9 Aprile 2014
di Disturbo della quiete pubblica
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9 Aprile 2014

Moreno: rimandato!

Moreno pubblica il suo secondo disco e si autoproclama cantante di successo. Decide anche che lui non è una meteora della musica italiana.

Moreno
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Ieri sera mi ha chiamato un mio amico e mi ha detto: “Mosca, hai sentito il disco di Moreno?” No, non l’ho ancora ascoltato… perché? “Ascoltalo e dimmi cosa ne pensi!”.
Devo ammettere che di questo personaggio so ben poco, fa parte di una generazione che non è la mia e canta luoghi che io non conosco.
Ha debuttato giovanissimo, già nel 2007 (a 18 anni) ha vinto un premio regionale ligure come freestyler e, nel 2009, arriva ai vertici della massima competizione nazionale del mondo rap/hip hop, Tecniche Perfette. Nel 2013 approda ad Amici e fa riscoprire al mondo della TV commerciale questo genere musicale, reso celebre (ma non troppo) in Italia, in epoca post jovanottiana, da gente come gli Articolo 31, i Sottotono, Neffa e I Messaggeri della Dopa e La Pina e le sue amiche (Le Pine).

Quindi, ricapitolando, nel 2013 la Maria scopre questo genere musicale e Moreno vince Amici, inziando da lì la sua ascesa nelle hit italiane. Nel 2014 butta fuori anche un secondo disco, “Incredibile“, ricco di collaborazioni con personaggi come Alex Britti (come Bianca Atzei), Annalisa (anche lei frutto di Amici), Antonio Maggio (figlio di X-Factor), Guè Pequeno (Club Dogo). J-Ax (della sua avventura a TheVoice abbiamo parlato qua) e Fiorella Mannoia (anche di lei abbiamo già detto). Esclusi un paio di nomi, sono tutti cantanti al di fuori del mondo rap che quasi viene da chiedere il motivo per il quale tutti questi abbiano una gran voglia di featurizzare con lui.
Ho già chiesto a Bianca Atzei se vuole duettare con me e non mi ha risposto. Ora ci riprovo con Moreno: Mo’, cantiamo insieme? Tu rappi e io faccio le acrobazie vocali, i gorgheggi come quelli di quando fai lo sciacquo con il collutorio e i vocalizzi usando tutte le lettere dell’alfabeto. Vuoi?

Io le tracce le ho ascoltate. Tutte… o quasi. Le ho ascoltate (quasi) tutte e, attraverso le sue parole, traspaiono un po’ di concetti: io sono rimasto lo stesso, io non sono una meteora (questo nanetto non sparisce in un annetto), io non mi sono venduto, io ho fatto successo e tu mi guardi dal basso… e via dicendo. “via dicendo” l’ho sempre voluto scrivere e finalmente ne ho avuto l’occasione!

Non sono un fenomeno del momento come se per non essere una meteora bastassero un paio di stagioni ed una coppia di CD con risultati di vendita che hanno ampiamente passato il break even. No, questa è solo la gioia degli analisti finanziari e di chi ha investito su di te, sei un prodotto con un’ottima remunerazione del capitale, ma per ora niente di più.
Moreno, riparliamone tra 10 anni. Solo allora potremo dire che sei “rimasto” e non sei la temuta meteora del panorama discografico italiano. Riparliamone quando, dopo di te, saranno uscite un’altra manciata di piccole star da altrettanti programmi TV, forti della visibilità mediatica che tu, prima o poi, non avrai più, quando dovrai aggrapparti alla cresta dell’onda e davvero non lasciare la presa, ma questa volta per non affondare. Non c’è spazio per tutti e non c’è spazio per sempre neanche per quei pochi che il loro angolino al sole se lo sono conquistato per qualche stagione.
Riparliamone, riparliamone tra qualche anno quando il pubblico (e non tu… e nemmeno io) avrà deciso se sei o no un cantante di successo.

Arriverà l’inverno e, dal tuo inverno, vediamo se sboccerà qualche fiore.
Rimandato a settembre.