21 Marzo 2019
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21 Marzo 2019

Esposito: una visione nostalgica, vintage, ma moderna nell’album “Biciclette Rubate”

Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle canzoni di questo nuovo e importante tassello musicale nella carriere del cantautore

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Arriverà domani, 22 marzo, su etichetta iCompany/luovo e con distribuzione Artist FirstBiciclette Rubate il nuovo album del cantautore Esposito. Questo nuovo progetto discografico esce a due anni di distanza dal precedente E’ più comodo se dormi da me.

Si tratta di un album che si differenzia per una ricerca dei suoni più marcata e una vena cantautorale ancora più forte. Esposito è ora più maturo e il punto di contatto, più visibile rispetto al precedente lavoro, sta proprio nella sua voce e in un timbro diventato ormai inconfondibile.

Negli scorsi giorni vi abbiamo parlato di Solo quando sei ubriaca (Qui il nostro articolo), il singolo scritto dallo stesso Esposito insieme a Zibba e a Simone Sproccati, che ha lanciato il nuovo album. In precedenza sono stati già pubblicati i singoli Voglio Stare Con Te, Le Canzoni Tristi e Diego.

“Le parole che perdi per strada, le ritrovi quando ci si richiama fra il silenzio e la sera.”

Questo è il messaggio postato dal cantautore sui propri canali social e che racchiude ciò che richiama Biciclette Rubate.

BICICLETTE RUBATE – TRACKLIST

Biciclette Rubate è stato prodotto da Riccardo “Deepa” Di Paola, che ha dato all’album un tocco moderno, senza dimenticare quello spirito nostalgico, vintage e retrò che è caratteristica dei brani di Esposito.

Ecco il racconto di Esposito track by track:

01 BOLLANI

Bollani è un viaggio sia fisico che mentale. Mi trovavo a Mauritius, era il giorno del “Pongal – Makara Samkranti”, c’era un fiume di gente che camminava in senso opposto al mio per andare al tempio sul mare per rendere omaggio agli dei, io non ricordo dove stessi andando, ma in quel momento mi sono sentito in contromano. In quel periodo ero in fissa con Stefano Bollani, spesso ascoltavo “Carioca” perdendo lo sguardo nell’oceano indiano e intanto scrivevo di quello che vedevo, pensieri di quel momento, ricordi passati. Così ho pensato di omaggiare uno dei miei pianisti preferiti chiamando questa canzone Bollani, forse senza di lui non l’avrei mai scritta.

02 VOGLIO STARE CON TE

Voglio stare con te è nata alle Tremiti, io e Stef avevamo finito di suonare alla Furmicola e ci siamo ritrovati a parlare di stelle e di pianeti, coltelli e gommoni tagliati con Carlo ‘lo squalo’ e Mattia Santoro, non ricordo bene cosa sia successo dopo, so solo che ad un certo punto mi sono ritrovato sul tetto dell’Hotel Le viole a guardare le stelle. Il cielo di Tremiti, di notte, quando si spengono le luci, è un qualcosa di unico. Mi ricordo che ero molto confuso, già pensavo a Marta ma non volevo pensare al fatto che ci pensassi. Sono andato a dormire con un casino incredibile nella testa, ho dormito poco, ho sognato il maestro Accarino che suonava un ritmo tribale con la sua nuova batteria giocattolo, io nel frattempo stavo cantando una canzone che non avevo mai sentito prima. Mi sono svegliato, quella canzone rimbombava ancora nella mia testa. Sveglio Stef dicendogli: “ho scritto una canzone ma non la so suonare”, lui mi guarda con gli occhi ancora pieni di sonno e invece di mandarmi a fanculo imbraccia la chitarra e inizia a fare un arpeggio strano, sembrava posseduto da Ashvin, un mio amico mauriziano che suonava solo “segá”. Quella notte ho sognato “Voglio stare con te” ed oggi sono contento di condividerla con voi.

03 BICICLETTE RUBATE

Siamo come le “Biciclette Rubate” talvolta ci ritroviamo in situazioni in cui non credevamo di ritrovarci, nel bene e nel male, per odio o per amore. Mi sono ritrovato a scrivere questa canzone per un amore appena sbocciato, quello che ti brucia dentro e non ti importa dove vai a finire, non ti chiedi cos’è giusto e cos’è sbagliato, quella forma d’amore che in un certo senso ti rende libero, come una bicicletta, anzi come una bicicletta rubata che rompe la routine degli stessi percorsi e si lascia trasportare alla ricerca di nuovi orizzonti e percorsi da affrontare.

