18 Aprile 2015
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18 Aprile 2015

Compilation Area Sanremo: intervistiamo ELEONORA CRUPI

Intervista a Eleonora Crupi nella quale ci parla della sua vita, delle emozioni legate all'esperienza a Sanremo con Amara e dei suoi progetti

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Si avvia a conclusione la lunga cavalcata che ci ha fatto conoscere meglio una selezione dei migliori talenti emergenti della scena musicale, attraverso una serie di interviste ai protagonisti della compilation ufficiale di Area Sanremo.

Dulcis in fundo, a concludere il ciclo di interviste arriva lei, Eleonora Crupi uno dei volti rimasti maggiormente nella memoria del pubblico di Amici, che negli anni ha poi calcato palchi prestigiosi e presentato brani inediti che più volte sono arrivati ad un soffio dalla partecipazione al Festival di Sanremo, grazie ai lusinghieri risultati ottenuti ad ogni sua partecipazione ad Area Sanremo e presente nel progetto con il brano Questa sono io.

Conosciamo meglio questa giovane artista dal ricco background attraverso un’intervista nella quale ci parla di sé, della sua musica e dei suoi progetti tra passato, presente e futuro.

Eleonora, bentornata su All Music Italia, ti incontriamo per parlare di Questa sono io, brano contenuto nella compilation Area Sanremo. Mi parleresti di questa canzone? Come è nata? Chi l’ha scritta? Di cosa parla?

Questa sono io è stata scritta da Alfredo Serafini, cantautore romano con il quale ho avuto una collaborazione meravigliosa, iniziata con il mio primo singolo Negroni e che nel tempo si è poi persa, avendo poi scelto strade differenti.

Questa sono io è nata grazie al mio produttore Massimiliano Longo che ha raccontato ad Alfredo molte cose di me, si tratta di un pezzo cucitomi addosso, parla di me e della mia vita. È un brano al quale sono molto legata, in quanto racconta una parte importante della mia vita. Il racconto di un amore immenso, un periodo nel quale non vedi nient’altro se non l’orizzonte dell’amore che stai provando.

QUESTA SONO IO – ELEONORA CRUPI – VIDEO

Questo non è il brano, ancora inedito, con il quale sei arrivata a un soffio dalla partecipazione al Festival grazie proprio al tuo successo all’ultima edizione di Area Sanremo. Un pezzo nato da un sodalizio con Romina Falconi, che ne ha scritto la musica. Come è nata questa collaborazione? 

La collaborazione con Romina è nata per caso, mi è stata presentata dal mio produttore ed è nata un’amicizia basata sulla simpatia reciproca, aldilà degli aspetti “artistici”. Il brano in questione è stato scritto da Massimiliano Longo e da Romina Falconi, che hanno racchiuso nel pezzo una serie di sensazioni tra le quali una parte importante della mia vita, proprio grazie al legame anche affettivo tra me e gli autori.

Il fatto di interpretare pezzi cuciti addosso a te e alle tue esperienze sembrerebbe una costante…

Si, io sono un pò “viziata” su questo, nasco come interprete ma negli anni ho sentito sempre più forte l’esigenza di cantare cose sempre più vicine a me, dopo 10 anni sono in una fase nella quale ho la necessità di raccontarmi, per questo ho iniziato anche a scrivere e comporre, nonostante non sia molto pratica, ma mi sto impegnando davvero molto.

Qual è il ricordo più bello che hai portato con te al termine di quest’ultima edizione di Area Sanremo?

Dopo ogni partecipazione la cosa più bella che porto a casa con me è l’affetto e i rapporti stretti con tutti i ragazzi presenti, un’esperienza che va ben oltre il concorso, quella di conoscere tanti artisti uniti dalla passione per la musica. Lì ho sempre conosciuto solamente persone che mi hanno dato molto, senza alcuna paura ad esser generosi.

Quindi un contesto nel quale non vivi competizione?

No, davvero, in generale in ogni occasione che ho vissuto persone che amano la musica non ho mai sentito alcuna competizione, se non all’epoca di Amici ma perché lì eravamo tutti ragazzini passati in pochissimo dal cantare sotto la doccia ad una gara del genere. Quando si è un pò inesperti è normale che emergano alcuni comportamenti, ma se escludiamo quel periodo che risale ormai a dieci anni fa, non ho mai più trovato competizione nella musica.

Ogni anno ad area Sanremo vivete e venite giudicati da nomi prestigiosi (quest’anno Roby Facchinetti, Dargen d’Amico, Mogol e Giusy Ferreri oltre all’immancabile Paolo Giordano), quale commento ti ha maggiormente colpito?

