4 Settembre 2015
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4 Settembre 2015

INTERVISTA a LA CRISI DI LUGLIO: pop, lago di Garda e fantasia. Storia in breve di un “mezzo miracolo” della Warner

Esce oggi il primo album della nuova scommessa della Warner Music: LA Crisi di luglio e ovviamente noi di All Music Italia li abbiamo intervistati per voi

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Sono spuntati in un giorno di mezza estate: Andrea Podestani e Daniele Ardenghi, 30 e 31 anni da Brescia; si conoscono dall’università. Condividono la passione per la musica e circa un anno fa hanno dato vita insieme ad un progetto dal titolo bizzarro chiamato La crisi di Luglio: un duo musicale o boyband che dir si voglia, e la voglia di creare qualcosa di speciale con le canzoni. La Warner Music si accorge da subito del potenziale racchiuso nel repertorio dei ragazzi e gli propone una collaborazione. Vacanze a Rimini, il loro primo singolo in rotazione radiofonica dal 31 luglio scorso ha il piglio giusto per essere considerato un vero e proprio tormentone: il testo ironico, è disegnato sullo sfondo dell’estate della strage di Bologna e passa in rassegna gli stereotipi dell’italiano medio in villeggiatura;  un tappeto pop d’accompagnamento super orecchiabile poi ti si attacca in testa al primo ascolto… 

Oggi, venerdì 4 settembre esce In netta ripresa, l’album d’esordio de La crisi di Luglio e noi di All Music Italia abbiamo raggiunto Daniele al telefono per farci raccontare la storia e le intenzioni di questo nuovo progetto musicale.
Per iniziare è d’obbligo: come mai avete scelto un nome tanto particolare ed impegnativo?

Devo ammettere che prima di essere parte di una band non è che avessi una grande simpatia per i nomi delle band in circolazione (non me ne voglia nessuno!) . Banalmente a noi è accaduto che Andrea, il mio collega, lo scorso anno aprendo Wikipedia per cercare qualcosa  ha trovato in homepage un articolo che faceva riferimento alla “crisi di luglio” quella vera, che ha portato alla prima Guerra Mondiale ed ha avuto quasi un’illuminazione, ci è sembrato subito un nome perfetto. Lungi da noi qualsiasi riferimento storico o politico, semplicemente abbiamo pensato che suonasse bene e fosse abbastanza attuale visto il periodo. Siamo contenti e finora posso azzardarmi a dire che ci ha portato bene. Non abbiamo intenzione di parlare di guerre lo giuro, almeno per ora.

Il titolo del vostro primo Ep è In netta ripresa: un proseguimento naturale del concetto di crisi o c’è dell’altro?

Tutte e due! Ci piace l’idea di sottolineare i contrasti in generale, e anche nel caso del titolo dell’album è stata una scelta abbastanza impulsiva, che si intonava bene al tutto senza grandi significati nascosti. Ovviamente c’è anche qui un piccolo cenno di attualità: ultimamente si sente molto parlare in giro di ripresa economica o sociale che sia; noi abbiamo voluto esagerare e definirla netta. In senso generale poi  la crisi e la ripresa sono due concetti che fanno parte della vita quotidiana di ognuno ed a noi interessa parlare delle storie delle persone comuni: a momenti può capitare di avere un cattivo umore e cambiarlo nettamente due minuti dopo per qualcosa di bello che risolleva la giornata; niente di più semplice!

State viaggiando bene in radio ad un mese dalla pubblicazione di Vacanze a Rimini. Un buon risultato vista la poca attenzione che i network radiofonici concedono agli emergenti, ed anche i video su You Tube hanno superato le 300.000 visualizzazioni. Vi aspettavate tutto questo?

Neanche un po’: io ed Andrea abbiamo avuto una fortuna immensa rispetto a tanti altri perché siamo stati contattati dalla Warner senza che avessimo proposto niente; tra l’altro nella vita facciamo dei lavori diversi per vivere e la musica è sempre stata solo una passione che ci accomunava. Potrei definire La crisi di Luglio un mezzo miracolo, e soprattutto ci tengo a sottolineare il mio massimo rispetto per tutte quelle band che si fanno il culo da anni sui palchi ed in sala ad incidere. Quello che mi sento di dire è: cercate di lavorare e creare qualcosa che sia davvero speciale, senza fare ragionamenti su ciò che potrebbe piacere a questo o a quell’altro. Noi abbiamo fatto così … ed è andata più che bene!

In Benaco dite: “… a Limone del Garda solo di lunedì, c’è un posto che ci fa suonare …”. Quando è iniziata e durata la vostra gavetta? Prima dell’incontro con Warner trovavate spazio per suonare nei locali?

