31 Ottobre 2021
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31 Ottobre 2021

Intervista a Nuvolari: il disco d’esordio “Lentamente” parla d’amore e….

Il cantautore pubblica il suo disco d'esordio ed è già pronto a presentarlo dal vivo

Nuvolari
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Il cantautore Nuvolari (all’anagrafe, Matteo Pisotti) pubblica il suo album d’esordio, dal titolo Lentamente. Il disco, disponibile negli store digitali dal 22 ottobre 2021, è composto da 9 brani che raccontano il mondo personale dell’artista.

Nuvolari, originario di Piacenza, ha iniziato a scrivere le prime canzoni sotto l’influenza dei cantautori del passato e della musica brasiliana. La sua musica mescola e presenta le esperienze di vita di un ventenne a Milano: dall’università di economia ai mezzi pubblici, al mondo fuori da casa sua. Gli stimoli esterni e la necessità di esprimere se stesso in una chiave attuale sono confluiti nei brani Persiani, Fuori Corso ed Emilia, pubblicati a seguito dell’ingresso nel roster di Bomba Dischi, dopo esser stato notato da Calcutta.

Con l’uscita di Lentamente, Nuvolari continua a parlare di sé e a svelare il proprio mondo. Ciò che farà anche in occasione del tour di presentazione live del disco. A partire da novembre, infatti, il cantante proporrà per la prima volta dal vivo i brani del suo album d’esordio. Le date sono quattro, al momento. Qui di seguito trovate il calendario:

4 novembre – Bologna @Cortile Cafè_ Slurp
6 novembre – Milano @Arci Bellezza
19 novembre – Roma @Monk
10 dicembre – Torino @Off Topic

Nuvolari

In occasione della pubblicazione di Lentamente, abbiamo raggiunto Nuvolari per parlare dell’album, delle canzoni che lo compongono, e anche dei suoi progetti futuri. Ecco che cosa ci ha raccontato!

Intervista a Nuvolari

Ciao Nuvolari, benvenuto su All Music Italia. Il 22 ottobre è uscito il tuo album d’esordio, dal titolo Lentamente. Prima di parlare del disco, vorrei che tu ti presentassi ai nostri lettori. Il tuo nome è Matteo Pisotti, classe ’96, originario di Piacenza e….

Sono un ragazzo che da qualche anno scrive canzoni. Penso basti questo!

Come è nato il nome d’arte Nuvolari?

Quando Bomba Dischi mi ha contattato non avevo un nome d’arte. Ne cercavamo uno perché il nome e cognome non ci convinceva, volevamo qualcosa che rispecchiasse l’immaginario delle canzoni: un po’ onirico, sognante. Così ho proposto Nuvolari, che è anche il nome del brano di Dalla. Mi è sempre piaciuto tantissimo quel nome e così ce ne siamo indebitamente appropriati.

Dopo il singolo Persiani, esce il tuo primo album Lentamente. Perché hai deciso di chiamarlo così? Quali sono le emozioni che stai provando in questo momento?

Lentamente perché in primis io sono un po’ pigro. Ma anche perché il disco è pieno di ballad, di “lenti” se vogliamo. In più c’è l’intenzione di non prendere parte a un modo di fare musica che oggi sembra andare per la maggiore e che è quello del pubblicare brani su brani. Magari quella è la strada giusta, però a me piace scrivere quando ne sento la necessità o quando mi diverto, più lentamente.

Il disco è composto da 9 canzoni, tutte molto intime; e tu le interpreti quasi sussurrandole. Ascoltando i brani, sembra che siano legati da un filo rosso che è l’amore. E’ così? Con quale criterio hai scelto i pezzi?

Sì, l’amore è il tema principale ma io lo considero un contesto nel quale muovermi per dire altre cose, per parlare di me intimamente o esprimere le mie idee. Non c’è un criterio logico nella scelta di questi pezzi: sono la maggior parte dei brani che ho scritto negli ultimi due/tre anni.

Nuvolari

Il primo brano di Lentamente è Amore Pendolare. La canzone descrive una storia d’amore ambientata a Milano. E’ un pezzo autobiografico? Come è nato il suo titolo così originale?

Ho fatto l’università a Milano e per un po’ di tempo sono stato un pendolare perché vivevo a Piacenza e scendevo alla stazione di Greco Pirelli, per cui sì, è un pezzo autobiografico. E’ l’unica canzone del disco di cui ho scritto prima il testo e poi la musica: di solito è il contrario o comunque vengono fuori insieme. Mi immaginavo questa storia tra le mattine presto sui treni e la testa che stacca durante il viaggio, pensa ad altro: per questo Amore Pendolare.

