7 Aprile 2019
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7 Aprile 2019

Federico Baroni: il racconto di “Non Pensarci” canzone per canzone

Il racconto traccia per traccia di "Non Pensarci", l'album d'esordio del cantautore busker romagnolo Federico Baroni.

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E’ uscito Non Pensarci, il nuovo album di Federico Baroni (Qui la nostra videointervista di presentazione del progetto).

Il cantautore ha raccontato traccia per traccia il progetto. Ecco qui a seguire tutte le canzoni del disco raccontate dallo stesso Federico Baroni.

1. NON PENSARCI
Non Pensarci è uno dei brani più personali che abbia mai scritto. Nato di getto, sul tavolino di un treno direzione Roma-Milano, in seguito alla fine di una storia con una ragazza a cui tenevo molto. È una riflessione ad alta voce in cui ripercorro alcuni momenti realmente vissuti in seguito a quella relazione, situazioni in cui cercavo di dimenticare questa ragazza ma la ritrovavo continuamente, ovunque, quasi come un tormento, come se non volesse andarsene dalla mia testa. È una canzone fatta di opposti, una sorta di lotta tra ricordi che il mio cuore non era disposto ancora a cancellare e ciò che invece la ragione cercava di farmi dimenticare. “Non pensarci, non pensarci”. L’invito del “Federico che aveva dimenticato” al “Federico che non riusciva a dimenticare” a superare una relazione ormai giunta al termine… senza mai riuscirci veramente.

2. SPIEGAMI
Spiegami parla dell’incertezza di alcuni rapporti. È una riflessione ad alta voce. Una canzone che può far rivivere delle situazioni in ognuno di noi, vissute o immaginate. La descrizione di una storia finita male ma che ha lasciato comunque un bellissimo ricordo.

3. DOMENICA
Domenica è un pezzo che vuol fare sorridere. Un brano goliardico, spensierato e ironico che descrive un po’ la Domenica come il giorno per eccellenza durante il quale oziare nella nullafacenza, staccare la testa dai problemi e “fare solamente quello che ci va”. È uno dei brani che ho scritto in meno tempo. Era una domenica mattina appunto, mi ero appena alzato dal letto e avevo ricevuto la bozza della base Veerde (il producer con cui ho finalizzato il brano insieme a Kharfi).

4. DISORDINE
Disordine è l’ultimo brano del disco che ho scritto, e quello che al momento sento più mio. Disordine sono io, è quello che ho in testa. Disordine è il tentativo di spiegare a una ragazza della quale mi stavo innamorando che nonostante le nostre enormi diversità doveva provare a darmi una chance, consapevole del fatto che comunque io, nonostante le belle parole, non sarei mai cambiato veramente. Disordine è quello che ha portato e allo stesso tempo ciò che mi è rimasto finita questa storia, nonostante i suoi tentativi nel cercare di fare un po’ di ordine dentro di me. Una canzone triste e allegra allo stesso tempo. Come i ricordi che ho ancora di lei, mentre mi ripeteva con il suo solito sorriso “Sei proprio un disastro”.

5. PROFUMO
Profumo è una canzone d’amore nostalgica, straziante e molto diretta. Una sera, in mezzora, ho sputato su un foglio tutte le parole, le emozioni e i ricordi che avevo in testa… legati a una ragazza. Gesti semplici che ripetevo come un cliché ogni giorno, per cercare di sentirla ancora vicina. Guardare le sue storie su Instagram per sapere con chi fosse per poi puntualmente pentirmene, cercare di dimenticarla andando con altre per poi finire a sfogarmi sempre con un amico che invano mi ripeteva “Non pensarci, dai…”, come se servisse a qualcosa. Una canzone universale, per tutti. Perché ognuno di noi almeno una volta è rimasto scottato da una storia importante, che ha fatto più male dopo, con i ricordi legati ad essa, che nel momento stesso dell’addio.

6. MAMMA È TUTTO OK
Mamma È Tutto Ok è una delle prime canzoni che ho scritto, a 20 anni. È la canzone più personale del disco, scritta per mia mamma durante il periodo dell’Università, quando la musica stava diventando sempre più importante e lei temeva che questo potesse influire sugli studi. Non riuscendo mai a tranquillizzarla al telefono ho deciso, da buon paraculo romagnolo, di dedicarle una canzone nella quale ho cercato – con un tono a metà tra l’ironico e il nostalgico – di farle capire che nonostante la musica non si doveva preoccupare per me e che, come dico nella canzone, era “tutto ok”.
Un weekend è venuta a sentirmi suonare a Roma, in strada in Via del Corso, e durante quell’occasione ho cantato e le ho dedicato per la prima volta questa canzone. Si è emozionata in mezzo al pubblico e dopo un bellissimo abbraccio mi ha dato una pacca sulla spalla dicendo ‘Sei proprio un paraculo’.
Dedicata a tutte le mamme che si preoccupano per i propri figli, esageratamente, ma alla fine solo perché ci vogliono un mondo di bene.

7. LONDRA
Londra è la descrizione di una ragazza paragonata ad una fredda eppur sempre calorosa Londra d’Inverno. Il caos dentro la sua testa come il caos di quelle strade, la freddezza dei suoi comportamenti come il clima gelido ella città a dicembre che, nonostante cambi sempre idea come cambia il tempo, riesce sempre a farti tornare in un modo o nell’altro da lei. Per tutte quelle persone bipolari che un giorno un po’ le ami e quello dopo le odi. ‘Londra d’Inverno vi assomiglia’!

8. DIVERSO
Diverso è una canzone che ho scritto per un mio amico che dopo anni si è voluto confidare con me riguardo ad una cosa che non riusciva più a tenersi dentro. L’ho scritta circa cinque anni fa, quando il tema dell’omosessualità non era ancora così accettato e parlarne non era semplice come oggi. Sono contento che lui abbia trovato la forza di farlo con me e Diverso descrive un po’ quello che ci siamo detti quella sera… tra sfoghi, domande e riflessioni.

9. TUTTE LE COSE CHE
Tutte Le Cose Che è una canzone che ho scritto per una ragazza con cui mi sono frequentato per poco tempo. Non avevamo niente in comune, due mondi completamente distanti, eppure siamo riusciti a mettere d’accordo, anche se per poco, queste diversità, a completarci e a lasciarci qualcosa di importante a vicenda.

Foto di Lorenzo Silvestri