Ti dico la verità, Benaco una storia inventata:Non ho mai suonato a Limone del Garda! Io ed Andrea ci conosciamo dai tempi dell’università; ci vogliamo bene e ci odiamo da anni ed abbiamo un rapporto molto dialettico e vivo tra noi fatto di vicinanza e scambio, ma anche di separazione e litigio. Condividiamo la passione per la musica da sempre, ma fino allo scorso anno ognuno aveva scritto le sue cose per conto suo e suonato in band locali diverse senza pensare mai alla musica come progetto unico. Poi un giorno abbiamo scritto insieme delle cose in italiano ed alla nostra porta ha bussato una casa discografica importante come la Warner … Puoi immaginare la nostra meraviglia non avendo mai portato avanti un progetto comune e bussato alle porte di nessuno. I nostri pezzi, inizialmente ispirati a tematiche locali, sono piaciuti subito ai discografici che ci hanno chiesto se avevamo voglia di scriverne altri che abbracciassero magari argomenti più generici; così sono nate una trentina di canzoni che, passate attraverso una buona scrematura , sono diventate sei e fanno parte del nostro primo album di cui siamo super orgogliosi. Questa è, in sintesi, la nostra storia.

I vostri pezzi hanno quasi tutti delle collocazioni geografiche precise: da Benaco, a Limone del Garda passando per Desenzano, Salò e Rimini … Che cosa rappresentano queste località per voi? Cosa hanno a che fare con le vostre canzoni?

Il Lago di Garda è un nostro posto del cuore, inutile negare che è stato il luogo che ha ispirato tutto quello che siamo riusciti a creare. Tutti gli altri posti che figurano sono frutto della nostra immaginazione, dove sicuramente saremo passati, ma perlopiù restano funzionali al bisogno di descrivere al meglio le storie dei nostri brani.

Dai riferimenti a cui attingete e vista la vostra attitudine musicale che si percepisce nell’album, come mai nessun esperimento in inglese?

E’ strano anche per me a pensarci bene … Qualche anno fa mi sarebbe sembrato impossibile scrivere un testo in italiano mentre poi è successo di trovarmi a farlo e posso dire con sicurezza che non tornerei mai indietro o farei una scelta diversa da questa. I riferimenti e i miei ascolti restano sempre gli stessi ma ho scoperto che è più bello e appagante esprimersi nella propria lingua per rendere al meglio ogni concetto.

Che album è In netta ripresa? Come lo presenteresti oggi nel giorno della sua uscita?

Nel nostro piccolo abbiamo realizzato un album pop leggero ed orecchiabile, meno impegnativo del solito e più trasversale forse: ci piacciono le contaminazioni più svariate, che vanno dal brit rock di Benaco all’approccio più indie di Elicottero passando per lo stile tormentone di Vacanze a Rimini, ma lasciando spazio dietro l’angolo anche per la pseudo dance di Buongiorno Morea… Il nostro obiettivo, mentre scrivevamo il disco, era quello di proporre dei brani che le persone potessero portarsi addosso dalla radio in auto al mattino fino a sotto la doccia la sera. Speriamo di esserci riusciti!

Quali sono invece i vostri riferimenti musicali in Italia?

In realtà non sono fan di nessuno in particolare. Se parliamo di produzioni italiane mi vengono in mente tante cose belle di dance e personaggi come Molella ad esempio che mi sono piaciuti un sacco. Impossibile non apprezzare la musica di Cesare Cremonini, tra l’altro credo che Squérez? con i Lùnapop sia il disco pop italiano più riuscito di sempre. Tempo fa poi ho avuto modo di conoscere su Facebook il cantante dei Super B, un gruppo che non tutti forse ricordano, ma che sul finire degli anni 90 fece delle cose molto belle e particolari. Daniele Groff… Andrea invece approfondisce molto più di me la materia ed ascolta molta musica italiana, dai grandi cantautori ai pezzi che passano in radio oggi. Anzi ripensandoci un preferito assoluto ce l’ho, sono un fan de I cani, li trovo geniali, dei grandi.

Che fase inizia oggi per La crisi di Luglio? Dove vi vedremo?

Per il momento siamo alla finestra, disponibili a prenderci tutto il bello che può capitare. La speranza più grande adesso è quella che le nostre canzoni possano piacere a più gente possibile anche perché molti dei nostri progetti futuri dipendono proprio dal gradimento del pubblico. Non so dirti se andremo a Sanremo o a cantare in uno stadio, quello che conta è che sotto al nostro palco ci siano persone a divertirsi con noi. In ogni caso vi terremo aggiornati su ogni eventuale novità

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