04 LA CASA DI MARGÒ

La casa di Margò può essere un luogo ideale, può essere il posto dove si lascia tutto il tempo perso, tutti i momenti passati di corsa, può essere quello che siamo oggi, nella testa di quello che siamo stati. Margò è la mia Dea personale, non le posso mentire, devo dirle sempre come stanno le cose, non è minimamente imbrogliabile né corruttibile, devo sempre dirgli la verità. La casa di Margò è casa mia oggi, esiste nei miei pensieri da prima che fosse costruita, è quello che già desideravo dai tempi di quando andavo a scuola e già volevo andare via.

05 SOLO QUANDO SEI UBRIACA

Questo brano nasce in un freddo pomeriggio a Vimodrone nello studio di Simone Sproccati. Io e Zibba eravamo lì per una sessione di scrittura, in realtà stavamo lavorando totalmente ad un altro progetto, quando Zibba improvvisamente mi dice: “ho questo ritornello in testa, scrivi le strofe”. Ho scritto le strofe e “Simoncino” ha fatto la produzione, dopo due ore stavamo ascoltando “Solo quando sei ubriaca”. La canzone racconta di un ragazzo succube di una fantomatica “LEI”, che lo cerca solo quando è ubriaca. La questione è che lui vorrebbe dirle di no, ma proprio non riesce e puntualmente quando “rimane il vetro” da buttare va da lei, anche se è cosciente di essere solo un ripiego.

06 LE CANZONI TRISTI

“Le canzoni tristi” racconta una storia d’amore che si conclude prima del previsto, un po’ come l’estate durante un temporale di fine agosto.
C’è la consapevolezza della fine e di un nuovo inizio, la sensazione di svegliarsi una mattina e dover ricominciare tutto da capo, con un sogno sbiadito che continua a girarti per la testa mentre provi a ripartire e l’inevitabile sensazione che ti lascia addosso una canzone triste, ascoltata nel momento giusto.

07 DIEGO

Questa canzone racconta un conflitto interiore. Spesso si parla di quanto sia importante volere bene a se stessi, non sempre succede. “Diego” è dedicata alle persone che per un qualsiasi motivo non si accettano, a chi ha perso la stima di se stesso, a chi non l’ha mai avuta, a tutti quelli che hanno la guerra nella testa. Buona fortuna.

08 L’AMORE COS’È

Questa canzone è un controsenso, quando l’ho scritta stavo facendo esattamente l’opposto di quello che dice la canzone. Ma alla fine l’amore cos’è? Ma soprattutto, che cos’è l’amore vero? Le riflessioni su cosa sia l’amore sono tante, dalla psicologia alla poesia, passando per la filosofia, fino ad arrivare alla musica. Nessuno ha mai trovato una definizione unica per l’amore e di sicuro non ci riuscirò io con questa canzone.

09 MARINA DI PISA

Marina di Pisa è una meta poco turistica, è un posto adatto a bambini ed anziani, il mare è protetto da una scogliera e per trovare l’acqua alta devi camminare una vita. A Marina di Pisa non c’è il mare dei Caraibi e non ci sono molte attrazioni. Marina di Pisa è l’unico giorno di vacanza che mi sono concesso l’anno scorso ed è stato importantissimo perché ho avuto il tempo di pensare a tutto quello che era successo in quell’anno e scriverlo in una canzone.
Marina di Pisa è una spiaggia di Cuba perché i posti sono fatti dalle persone e anche il posto potenzialmente più noioso del mondo può nascondere delle vicende interessanti. Marina di Pisa è un ultras del Foggia che per scroccarti una sigaretta ti attacca una pezza infinita su Ciccio Baiano, da quando giocava nell’Empoli fino ad arrivare alla fine della sua carriera. Marina di Pisa è un viaggio culinario, i tagliolini alle arselle sono meravigliosi, ma le polpette di “tua madre” non le batte nessuno.

10 LE VIOLE

Era un giorno di tempesta sull’Isola di San Domino nell’arcipelago delle Tremiti, lì quando piove c’è poco da fare, anzi, non c’è niente da fare. Quel giorno sono andato a vedere il mare, era molto mosso, non arrivavano traghetti, i pescatori annaspavano fra le onde per portare al riparo le proprie imbarcazioni. Ho pensato che la natura quando ci si mette è davvero inarrestabile e noi piccoli esseri, granelli di polvere nell’universo, non possiamo fare niente. Per non parlare del mare, che quando fa il mare davvero ti porta via, t’ingoia come la notte fa con la luce del giorno. Se perdessimo la strada di casa sarebbe poco importante per le sorti del mondo, la natura continuerebbe a fare il proprio corso indisturbata, tornerebbe la primavera, insieme alle Viole. Non ci resta che rimanere attaccati alle piccole cose, a ciò che ci fa stare bene, come guardare fuori dalla finestra per vedere arrivare una persona cara, senza stare a farsi troppe domande su ciò che sarà. I rapporti sono importanti come lo è la musica.