4 Novembre 2020
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4 Novembre 2020

Intervista a Lortex: “Con la mia musica voglio far capire che non siamo mai soli”

Intervista a Lortex, cantautore torinese scoperto e lanciato da GionnyScandal che ha appena pubblicato il nuovo singolo "Mia".

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Lortex è un giovane cantautore della nuova scena indie torinese. La sua storia è particolare e ricca di aneddoti. Musicalmente si è fatto conoscere da giovanissimo quando, da indipendente, ha pubblicato alcuni brani che sono stati particolarmente apprezzati dal pubblico.

È stato scoperto da giovanissimo da GionnyScandal che l’ha voluto in apertura ad alcuni suoi concerti.

Il suo successo è proseguito grazie a TikTok, riscontro che gli ha permesso di entrare in contatto con Sony Music. Il suo promo singolo per la major è Ti avrei dato il mondo, al quale è seguito Mia. Due canzoni d’amore con un approccio testuale e sonoro originale.

Lo abbiamo contattato per un’intervista di presentazione del progetto musicale.

INTERVISTA A LORTEX

La tua storia è insolita. La leggenda narra che Gionnyscandal ti ha scoperto in rete e ti ha portato in tour. Ci puoi raccontare come è nata la vostra amicizia?

Feci uscire il mio primo singolo Muhammad Ali, avevo 15 anni. A Torino nel frattempo era stato organizzato un live di Gionny, in cui io ero in apertura.

L’organizzatore dell’evento (mio manager), pochi giorni prima del concerto, passò il mio brano a Gionny per un semplice ascolto e per avere un parere. Rimase colpito dal brano, a tal punto da condividerlo sulla sua pagina Facebook dopo poche ore spendendo bellissime parole (cosa non scontata in questo ambiente).

Ha creduto in me da subito, credo abbia visto un po’ di lui nel mio progetto, a quei tempi ascoltavo molto i suoi pezzi e c’erano comunque delle similitudini nelle tematiche affrontate nei brani.

Dopo aver apprezzato il mio progetto decise di chiamarmi per accompagnarlo sul palco per una data del suo tour. Quella data si trasformò in una serie, in giro per l’Italia. Mi ha fatto da scuola, ho imparato come si sta sul palco, come si interagisce con il pubblico ecc, mi ha insegnato sicuramente tanto, e lo ringrazio per la spinta che mi ha dato.

In primavera hai pubblicato il singolo “Ti avrei dato il mondo”, un brano che con alcune metafore descrive la fine di una relazione. Ce ne puoi parlare?

Ti avrei dato il mondo racconta la fine di una relazione. L’amore può finire ma dimenticarsi della persona con cui hai condiviso quell’amore è impossibile. Il brano rappresenta proprio questo. “In tasca ho una tua foto, dovrei buttarla via perché non sei più mia”, dico nel testo; ma la foto è ancora qui tra le mie mani.

Anche “Mia” è una canzone d’amore, anche se l’approccio è differente. Un brano nato grazie al tuo producer Steve Tarta insieme a Jaro. Qual è stato il loro ruolo nella creazione del brano?

Sono stati entrambi fondamentali perché hanno saputo creare l’atmosfera giusta per esprimere i miei sentimenti, le mie emozioni, in rima. Mi sento davvero privilegiato nel poter lavorare con professionisti di tale calibro!

Rispetto ai primi brani che hai composto, come è cambiato il tuo modo di scrivere e cantare l’amore?

Crescendo, ovviamente, cambia anche il modo di vivere le relazioni e di conseguenza di descriverle nei brani. Mi sento senza dubbio più maturo.

C’è un aspetto del tuo approccio musicale che ti rende orgoglioso?

Il fatto di essere vero, nei testi non mi fingo diverso da quello che sono nella realtà, nella vita di tutti i giorni, e penso che la gente lo percepisca. Con la mia musica voglio far capire alle persone che non sono, non siamo mai soli, se stai vivendo una determinata situazione in quel momento ci sono tanti altri che provano le medesime cose.

Qual è l’obiettivo che vorresti raggiungere con la tua musica?

Emozionare le persone e cercare di farle stare bene con le mie canzoni. Quando mi capita di leggere certi messaggi, certi direct, sono sempre molto fiero e felice di sapere di arrivare al cuore della gente, non c’è soddisfazione più grande. I numeri sono importanti, per carità, e sono felice dei risultati raggiunti finora, ma la mia vittoria più grande è riuscire ad emozionare le persone che mi ascoltano.

Nel 2018 ti sei esibito all’Alcatraz. Che ricordo hai di quell’esperienza?

È stata un’esperienza incredibile, avere di fronte a me duemila persone che cantano a squarciagola i miei pezzi è un qualcosa che non si ricorda. È senza dubbio il mio live di cui conservo al momento il ricordo migliore, è una sensazione difficile da raccontare a parole; spero solo di poter tornare presto a suonare nei locali di tutta Italia, emozionare chi sta sotto al palco.

Cosa dobbiamo aspettarci da te nel 2021?

Sicuramente ci saranno diverse uscite, non posso spoilerare un granché al momento. Sicuramente non vedo l’ ora di pubblicare le mie nuove canzoni e sapere cosa ne pensano gli ascoltatori.