20 Novembre 2020
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20 Novembre 2020

Dargen D’Amico: dal 4 dicembre “Bir Tawil”, titolo che ricorda un territorio che nessuna nazione reclama

Sarà disponibile dal 4 dicembre il nuovo album di Dargen D’Amico Bir Tawil, disco che sarebbe dovuto uscire nella primavera 2020.

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Sarà disponibile dal 4 dicembre il nuovo progetto discografico di Dargen D’Amico Bir Tawil (etichetta Giada Mesi con distribuzione Universal Music Italia). Dall’11 dicembre verrà poi commercializzata una versione in doppio vinile.

Gli ultimi album dell’artista sono Variazioni (2017) con Isabella Turso, la raccolta L’Ottavia (2018) e Ondagranda (2019) insieme a Emiliano Pepe.

L’ultimo disco dell’artista che il 29 novembre compirà 40 anni è D’Io, dal quale sono stati tratti i singoli Amo Milano, La mia generazione e Modigliani.

“Non è un disco che ti viene voglia di condividere e fare festa.
Induce involontariamente a seguire le norme del Dpcm.”

Così Dargen D’Amico sui social. L’artista su Instagram sta pian piano svelando il progetto.

DARGEN D’AMICO BIR TAWIL

Bir Tawil, il territorio che nessuna nazione reclama, al confine tra Egitto e Sudan. È la terra di nessuno e che nessuno vuole, che Dargen paragona ai mesi trascorsi in studio per creare questo album.

“Produrre senza conoscere le leggi del gioco, giocare senza conoscere le regole della musica. Questo processo creativo è stato un tempo fuori dal tempo, uno spazio fuori dallo spazio, surreale, nel senso di parallelo alla realtà.”

Sono, quindi, nate così le quindici canzoni che fanno parte di questo nuovo album, nel quale trovano spazio brani anche di diversa durata. Ci sarà un pezzo di 2:39 e uno più prolisso di 13:07.

L’idea era far uscire il progetto nella primavera del 2020, per poi presentarlo durante l’estate in una serie di concerti dal vivo.

“Non ho sognato durante la scrittura di Bir Tawil.
Per riparare, a forma di preghiera, ho detto almeno un paio di volte sogno nelle canzoni.

Con qualche mese di ritardo, ha funzionato.
Nelle ultime settimane ho praticamente solo sognato.
Sono spesso in compagnia di un cane che finge benissimo di essere morto.”