9 Giugno 2025
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9 Giugno 2025

Videointervista ai Finley e Nina Zilli: “Siamo gli underdog della musica estiva. Basta algoritmi, numeri e classifiche”.

Un dialogo tra passato e presente tra surf music, artigianato musicale e voglia di libertà.

Finley e Nina Zilli insieme per Quello Sbagliato intervista
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Finley e Nina Zilli la video intervista. Insieme, per la prima volta per animare un’estate dal sapore quasi retrò per tanti motivi.

Il loro brano, Quello sbagliato, prende spunto dalle sonorità che erano proprie del periodo italiano della Dolce Vita, quel pop melodico di 60 anni fa che ha reso grandi tantissimi della nostra cultura musicale e che oggi rivive per bocca e note di questi musicisti e cantanti di alta fattura.

In esclusiva ai nostri canali ci hanno raccontato tutte le vicissitudini che li hanno portati a unire le forze, a ritrovarsi dopo tanto tempo e a condividere un’estate, insieme, da underdog (come loro stessi si sono definiti).

Intervista ai FINLEY e NINA ZILLI

Come state e com’è nata questa collaborazione?

Pedro: “molto bene, arriviamo da un 2024 pieno di musica, un Forum stracolmo e, adesso, una collab con Nina Zilli che ci riempie di orgoglio”

Nina Zilli: “arrivo dal periodo di maternità, da quattro costole rotte ma, adesso, finalmente è uscita Quello Sbagliato che sono io al 100%. Chi di noi non è sbagliato… Raccontiamo in modo divertente ciò che ci fa incazzare parecchio”

Pedro: “esorcizziamo i nostri difetti, la nostra inadeguatezza va celebrata in qualche modo e queste sonorità ci sembravano perfette”.

Sono stati i Finley a cercare Nina o il contrario?

Pedro: “abbiamo costruito questo brano in studio e abbiamo fatto noi il primo passo. Volevamo dare uno sfogo e una leggerezza diversa alla nostra musica e, una volta ultimato il brano, ci mancava LA voce adatta e abbiamo contattato Nina. Ci siamo buttati nel vuoto, non sapevamo se Nina avesse già qualcosa da fare e per fortuna eccoci qui.

Cercavamo di portare la nostra visione del pop punk a sonorità adiacenti, il surf. Non abbiamo iniziato pensando subito a Nina”

Nina Zilli: “avevo da fare, sì, ma l’occasione era quella giusta e non ho potuto dire di no. Il surf, ai tempi, era la cosa più sovversiva in assoluto. Come tutte le cose di rottura, erano molto alternativi”.

Quando vi siete conosciuti per la prima volta?

Pedro: “di persona nel 2009/2010 a qualche evento di Mtv però un dialogo vero è nato adesso”

Nina Zilli: “confermo, abbiamo iniziato la conoscenza solo in studio e la cosa bella è che ci siamo trovati subito bene, in un pomeriggio abbiamo fatto tutto”

Quando è stata l’ultima volta che vi hanno chiesto “che mestiere fai?”

Pedro: “la prima volta è stata quando siamo andati a Sanremo la prima volta. Fin quando era MTV non capivano, Sanremo è un’altra cosa. I miei genitori si fermavano al canale 6, quello era sull’8. L’inserto del TV Sorrisi e Canzoni è storico”

Nina Zilli: “Non ho mai detto di essere un’artista, dico che scrivo quello che canto. Mi piace più ‘artigiana musicale’, che costruisce le proprie cose in cameretta. Poi, dopo un po’, è arrivata 50Mila e da lì è cambiato tutto.

Di solito quelli che mi rispondono ‘sono un’artista’ meritano la domanda ‘eh ma che lavoro fai?’. Nel concreto siamo artisti ma l’arte ha mille sfaccettature”

LA GENERAZIONE MTV

Come sono cambiate le cose dal periodo di TRL a oggi?

Nina Zilli: “MTV non è più quello di prima, quelli che guardavano queste maxi produzioni hanno una grande mancanza. Forse il video oggi ha perso il potere che aveva una volta ed è un grande peccato, secondo me il cinema è arte completa e rende la canzone completa.

In quegli anni il mercato si stava aprendo a sonorità punk pop, si iniziava a mescolare la musica sempre di più. Viviamo in un mondo dove il capitalismo comanda e il fine ultimo del capitalismo è il profitto, quindi siamo un po’ impantanati in sta roba.

In tutte le epoche ci sono dei cicli e quando si scava in basso, dopo un po’ arriverà uno stimolo che ci farà ritornare in alto con nuovi guizzi e nuovi artisti.

Stiamo entrando in una nuova epoca dove stiamo risentendo del passaggio tra analogico e digitale dove vincono i pirati ma i pirati, in futuro, non vinceranno più”

Finley: “al di là del video, MTV ti permetteva di scoprire cose nuove e diverse dal solito, tutto quello che non passava in radio andava lì. Marilyn Manson, i Blink e cose di questo genere li abbiamo scoperti lì.

Noi abbiamo avuto modo di far conoscere la nostra musica proprio grazie a quel canale, era tutto diviso in nicchie precise. Adesso hai più libertà di scelta ma non scegli, l’algoritmo passa delle cose diverse da quelle che potresti scoprire e da quelle che ascolti.

In quel caso c’era qualcuno che selezionava per te, oggi vuoi scegliere o quantomeno avere l’illusione di poter scegliere. Perosnalmente ho bisogno di essere indirizzato e guidato, l’algoritmo prova a farlo ma lo fa male e penso più alle piattaforme video che audio.

In questo momento vincono le classifiche, la sovversione sarà la rivoluzione degli ultimi. Noi partiamo da underdog e ci vogliamo rimanere, sono le aspettative che uno si autogenera a far crollare tutto. Quando i progetti sono costruiti in modo sano, le persone arrivano ed è quella la cartina tornasole e non le classifiche”

Conoscete bene la radio. La preferite allo streaming?

Finley: “trovo entrambi fighi, obiettivamente ci sono contenitori radiofonici più fighi di altri ma da fruitore devi essere tu a scegliere. Come su MTV, trovavi ciò che faceva per te e poi eri tu ad andare a cercare qualcosa di simile.

Sia la radio che lo streaming vengono vissute con passività. Un conto è ascoltare un conto è vivere ciò che ascolti.”

Nina Zilli: “per me ovunque possa arrivare la musica va bene. La cosa bella della tecnlogia è usarla in modo giusto e intelligente, dobbiamo avere pazienza e ci sono tante persone che stanno tentando di ripulire il web.”

Clicca in basso su CONTINUA per vedere la videointervista completa.

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