7 Marzo 2021
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7 Marzo 2021

Sanremo 2021: le mie impressioni sulle canzoni (ovvero non voglio amici cantanti ma reciproca stima al di là dei gusti)

Le mie opinioni su tutti i brani in gara così come le ho pensate, senza filtri

Sanremo 2021
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Extraliscio – Ballo tutta la notte dimenticandomi ogni cosa

Hanno portato il loro mondo musicale, unico in Italia, che affonda nella tradizione e la porta avanti in modo moderno. Non li ascolterei su Spotify ma di sicuro quando vado a La Balera dell’Ortica li ballerei senza sosta!

Francesco Renga – Se solo l’avesse cantata Nek…

Il pezzo è un buon brano pop, anche difficile da cantare… scritto bene, prodotto bene, si lascia canticchiare. Il problema è che Renga durante il Festival lo ha cantato malino. Il problema è anche che sembra un pezzo scritto per Giusy Ferreri (che non lo avrebbe comunque cantato bene). Ed infine il problema è che io lo avrei dato a Nek che su questo genere è preciso e imbattibile. Non mi piace questo Renga moderno, rimpiango non solo i tempi dei Timoria, ma anche quelli di Angelo.

Bugo – Me perché Vasco Rossi cantava bene?

Il pezzo di Bugo è davvero forte. Ha un ritornello cantabilissimo, un testo forte ed efficace. Eppure, guardando le classifiche, sala stampa compresa, sembra che tutti si siano scordati di come cantava Vasco Rossi a inizio carriera. Ok, Bugo non è Vasco, ma nemmeno Vasco a inizio anni ’80 lo era e una bella canzone rimane bella.

Malika Ayane – Un ibrido non totalmente a fuoco, questo brano…

Malika nei suoi brani è sempre impeccabile. Classe e precisione di un altro mondo… poi ci sono canzoni più efficaci e altre meno. Questa forse lo è un po’ meno rispetto a cose passate, un po’ un ibrido tra la Malikessa che tutti amano e quella, amata da pochi, ma assolutamente straordinaria, di Domino.

Random – Tutto da rifare, ma è giovane

Random ha un suo mondo musicale che piace ai giovani. Ed è simpatico. Il problema sta nel pezzo innanzitutto, troppo distante dalle sue cose, pensato in un modo intenso e cantato male. Non era la canzone giusta per Sanremo. Anzi, non era ancora il momento giusto per Sanremo. Ma è giovane, ha tempo per recuperare.

Gio Evan Una poesia…

Una poesia ben interpretata. E a scuola mi hanno insegnato che le poesie non si giudicano nè contestano.

Fulminacci… come lo giri lo giri fa belle canzoni

Rispetto ai brani del suo, bellissimo, primo disco Fulminacci per Sanremo ha confezionato un’altra Santa, Marinella, e ha dimostrato di essere efficace, con testi molto, ma molto belli (ha 22 anni ragazzi) e melodie scritte come mi immagino io “l’indie” oggi.

La Rappresentante di lista Mea culpa…

Confesso di non averli mai seguiti con attenzione, mea culpa, troppa musica e non riesci a focalizzare tutti. Ora che li ho ascoltati constato l’ovvio… lei canta da Dio, la canzone è efficace e potrebbe anche essere una bella proposta per l’Eurovision. Io Addicted!

Lo stato sociale effetto Elio e le storie tese… escludevo il ritorno

Dopo il successo de “La Vecchia che balla” io non sarei tornato al Festival almeno fino a che, dopo scimmie e vecchie, non avessi trovato un’altra forma vivente interessante da far ballare sul palco. Scherzi a parte, sono musicisti e si sente, l’autoironia non si discute. Ma non mi è rimasto nulla… se non una sensazione di cliché.

Ermal Meta… ha detto un milione di cose più belle

Credo sia la prima volta che un singolo di Ermal non mi entusiasma. Parliamoci chiaro… non si contesta l’artista, sempre bravissimo, non si contesta la canzone che è scritta sempre bene, tra anima e mestiere, però a mio gusto personale Ermal ha scritto canzoni molto più belle, sia d’amore che non. Non mi scatta il brivido a sto giro. Ora sarò sbranato dai “Lupi”, ma l’onestà nei propri pensieri prima di tutto.