C’è poi Arizona. Questa canzone può essere definita una dolce dedica d’amore all’altra persona?

Arizona può anche essere definita così ma c’è comunque un distacco tra i due personaggi, infatti dice “ti vedo lontano e muovo la mano ma da un altro pianeta” proprio per rimarcare una lontananza.

In Bambina Vampira, invece, racconti con tono scanzonato e ironico il rapporto con una ragazza ormai finito. Come è nata l’immagine della bambina vampira? Ti è mai capitato di vivere un rapporto soffocante?

Bambina Vampira è stato il pezzo più divertente da scrivere, sia per il testo che per la musica: mettere quell’organo così come fare una bridge quasi psichedelico che esce dagli schemi del disco mi è piaciuto tantissimo. In questo caso la storia d’amore non è personale, è più “pittoresca” e funzionale per dare un contesto alla musica.

Blu recita: “è una vita che guardo il mio cielo e mi chiedo com’è quando non ci sei tu, ora che non ci sei guardo il cielo e mi sembra più blu”. La canzone contiene una presa di coscienza che talvolta la fine di un rapporto si rivela una cosa positiva, anziché negativa. Nella tua vita personale e artistica, ti sei mai trovato in una situazione di questo genere?

Sì, Blu è un tiro di sollievo in questo senso. Il ritornello vuole essere un grido di liberazione da situazioni schiaccianti. Mi sono trovato in situazioni e rapporti dove c’era un senso di prigionia ma corrisponde più a uno stato mentale personale.

Anche Diecimila parla di una storia d’amore ambientata a Milano. In questa canzone, come in Amore Pendolare, ritorna la metropoli nella quale ti sei trasferito. Cosa significa Milano per te?

Milano è stata la città dove appunto ho fatto l’università di economia, alla Bicocca. Non mi sono mai lasciato catturare troppo dalle sue attrazioni e opportunità, ma di sicuro è stata affascinante per me: era la prima metropoli che nel mio piccolo vivevo e che mi obbligava a ritmi diversi, a camminare per strada senza conoscere nessuno. Nella scrittura dei pezzi poi l’immaginario della metropoli è entrato in un qualche modo, quindi è evidente che anche inconsciamente quell’esperienza mi abbia segnato.

Emilia presenta un’atmosfera rarefatta ed è una dedica alla tua terra. Quale importanza hanno per te le origini?

Sono importanti fino a un certo punto: non mi sento schiavo del posto in cui sono nato. Però ho fatto un Erasmus a Parigi nel 2019 e lì ho sentito per la prima volta una certa nostalgia di casa. E’ diventata più importante quando ne ero lontano.

Un altro brano del disco è Fuori corso. Cosa vuol dire essere “della vita uno studente fuori corso”, come canti nel brano?

Non intendo strettamente il non dare gli esami, anzi. Intendo la sensazione che spesso ho di essere in ritardo rispetto a molti coetanei su alcune tappe della vita, su certe prese di coscienza che prima o poi ciascuno di noi ha, soprattutto quando hai vent’anni e cerchi di costruire un po’ la tua identità e inizi a prendere qualche consapevolezza in più.

Nuvolari

C’è poi Le ore di ginnastica: come definiresti questa canzone?

E’ una canzone molto nostalgica sia nelle parole che negli arrangiamenti, che pescano molto dal cantautorato anni ’70. Però è anche il brano in cui forse sono riuscito a esprimermi di più, a dire cose di me che ritengo importanti e che in altre canzoni forse non sono riuscito a spiegare così bene.

Lentamente si chiude con Persiani, che è stato il tuo singolo di debutto. Hai definito il brano come “un mea culpa urlato piano piano nella notte”. C’è qualche mea culpa che devi fare? O hai qualche rimpianto?

Direi più un rimpianto, che in quel pezzo è appunto non avere il tempismo adatto, non essere pronto al momento giusto, nell’amore in questo caso ma come in tante altre cose.

Lentamente segna l’inizio del tuo percorso musicale. Se potessi leggere il futuro, cosa vorresti vedere nel tuo futuro, magari tra 10 anni?

Spero di poter continuare a scrivere canzoni e spero che possano fare parte della mia vita, che non è banale.

Invece, nell’immediato quali sono i tuoi prossimi progetti dopo la pubblicazione di Lentamente?

Ci sarà un piccolo tour di quattro date che partirà dal 4 novembre. Suonerò a Bologna, Milano; Roma e Torino. Spero che si aggiungano altre città!

Grazie per questa intervista e alla prossima sempre su All Music Italia.