16 Gennaio 2018
di Interviste, Recensioni
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16 Gennaio 2018

DOLORES O’RIORDAN: il filo che la legava all’Italia ed il ricordo di Giuliano Sangiorgi

Se ne è andata una delle voci iconiche della musica mondiale, quella di DOLORES O’RIORDAN. Ecco il commovente ricordo di Giuliano Sangiorgi

DOLORES O’RIORDAN
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Anche un sito come il nostro All Music Italia che si occupa di sola musica italiana DEVE a volte rendere omaggio ad artisti grandi che hanno regalato al mondo delle vere e proprie gioie musicali! Nel caso di Dolores O’Riordan, la scomparsa cantante dei Cranberries, irlandese di sangue, rockettara d’ìspirazione, il motivo è ancor più forte, perché nel corso degli anni ha avuto modo di creare un legame saldo col nostro bel paese, che le ha tributato non a caso il successo europeo più importante che altrove.

Già perché dopo l’esordio sorprendente al principio degli anni 90 e la consacrazione del 1995 con l’album No Need To Argue, ( quello di Zombie ) i Cranberries erano non sempre riusciti ad imporsi allo stesso modo altrove; in controtendenza da noi il loro successo è stato forse addirittura crescente per i dischi a seguire fino ad arrivare, nel periodo di crisi generale, ad un’accettabile galla ottenuta con gli ultimi lavori.

Persino la carriera solista della O’Riordan ha avuto ottimi risultati da noi ( soprattutto con il singolo Ordinary Day del 2007 ), ma non solo; Dolores è stata più volte ospite del Festival di Sanremo, calcando il palco sia con la band ( se non erro due volte ) che da solista, quando nel 2004 propose un brano dalla colonna sonora de’ La Passione Di Cristo che Mel Gibson aveva girato proprio nel nostro paese. Nello stesso anno ha poi duettato con Zucchero per il pezzo Pure Love dall’album Zu & Co e poi nel 2007 con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per Senza Fiato, brano inedito concepito per la colonna sonora del film Cemento Armato.

Il modo migliore per ricordarla però pensiamo sia quello di usare le bellissime parole scritte da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro sulla sua pagina Facebook.

Il racconto di un ragazzo, di un artista, che realizza un sogno tanto grande che nemmeno se ne rende conto, duettare con una delle voci più particolari della musica mondiale. Quella di Dolores per l’appunto.

Dolores o'riordan

Ti ho vissuta sempre come un sogno.
Lo sapevo che non avrei dovuto farlo.
Avrei dovuto viverti come un giorno qualunque.
Da sveglio, sveglissimo.
Come una persona qualsiasi, magari conosciuta in un viaggio insieme.

Avrei dovuto essere meno rispettoso delle distanze, come se non fossero mai esistite, invece ti ho trattato come una leggenda, perché questo sei per quelli come noi e per il mondo intero, per la generazione di “zombie” che hai lasciato orfana della voce più rivoluzionaria degli ultimi quarant’anni.


Avrei dovuto ridurle, quelle maledette distanze.

Allora avrei capito che quella nostra canzone insieme stava succedendo davvero.
E invece ho pensato: “non è possibile”, “non è reale”, “non sta succedendo a me, a noi”.
È un sogno.
Come un sogno ti ho sfiorato.
Come un sogno ti ho salvato nel fondo più profondo della memoria.
E come un sogno sei volata via.

Eppure solo oggi ho realizzato davvero che sei passata dalle nostre vite, che mi hai attraversato gli occhi e il cuore in un giorno qualunque, in uno studio di registrazione qualunque, cantandoci addosso tutto il fiato che ci restava.

E in quella canzone, in quel pomeriggio siamo davvero rimasti senza fiato.

Sono entrato in studio che già cantavi.

Non mi hai riconosciuto, e come avresti potuto?! Non mi hai dato retta neanche per un istante, intenta com’eri a cantare la nostra canzone.
Poi qualcuno ti ha detto che ero io il motivo per cui eri lì, piovuta dall’america nel mezzo del nulla.
Hai spalancato gli occhi e mi hai stretto forte a te.

Quella musica di Paolo Buonvino, galeotto fu quel Paolo che ci ha fatto incontrare grazie a super Caterina Caselli Sugar; le mie parole, la mia voce, i Negramaro… ti avevano fatto dire di sì…me lo hai raccontato così, vomitando addosso a un povero piccolo nessuno come me quei motivi che ancora oggi stento a credere, tanto sei passata come un sogno.

E io, come ogni volta succede al risveglio, non riuscivo ad emettere un suono.

Mi sono lasciato abbracciare.

Ho trattenuto il respiro, ho pianto in un nanosecondo e sempre in un nanosecondo ho nascosto le mie lacrime ai tuoi occhi accesi e neri come bragia.
Sembravano quel fiume in piena che mi accingevo a cantare.

Non ho mai ripercorso volutamente quei momenti nella mia mente .

Li ho lasciati fluttuare liberi di farlo a loro piacimento.
I sogni non li decidiamo.
Decidono loro di raggiungerci.

Tu ci hai raggiunti.

E oggi, che non ci sei più, resto senza fiato ancora una volta.
Ma queste lacrime non sono più un sogno.
Ti ho intrappolata dentro.

Era tutto vero.

Sei passata nelle nostre vite e lì rimarrai per sempre.
“Non son riva senza te!”

Giuliano e i tuoi negramaro tutti.
“.