Orietta Berti… ora capisco cosa provano i ragazzini di oggi quando ascoltano alcune cose…

Orietta è bravissima, lo dicono tutti. Un diapason si dice per quanto la cantante è precisa. Tutto vero, lo sentirebbe anche un sordo e lo sento anche io. Ma il suo modo di cantare è troppo retrò, non riesco a farcela, mi spiace. La canzone poi mi sembra una versione all’acqua di rose e senza lo stesso pathos, di Grande Amore de Il Volo, brano scritto infatti dai medesimi autori (+1). A mia madre piace ed io ci aggiungo “Che canna!!!” Credo basti così.

Gaia… andare a Sanremo l’anno dopo la vittoria ad Amici non è un obbligo…

C’è un tempo per tutto. Hai vinto Amici, hai sfornato due hit, di cui una super hit. Il disco è andato benino nonostante una pandemia e zero instore (pane vitale per i cantanti di Amici). Io non avrei fatto Sanremo a meno che non avessi avuto una cosa “semplice”, una bella canzone. E questa non è una hit alla Chega ma nemmeno una ballad che poggia sulla sua, bellissima e calda, voce facendoti venire i brividi. Ah, la fretta…

Ghemon… non è Rose viola

Il titolo dice tutto. L’artista non si discute ma questo brano non mi ha smosso nulla, non mi resta in testa… introspettivo come sempre ma, a questo giro, non mi fa viaggiare.

Max Gazzè… ma questa non l’aveva già portata al Festival?

Quella del titolo è la domanda che mi sono fatto dopo il primo ascolto. Solo che ho continuato a farmela anche dopo il secondo, il terzo e via dicendo. Non lo so… è che Gazzè è capace di passare da brani che non puoi dimenticare, come Il solito sesso, ad altri che non dimentichi in quanto ti sembrano già sentiti, già cantati, persino già presentati al Festival.

Willie Peyote… un po’ boomer

Partiamo dal presupposto che il brano mi piace ma non quanto altre cose fatte da Willie. Insomma è un nì… quel cantato alla Salmo, quel mood già sentito, quella caricatura del tutto… e quel testo, un testo che si accanisce contro lo streaming, esattamente come faccio io sui social… da Boomer. Solo che io sono consapevole di esserlo.

Arisa… sempre brava, ma si porta il peso de La Notte

Il titolo si presta a giochi di parole che io non farà perché non servono. Parto dal presupposto banale… ovvero che Arisa si porta dietro diversi fardelli, tipo la bellezza de La notte o di Meraviglioso amore mio ma non solo… anche il fatto di avere una delle voci più belle, cristalline e precise del panorama italiano. Non è facile che un brano le renda giustizia… eppure Gigi D’Alessio, alla faccia di tutti quelli che storcono il naso, le ha confezionato un bel brano, “cane” compreso. Ripeto, non è La notte, ma è una bella canzone. Tanto mi basta.

Irama… mandatelo all’Eurovision!

Faccio una confessione. Seppur stimo Irama da quel primo Sanremo 2016, non sono un fan del suo lato reggaeton. Mi piace in un brano, due… al terzo un po’ mi stufa. Non perché non sia bravo in questo mondo, anzi, è solo che da lui mi aspetto tanto perché sono conscio del suo talento. È bello, è bravo, sa tenere il palco come pochi e ha personalità.

La sua cover di Cyrano lo ha dimostrato. Primo a portare Guccini al Festival lo ha affrontato con umiltà e misura, senza strafare, mettendo la canzone al centro e non se stesso.

Per quel che riguarda il brano di Sanremo funziona, è ficcante, interpretato bene, con intensità quando serve, ed energia. Prodotto talmente bene che non vedo altra possibilità per l’Italia di fare un bell’Eurovision. Peccato per le giurie, ma non è detto…

Aiello… Ibruprofene e il resto scompare!

Non so nemmeno se si scrive così ma so per certo che quell’urlo nella prima serata mi perseguiterà per anni, altro che Samara di The Ring. Battutacce a parte. Ho un’impressione… Aiello è troppo preso da se stesso, dall’apparenza, dall’aspetto fisico e questo gli si è rivoltato contro nella prima serata (Ibruprofeneeeeeeeeeee!!!!). Una cosa è certa… la canzone è bella. Quindi serve solo pensare a studiare un po’ di canto e controllo della voce e pensare meno all’outfit.

Colapesce Dimartino… furbi o furbamente adorabili?

