7 Novembre 2014
di Disturbo della quiete pubblica
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7 Novembre 2014

(un)WANTED: I Ragazzi Italiani

I Ragazzi Italiani

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Non tutto è bene quel che finisce bene.

Ogni lasciata non è necessariamente persa.

Chi si ferma, non sempre è perduto.

Ma ci sono dei fenomeni che, se non ritornano, non dico che sia meglio, ma che va bene lo stesso.

E, tra questi, io ci metto a pieni voti I Ragazzi Italiani.

I Ragazzi Italiani sono stata una boy-band degli anni ’90, formata da un tot di fighi più o meno bravi a cantare e ballare per contrastare il fenomeno anglosassone dei Take That di Gary e Robbie.

I Ragazzi Italiani hanno venduto quasi sicuramente più poster con il Cioè che copie dei loro CD, nonostante il peer-to-peer non ci fosse ancora e noi andavamo ancora in giro con le audiocassette da mandare avanti e indietro con le penne Bic.

iragazziitalianicioe

Persino io che compravo i CD di tutti, quello dei Ragazzi Italiani non l’ho preso, ma il poster in camera ho pensato seriamente di appiccicarlo proprio sopra la TV, in modo che fosse la prima cosa che vedevo al mattino appena aperti i miei occhi a palla miopi.

Negli anni ’90 di boy band italiane (se così le possiamo chiamare) ne avevamo due: I Ragazzi Italiani e i Neri Per Caso. Ma capite benissimo che Ciro, Gonzalo, Diego, Domenico, Mario e Massimo rispetto a Alessandro, Attilio, Manolo, Pino e Fabrizio avevano già perso in partenza, già dai nomi!

NERI-PER-CASO

E non stiamo parlando di qualità musicali, perché negli anni ’90 era sufficiente avere i capelli lunghi gellati, i Levi’s 501 stretti sul culo atletico, gli stivali 883 e la camicia sbottonata con sotto la t-shirt nera o bianca che eri figo a prescindere, alla faccia delle note e delle melodie che uscivano dalla tua bocca! Il nostro ormone post-adolescenziale non ancora represso si eccitava facilmente.

I discografici (e gli editori di Cioè) lo sapevano benissimo. Così ci hanno servito il piatto pronto.

Ma la questione fondamentale non è proprio questa. Io non ho nulla contro Alessandro, Attilio, Manolo, Pino e Fabrizio. Sarei felicissima (per loro) se continuassero a cantare o se facessero qualsiasi altra cosa che li renda felici e soddisfatti. Ma I Ragazzi Italiani NO.

Il problema è che poi, nell’era del web e del blog facile, se fai una boy band di fighi prima o poi arriva qualcuno che apre una fan page con lo sfondo rosa e tutti i curicini dove capeggia, scritto con il font Comic Sans, il nome del cantante figo o della boy band di fighi (tipo questa che, per fortuna, non è aggiornata dal 2007). Ché il carattere Comic Sans dovrebbero renderlo fuorilegge, così come il rosa confetto sul web, soprattutto se abbinato al verde acqua!

No, io I Ragazzi Italiani non li cerco, perché ho paura che, se li dovessi trovare, troverei anche la pagina con i cuori, scritta in Comic Sans, rosa e verdino acqua. E questo mi terrorizza.

Vostra spaventatissima (e un po’ comic sans).
La Mosca Tze Tze