11 Novembre 2023
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11 Novembre 2023

FUME’ presenta “BAR”: un’affascinante ballad tra synthpop e urban

Con questo brano il cantautore ci accompagna nella Roma del 1989, nel momento del pieno fermento universitario

FUME' BAR
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FUME’, “BAR”: significato del testo del nuovo singolo

Disponibile in tutti i digital store da venerdì 10 novembre, “BAR” (Newco MGMT / ADA Music Italy) è il nuovo singolo del cantautore e musicista pop FUME’, in collaborazione con il producer DOD.

Malinconico e ritmato, il brano è un’affascinante ballad dall’atmosfera notturna soft, tra synthpop e urban, che si caratterizza per la presenza di tastiere elettroniche, synth e batteria.

FUME’, “BAR”: SIGNIFICATO DEL BRANO

Dopo averci trasportati nel 1964 con il brano “Salvagente” e nella calda estate del 1996 con il singolo “Piangi”, FUME’ continua a farci viaggiare nel tempo e questa volta ci accompagna nella Roma del 1989, nel momento del pieno fermento universitario.

Qui, all’interno di un bar, riemergono i ricordi di  un amore finito, ma ancora pulsante, tra l’artista e una persona con cui ha condiviso tutto: momenti belli, ma anche incomprensioni e litigi. Di fatto, a causare la rottura è stato il fatto di rinfacciarsi gli errori a vicenda e ciò che resta è solo la malinconia per non essersi chiariti.

Con “BARFUME’ ripensa dunque al passato con nostalgia e cerca un perdono che forse non arriverà mai:

Ci troviamo nel 1989 a Roma, nel periodo universitario. La città è piena, ma il cuore è vuoto. Lui rimane solo e durante il giorno cerca di ricominciare con la sua vita. Ma la notte prende il sopravvento e tutto gli ricorda il passato con lei e quello che ha perduto: il suo profumo, la sua foto e la sua assenza. Prova rabbia e forte malinconia. Vorrebbe rincontrarla, forse un giorno. Chiede il suo perdono, ma rispetta il suo silenzio“.

FUME’, “BAR”: TESTO DEL BRANO

Questo bar ormai già sa troppo
I tavolini parlano per te
Mi lanci tutte le tue pare addosso
Il tuo petto amaro narghilè
La maschera nasconde il tuo dolore
Sarai la perdita di qualcun altro
Sei un quadro bianco senza colore
Hai un fiume dentro ma non parlo

E dimmi cosa siamo noi
Troppe domande e troppi perché
Chiuso in stanza tutto sa di te
E dimmi cos’è che vuoi
Sai condannarmi anche senza un perché
Perdonami

Su questo auto ho fatto mezza città
L’odore sulle felpe non se ne andrà
Stai male perché ti bruciano gli occhi
Tra dieci anni che farai che sarà di noi

Vorrei raggiungerti ma non lo farò
Vorrei brucarti dentro questo falò
Ti trovo tra le crepe di cemento
Tra un sedile vuoto baby il tuo riflesso

E dimmi cosa siamo noi
Troppe domande e troppi perché
Chiuso in stanza tutto sa di te
E dimmi cos’è che vuoi
Sai condannarmi anche senza un perché

Perdonami
se poi casco nei tuoi occhi e non ci penso neanche
Perdonami se ti allontani non ti fidi e sei già più distante

Sono le 4 e Sono ancora sveglio
Mentre affoghi i tuoi pensieri in un tramonto spento
Baby
So che non ci parliamo da un pezzo
So che no no non ci sto più dentro

E dimmi cosa siamo noi
Troppe domande e troppi perché
Chiuso in stanza tutto sa di te
E dimmi cos’è che vuoi
Sai condannarmi anche senza un perché

Perdonami
se poi casco nei tuoi occhi e non ci penso neanche
Perdonami
Perdonami e e h