, la legge farà il suo corso. Piuttosto esprimete la vostra vicinanza alla vittima e alla sua famiglia che sicuramente avrebbe un’importanza maggiore.

Raffaele Renda (Amici 20)

In questi giorni sento parlare ovunque di questa notizia e adesso leggendo alcuni estratti delle loro conversazioni ho provato veramente un senso di delusione e ribrezzo verso il genere umano.

Non sono cani (come si definisce uno dei ragazzi) né tantomeno animali di qualsiasi genere. Non possono neanche lontanamente definirsi tali…

Un ‘branco’ è un meccanismo di predazione naturale che serve in qualche modo a mantenere un equilibrio all’interno di un ecosistema dove ci sono dei predatori e delle prede; ma questo è un ciclo vitale inevitabile. L’aggressività animale è sempre motivata dalla necessità di sopravvivere come specie.

Qui si parla invece di CRIMINALITÀ e BESTIALITÀ due termini che sono lontanissimi dal gergo naturalistico.

TOMMASO CESANA (AMICI 21)

In un mondo dove di odio ce ne è fin troppo, il dovere di tutti, noi in primis, dovrebbe essere soltanto quello di donare un po’ di amore al prossimo, anche con i piccoli gesti.

Quello che mi sento di dire a tutti è di parlare, parlare con i vostri amici, con i genitori o con professionisti se qualcosa anche di lontanamente simile a questo succede; perché soltanto uniti si può far fronte a tragedie come queste.

Non abbiate paura di chiedere aiuto, non siete soli

NARTICO

Più leggo articolo riguardo i fatti di Palermo, più non riesco a credere a ciò che è successo. Il fatto che i protagonisti siano ragazzi della mia età mi sconvolge, come si può arrivare a questo punto?

Non esiste giusta punizione o consolazione, tutte le parole lasciano il tempo che trovano, viviamo in una società di modelli sproporzionati, logoranti apparenze e falsi miti. Oggi più che mai c’è bisogno che le nostre azioni parlino per noi.

Come ci comportiamo davanti ad atti del genere, come ci relazioniamo con gli altri e ancora prima, come impostiamo il nostro pensiero, questo deve cambiare e fare la differenza.

Seguiamo i giusti modelli, pratichiamo il rispetto e la gentilezza e cerchiamo di cambiare questo andazzo malato.

 

 

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