7 Aprile 2020
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7 Aprile 2020

Gaia racconta il suo album, “Genesi”, canzone per canzone

La cantautrice fa un viaggio nelle sue stesse canzoni per raccontarne la nascita

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Gaia Genesi è il titolo del suo album di debutto uscito in digitale e streaming per Sony Music Italy.

Il disco della vincitrice di Amici 19 ha debuttato al #5 della classifica degli album più venduti e ha già superato 4 milioni di stream.

Ecco. a seguire come Gaia racconta il suo disco canzone per canzone. Un album a cui hanno collaborato, tra gli altri Simon Says, Alex Uhlmann, Antonio Filippelli, Machweo, Piero Romitelli, Gerardo Pulli e Antonio Di Martino (qui trovate tutti gli autori brano per brano).

GAIA GENESi CANZONE PER CANZONE

CHEGA

Tutto ha avuto inizio con Chega. Estate, Milano deserta, prima volta in studio dopo tanto tempo chiusa in casa. L’ho scritta senza pensarci, perché non potevo farne a meno.

I suoni erano già tutti nella mia testa e le parole sono uscite come un “rio” in piena.

Chega parla di una donna ferita, che usa la sua sofferenza come mantra per rinascere. È la mia storia, ma è anche un po’ la storia di tutte noi, che non ci arrendiamo, che scendiamo in strada a celebrare le nostre rivincite.

DENSA

Il giorno dopo aver scritto Chega sono tornata in studio, perché Milano era ancora deserta e io avevo ancora tante cose da dire, da cantare. Ma l’ho fatto in punta di piedi, provando per la prima volta a usare l’italiano, con mille dubbi e paure.

Densa racconta l’altro lato della medaglia di Chega, per tutte le volte che siamo costrette/i a fingere di stare bene, quando dentro è tutto nero. Anche la musica che accompagna le parole grida energia e gioia, perché col volume alto è più facile indossare il migliore dei sorrisi.

WHAT I SAY

Avete presente quelle notti lunghissime passate a rigirarsi nel letto a pensare, senza mai prendere sonno? Poi arriva la luce del mattino e tutto diventa più chiaro. E ti torna la voglia di svegliarti, scendere dal letto, lavarti la faccia e scrollarti di dosso tutto il buio della notte.

What I say è una canzone che parte delicata come un risveglio, per poi trasformarsi in un concentrato di carica e ritmo, voglia di uscire, vivere e rimettersi in gioco.

MI RICORDO UN PO’ DI ME

L’ultimo pezzo del disco che ho scritto è stato Mi ricordo un po’ di me e non avrei potuto trovare chiusura migliore.

L’inizio è quello caldo e rincuorante delle ninna nanne brasiliane, lo sviluppo ha il ritmo della rivalsa.

E’ un post it sul comodino, una scritta sullo specchio, una tatuaggio sulla pelle che ciascuno di noi non dovrebbe mai farsi mancare, perché cadere è normale e a volte fa anche bene. L’importante è ricordarsi che per rialzarsi non è mai troppo tardi.

COCO CHANEL

In questo brano, mi diverto, tanto.
Decido di mettere alla prova una relazione ormai non più solidissima, invitando il mio compagno a viaggiare con l’immaginazione in Brasile, mentre siamo comodamente seduti sul divano di casa.

Il viaggio è riscoperta di se stessi e dell’altro, è lasciarsi andare e affidarsi alla guida altrui, per capire alla fine se siamo in buone mani, sapendo che, comunque andrà, non sarà mai stato tempo sprecato.

FUCSIA

A chi non è mai capitato di tornare a casa quando il sole stava ormai sorgendo?

Fucsia racconta di una serata costellata di immagini vivide, che vanno confondendosi nelle prime luci del mattino, con in sottofondo la musica dei club che stanno per chiudere.

E’ una serata in cui l’unica cosa che conta è vivere il presente, una serata in cui poche ore valgono anni per due persone che hanno voglia di scoprirsi e viversi nella giungla della notte.

STANZA 309

Quando ho scritto questo pezzo ero da una settimana in una casa circondata da musicisti, artisti, ma soprattutto da amici.

In quella settimana ho scoperto che la felicità era allestire un home studio in una camera da letto microscopica e uscire solo quando non si resisteva più dalla fame.

Ho scoperto che l’energia della condivisione passa anche dalla musica.
E ho scoperto che i lieto fine non sono necessariamente i migliori dei finali possibili.