31 Gennaio 2020
di Disturbo della quiete pubblica
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31 Gennaio 2020

Le vecchie glorie del Sanremo di Amadeus, tra improbabili reunion e l’ologramma di Nilla Pizzi

Si delinea il cast del Sanremo di Amadeus, tra vecchie glorie, reunion improbabili e super ospiti che si super hanno ben poco.

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Sanremo 2020.

Anche quest’anno voglio dilettarmi con qualche riflessione sul cast del Festival di Sanremo, quello del settantennale che già a dirlo inizi a tenere i conti sulle dita (quelle dei piedi fanno le decine).

Se gli altri anni, sulla scia di Michele Monina, mi ero soffermata sull’assenza del gentil sesso (fatto tanto ricorrente quanto oramai normale), quest’anno ciò che mi colpisce è l’età.

Ma non tanto, come già fu in passato, l’età dei cantanti in gara che questa volta credo abbia la media più bassa mai vista, ma quella degli ospiti.

Io Amadeus, da brava ragazza degli anni ’90, me lo ricordo a domare il palco estivo del Festivalbar. Da lui mi sarei aspettata i cantanti della mia generazione, quelli che ci hanno fatto piangere e sospirare nelle nostre notti da ventenni.

Non solo Max Pezzali, ma quella generazione lì, per intenderci.

Invece no. Amadeus ha detto di volerci stupire con questo Sanremo ed ecco che lo fa.

Ma la vera sorpresa non è quella che ti aspetti, tipo il cantante chiacchierato per i testi delle sue canzoni che porti, con le sue paillettes, sul palco musicale più famoso d’Italia.

La vera rottura sta nel riesumare dal passato vecchie glorie che pensavamo ormai su una spiaggia tropicale a gustarsi un Mojito all’ombra di una palma.

RICCHI e poveri, Al Bano e Romina ma non solo…

SANREMO E… RITA PAVONE

E così ecco nel cast di Sanremo c’è Rita Pavone, 75 anni ad agosto, che pure con la contestata riforma Forneno, ha raggiunto i requisiti di età pensionabile.

SANREMO E… I RICCHI E POVERI

I Ricchi e Poveri. Loro che sono rimasti in due a ballare l’hully gully, hanno già preso dalla naftalina l’abito migliore per indossarlo all’Ariston. Ma Angelo (Sotgiu) e Angela (Brambati) non saranno da soli come ci ha raccontato qui il nostro Fabio Fiume.

Con loro ci sarà anche Franco Gatti che aveva abbandonato la formazione nel 2016. E fin qui nulla di male.

Amadeus però è riuscito a fare di più, ovvero a riunire la band originaria, quella del 1967 dove c’era anche Marina Occhiena. Colei che, nel 1981, era stata cacciata via perché pare, secondo i gossip dell’epoca, avesse avuto una storia col fidanzato della brunetta.

Che poi il fidanzato fosse uno degli altri Ricchi e Poveri era cosa da “poco”.

Detto questo, ci sono voluti 40 anni per rimettere i 4 insieme. O probabilmente un buon cachet…

SANREMO E… AL BANO E ROMINA

Ma non solo Ricchi e Poveri. Rimettiamo insieme a Sanremo anche Al Bano e Romina. L’impresa in questo caso è sembrata meno ardua visto che i due fanno tour insieme già da qualche tempo e appaiono in tv praticamente una volta al mese.

Ora però hanno deciso anche di fare un bel singolo insieme, un brano che dovrebbe essere presentato sul palco dell’Ariston e che porta la firma di Cristiano Malgioglio, il quale, come la migliore comare di paese, lo ha spoilerato all’inizio dell’anno quando ancora le trattative erano in corso.

Il brano si chiama Raccogli l’attimo…e pensare che a me basterebbe che la gente raccogliesse la spazzatura.

SANREMO E… MASSIMO RANIERI

Per restare sempre su cantanti che hanno iniziato la loro carriera quando molti dei lettori di All Music Italia non erano neanche nei programmi dei lori antenati, giovedì 6 febbraio, nella serata dei duetti, ci sarà il duetto tra Tiziano Ferro e Massimo Ranieri.

Il brano scelto è piuttosto recente (in senso ironico), Perdere l’Amore. Me lo ricordo bene quel Sanremo, nel 1988 non avevo ancora l’età per uscire la sera, ma ero già abbastanza grande per andare a letto dopo le 22… Un grande classico, e almeno eravamo già usciti dall’epoca del Festival in playback…

a sanremo Ghali, forse Ultimo o Mahmood…

E proprio quando stavo per lanciarne di ogni ad Amadeus, mi accorgo che lui passa di palo in frasca nell’intento di accontentare tutti.

Così, se finora abbiamo parlato di nomi sicuramente non freschi, ma che hanno fatto la storia della musica italiana anche all’estero, ecco che il buon Amadeus mi invita nomi ggggiovani che, a mio avviso, avrebbero avuto più senso in gara.

Parlo del vincitore di Sanremo dello scorso anno, Mahmood, del pluri certificato Ultimo (anche se ancora non confermati, mentre sto scrivendo) e soprattutto di Ghali.

I primi due, per me, dovrebbero macinare ancora dischi e copie vendute, oltre a mettere a segno qualche brano che possa entrare nella storia della musica italiana, prima di essere considerati super ospiti. Perché di super ospiti stiamo parlando!

Per quel che riguarda Ghali, invece, arriva con questo titolo (super ospite, lo sottolineo ancora) senza mai essersi messo in gioco a Sanremo. Il suo primo disco ha sicuramente lasciato il segno, ma poi? Sono seguiti solo singoli con scarso riscontro commerciale, se solo si esclude se si esclude l’ultimo uscito, quello con Salmo (che ha declinato l’invito del buon Amadeus).

Il tutto correndo il pericolo di aggravare una situazione che è già assodata da tempo: i nomi noti non vogliono mettersi in gioco e andare in gara al Festival di Sanremo. Per attirare pubblico, si amplia sempre più il concetto di super ospite (tra un po’ basteranno le mie 100 visualizzazioni mentre canto al karaoke).

Ma così facendo non si rischia ancora di più di avere sempre meno nomi importanti nel cast dei cantanti in gara?

Già io non sono d’accordo con il super ospite italiano, ma se proprio devo pensare a nomi che possano essere definiti tali, penso a Laura Pausini, a Vasco Rossi, ad Andrea Bocelli, a Tiziano Ferro, ad Eros Ramazzotti, non certo a Ghali. Con tutto il rispetto per Ghali e la sua musica, che canticchio nei miei voli solitari notturni mentre controllo lo stato della spazzatura a Roma.

In conclusione…

Quindi, per chi cavolo è questo Festival? Per gli anziani che si addormentano alle 9 o per i giovani che escono alle 23?

Probabilmente per gli addetti ai lavori, quindi gente che i dischi li ascolta senza comprarli.

A questo punto, visto che nel mondo c’è lo show con l’ologramma di Whitney Houston, non potremmo dimostrarci all’altezza degli americani e far esibire, sotto forma di ologramma, anche la prima vincitrice del Festival, la nostra amata Nilla Pizzi?

Pensaci Amadeus!

Tua appassionata
Mosca Tze Tze

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