Ma ti dirò, quando mi esibivo ero talmente rimbambita che non ho molti ricordi di quel che mi veniva detto. Devo ammettere che ero abbastanza agitata, però ti dico che mi hanno molto colpito diversi complimenti fatti su di me, una cosa che mi è servita molto perché, nonostante sembri una molto sicura di se, quasi una leonessa, in realtà sono una persona molto insicura e fragile.

Per questo ricevere molti complimenti sulla mia dote artistica e sulla mia personalità è stato emozionante, in particolare ora, dopo che sono diventata mamma e che per qualche tempo ho scelto di mettermi un pò da parte artisticamente. Dopo essere andata li e aver dato molto meno di quel che avrei potuto  non mi aspettavo dei commenti tanto belli. Questo mi ha colpito ed è stata une delle cose che mi hanno dato la spinta di tornare a crederci.

Sei salita sul palco del Teatro Ariston nel coro che accompagnava le esibizioni di Amara, quando te l’ha proposto? Come hai reagito?

Tra me e Amara, che per me resta sempre Erika (con la K aspirata alla toscana ndr), c’è un’amicizia e un affetto immenso che va oltre all’attività musicale. Quando me l’ha proposto, nonostante fosse un periodo particolare e difficile per me, non ho esitato un secondo e le ho subito detto che ci sarei stata ad ogni costo. Questo perché per lei, aldilà del Festival, farei davvero di tutto anche oltre le mie possibilità, ci sarei andata anche senza voce…

Cosa hai pensato su quel palco? Ti è aumentata la “fame” di Festival?

La prima sera ho pensato di morire, (ride ndr) devo dirti la verità, ho pensato “adesso cado per terra e svengo”, magari avrebbe fatto pure audience, ma pensa che figura (ride ndr). La seconda volta ero molto più tranquilla e rilassata ma la prima sera è stata davvero impegnativa.

Quindi per fortuna che Amara ha avuto un bel percorso con più esibizioni, perchè se si fosse fermata alla prima esibizione tu saresti rimasta traumatizzata…

Si si, io poi speravo potesse esibirsi di nuovo, anche se lei è molto soddisfatta di come è andata e per me è la vincitrice di Sanremo aldilà dei risultati ufficiali…

Quantomeno hai rotto il ghiaccio con quel palco e dovessi arrivarci hai già testato la tua emotività in merito…

Si, grazie ad Amara e a questa esperienza penso che arriverei senza rischiare davvero grosso, anche a lei ho detto “…io non ce l’avrei fatta al posto tuo in questo momento…”. Avendo avuto una bambina ti posso dire che è stato un pò come il travaglio del parto, superata la fase iniziale arriva la parte più semplice.

Una delle tue ultime avventure discografiche è un tributo a Mia Martini, una versione acustica di Gli uomini non cambiano, mi parli di questo omaggio? Che riscontri hai ottenuto con questa delicata operazione?

Ho scelto di avvicinarmi a questo pezzo nel modo più semplice possibile, proprio perché Mia Martini è un mostro sacro, avrei anche potuto provare a stravolgerla ma sarebbe stato assurdo, il mio voleva essere un omaggio umile e semplice nato e sviluppato nel totale rispetto di un’artista del genere.

Poi si tratta di un pezzo che in ogni sua parola mi accarezza, una canzone nella quale mi rispecchio in pieno, un testo unico aldilà dell’aspetto musicale che ho scelto di proporre piano e voce perché pensavo fosse un modo elegante di far capire la forza del legame tra me e questo brano.

Stai lavorando ad un progetto musicale in questo momento? Ti va di parlarcene?

In questo momento, dopo essere partita a vele spiegate con il mio produttore in un nuovo progetto, sono in fase di riflessione sia artistica che personale e per questo ho scelto di rallentare i lavori in corso. Sento la necessità di capire molte cose, nonostante siano dieci anni che faccio questo mestiere ho scoperto che non è mai abbastanza il tempo dedicato a conoscersi e capire.

Vorrei dare vita ad un lavoro fatto di cose che sento visceralmente mie, sono sempre disposta ad interpretare bei brani capaci di rispecchiarmi ma sento davvero forte il bisogno di raccontarmi e di imparare a farlo con le mie parole. Per questo voglio giocarmi nel migliore dei modi un progetto importante come questo, non mi va di lasciare nulla al caso e vorrei davvero riuscire a mettere in questo disco qualcosa di veramente mio, una cosa molto delicata che richiede tempo per farmi sentir pronta, senza alcuna fretta.

Ringraziamo Eleonora Crupi e vi ricordiamo che per ascoltare la sua Questa sono io e supportare la buona musica italiana potete acquistare la Compilation Area Sanremo 2014, disponibile dal 12 febbraio su Itunes e in tutti gli store digitali, oltre che in rotazione in 800 punti vendita tra centri commerciali e supermercati di tutta Italia, una produzione ApM Progetto Musica che All Music Italia supporta come web partner.

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