Il pezzo è bello, super radiofonico e con un bel testo. Mi disturba questo effetto “ma questa l’ho già sentita” dovuto alle “ispirazioni” molto marcate. Da Se mi lasci non vale di Julio Iglesias passando per Le Orme e The Empire of the sun. Allora mi resta il dubbio… me ne frego e la canticchio allegramente o resto un po’ attapirato? Credo la prima, come il resto d’Italia.

Annalisa… a quando il pezzo della vita?

È questa la domanda che mi faccio ogni anno su Annalisa, cantante tra le più dotate vocalmente in Italia. Precisa, perfetta, talmente perfetta che, a gusto mio personale non arriva l’emozione, ma che dico, almeno un brividino. Sono dieci anni che canta e non ha ancora trovato la canzone della vita. Rimane sempre in un range medio… troppo poco per me. Ma alle giurie sembra piacere e quindi mi rimetto a loro e rimetto anche i miei peccati. Io giuro che l’aspetto con ansia la canzone del grande salto.

Fasma Ho un problema…

Confesso che ho un problema. Sono incredibilmente affascinato nel mio lavoro dagli artisti in cui percepisco l’esatto peso dell’anima. Fasma ha una grande anima ed è andato contro ogni stereotipo del genere musicale a cui appartiene. La sua anima si sente quando parla nelle interviste, nei testi che scrive, nel timbro della sua voce, nei respiri voluti tra una parola e l’altra . Ho preferito la canzone dell’anno scorso ma mi piace anche questa, mi lascia qualcosa anche questa volta. Potessi dirgli una cosa sarebbe solo… al di là del genere, con la voce che hai, non hai bisogno di esagerare con l’autotune… lascia le imperfezioni, l’anima è imperfetta.

Noemi… #ioboh

Avete presente quando avete la sensazione che una canzone è bella ma a voi non arriva. Eppure lo sapete che è bella, però non entrerà nella tua playlist. Ecco il brano di Noemi mi fa questo effetto… forse è solo questione di tempo, ci sono brani che necessitano di tempo e diversi ascolti per entrarti dentro. Magari nel mio caso accadrà, magari no. Ps. ma vi confesso che già nell’esibizione della finale il brano ha iniziato a piacermi… come volevasi dimostrare.

Maneskin… nulla da dichiarare se non “Chapeau”

Loro sono rock nell’anima ancor più che nella canzoni. Sono ribelli e credibili, la canzone è una bella canzone, una scossa diversa in questo Festival e la voce di Damiano è davvero una gran bella voce, un timbro riconoscibile, intenso. E poi hanno sdoganato la parola Cogxxoni al Festival (capite, nemmeno io non la posso scrivere, pensa che Google penalizzi l’articolo nelle indicizzazioni). In ogni caso sono tra quelli di cui acquisterò il disco!

Coma_Cose… hanno un tostapane, ma non una bella canzone

Le strofe non mi lasciano nulla e il ritornello lo trovo un po’ scontato, quasi una filastrocca. Non mi piace… nemmeno il tostapane tipico di questa nuova “scena italiana” che mette nelle canzoni oggetti comuni forse per farci ricordare almeno una parola del testo.

Francesca Michielin & Fedez… carini e coccolosi

Mi hanno fatto tenerezza. Anni fa lei ha accompagnato lui nel pop da classifica con Magnifico e Cigno nero con risultati enormi. Lui è diventato uno dei personaggi più noti e influenti della musica italiana eppure sul palco dell’Ariston, come tanti grandi, quasi tremava e cercava negli occhi di lei la forza… detto così sembra una bella storia d’amore. In realtà è storia di riconoscenza tra artisti, di rimettersi in gioco anche quando sai che rischi… e di una canzone pop orecchiabile che fa il suo dovere e non ti promette nulla di più di questo. Come se fosse poco…

Madame… la conferma di una rivelazione

Quanto Madame a soli 18/19 anni sia una rivelazione ce lo hanno detto per tutto il 2020. E quando non ce lo hanno detto ci hanno pensato i duetti con il gotha della scena rap italiana. “Confermo che si è confermata”. ha portato una bella canzone, l’ha cantata bene sicura di sè e delle parole pronunciate nonostante qualche problema tecnico (solo a me la sua voce risultava dalla tv compressa male?!?). Mi ha convinto anche lei a comprare il suo disco, non sarà chissà che ma è l’esatta unità di misura di quanto mi sia piaciuta!

 

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