10 Maggio 2018
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10 Maggio 2018

EUROVISION 2018: la review della jury rehearsal della seconda semifinale! (9 maggio)

Poche ore alla seconda semifinale dell'Eurovision 2018: andiamo ad analizzare favorite ed outsider nel riassunto della serata di prove!

Eurovision 2018
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É andata in archivio anche la seconda prova generale del secondo atto di questo Eurovision 2018, la semifinale che andrà in onda stasera e vedrà 18 paesi fronteggiarsi per gli ultimi 10 posti rimasti nella finale di sabato 12 maggio. Le giurie nazionali (compresa quella italiana) hanno visionato i brani in concorso ed assegnato i loro punteggi, che assieme a quelli provenienti dal televoto stabiliranno i nomi delle dieci nazioni finaliste e delle otto che invece dovranno lasciare la partita.

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Norvegia e Svezia sono le due nazioni che più di tutte sembrano fare la parte del leone in questa prima semifinale. Posizionate ai due estremi del running order, simili nel mood ma antitetiche a livello di genere musicale e di performance, se non addirittura di interprete (Alexander Rybak ha 31 anni e una vittoria dell’Eurovision alle spalle, mentre il Benjamin Ingrosso è uno degli astri nascenti della prolifica scena musicale svedese) That’s How You Write A Song e Dance You Off hanno entrambe secondo gli scommettitori quasi il 100% di possibilità di staccare il biglietto per la finale. La corsa della Norvegia poi dovrebbe proseguire sabato sera fino alla fuga decisiva che decreterà il vincitore dell’Eurovision Song Contest 2018, mentre la Svezia si accontenterà presumibilmente di un posto nei primi 10.

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Qualificazione facile per il vichingo danese Rasmussen, l’ucraino Mélovin e i moldavi DoReDos, che già guardano oltre la semifinale dall’alto di un buon posizionamento nelle recensioni della stampa accreditata. A questa prima cinquina mi sento di aggiungere anche il country rock olandese portato da Waylon, performer consumato che non sta davvero sbagliando un colpo ed è sicuramente fra gli artisti più carismatici e vocalmente più preparati di questa edizione. La messa in scena portata dalla TV olandese, con una band di quattro elementi che si trasformano a metà canzone in ballerini di break dance in una canzone che ha tutt’altro ritmo, non dovrebbe comunque bastare a mettere i bastoni tra le ruote al team olandese.

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La bagarre per gli ultimi posti vede apparentemente avvantaggiati i metallari d’Ungheria (con il cantante che però sta già iniziando a perdere la voce, se arriva a sabato rischia di sgonfiarsi brutalmente) e la maltese Christabelle, che gli scommettitori danno ancora fuori ma nell’ultima prova ha convinto tantissimo. Difficile credere nell’eliminazione prematura dell’Australia, che fino a pochi giorni fa era data in top 5 assoluta: Jessica Mauboy manca di presenza scenica e a tratti anche d’intonazione, ma le giurie hanno sempre sostenuto gli ospiti d’Oceania e un passaggio del turno per il rotto della cuffia ci potrebbe stare. Meno convincente è la bagarre interna al blocco balcanico, dove Serbia, Montenegro e Slovenia si stanno giocando quello che presumibilmente sarà l’ultimo posto in finale: si potrebbe quasi prospettare una ripetizione del 2013, quando nessuna nazione dell’ex Jugoslavia si ritrovò in gara durante la serata del sabato. A guadagnarne sarebbero con ogni probabilità la lettone Laura Rizzotto (apparsa abbastanza debole e anonima nelle ultime prove) o la dance polacca di Gromee e Lukas Meijer.

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Dopo gli avvenimenti del 2017, la Russia ha voluto insistere con la partecipazione di Yulia Samoylova e si trova ora a farne le spese, avendo voluto servire a tutti i costi al pubblico europeo un’artista disabile decisamente non all’altezza del pezzo che le è stato assegnato. Umanamente mi spiace tantissimo per Yulia, ma I Won’t Break rischia di rappresentare la sorpresa in negativo di questo Eurovision: la performance fredda ed apatica e soprattutto mette volutamente in ombra la protagonista dell’esibizione, ripresa da vicino per meno del 20% dell’esibizione mentre le telecamere sembrano fare a gara per mostrare qualsiasi altra cosa. Non passeranno il turno anche il folk della Georgia e i simpatici robottini di San Marino, che pur ritagliandosi un posto d’onore fra meme e filmati di repertorio dei prossimi venti Eurovision non sembrano abbastanza per permettere alla Repubblica del Titano di tornare in finale dopo 4 anni.

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La serata si è chiusa con la prova delle tre big 5 sorteggiate per la giornata odierna: Francia, Germania e Italia hanno registrato quindi la loro performance definitiva, di cui verranno mostrati 30″ domani sera e tre minuti dopo la finale della puntata su eurovision.tv.

Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno offerto una performance molto migliorata rispetto al pomeriggio, convincendo buona parte della sala stampa con una buona esibizione di Non mi avete fatto niente. Al momento, almeno personalmente, Fabrizio pare più a fuoco a livello televisivo: trova le telecamere e non sbaglia nulla nè a livello vocale nè visivo, mentre Ermal batte le mani troppo vicino al microfono e finisce per coprire il cantato di Moro. Tutti problemi comunque che si possono risolvere da qui a sabato, come anche il fatto che le scritte in overlay che si susseguono durante l’esibizione spariscano per un problema tecnico durante gli ultimi trenta secondi. Dopo qualche minuto di confusione dove abbiamo pensato che ci fossero gli estremi per chiedere di esibirsi nuovamente, è pero emersa la notizia che la performance inserita durante la semifinale e sul sito di eurovision.tv sarà quella della terza prova generale di domani pomeriggio.

Continuate a seguire le emozioni di questa settimana portoghese sintonizzandovi alle 21 di stasera su Rai 4 per la seconda semifinale del 63° Eurovision Song Contest, presentata da Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo. Seguite invece All Music Italia per tutti i dietro le quinte della competizione, i video, le foto e i pareri sull’evento musicale più seguito in Europa!

(Foto: Andres Putting, Thomas Hanses/EBU)