16 Maggio 2025
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16 Maggio 2025

Eurovision 2025, le pagelle della seconda semifinale: buco nero Georgia (4), cinema e grande performance per l’Austria (9)

Sedici nazioni in gara, dieci finaliste e le pagelle di Davide Maistrello per All Music Italia

Pagelle Eurovision 2025 seconda semifinale a cura di Davide Maistrello
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EUROVISION 2025, le pagelle della SECONDA semifinale

🇦🇺 AUSTRALIA: Go-Jo, Milkshake Man

Numero di trasformismo per una performance piena zeppa di doppi sensi ma presentata in chiave più ironica e dissacrante che provocatoria. Go-Jo non canta benissimo, ma coinvolge il pubblico della St. Jakobshalle Arena e cattura lo stesso target che martedì ha spinto in finale Espresso Macchiato. Voto: 6.

🇲🇪 MONTENEGRO: Nina Žižić, Dobrodošli

In gara con la prima delle due ballate balcaniche in questa semifinale, Nina arriva vestita di un lungo abito bianco con cappa “a peonia” di cui si libera, come di una benda che le copre gli occhi per i primi quindici secondi. Non è la sua migliore performance della settimana, soffre un po’ qualche nota e suona meno convinta rispetto alla prova generale di ieri sera. Voto: 5.5.

🇮🇪 IRLANDA: Emmy Guttulsrud Kristiansen, Laika Party

Emmy, norvegese prestata all’Irlanda, porta un revival della Eurodance anni ’90 che descrive una rivisitazione moderna della cagnetta russa Laika in un party eterno nel cosmo. Vocalmente un po’ al limite, ma coinvolge con l’aiuto del fratello Erlend e di quattro ballerine, in una coreografia fucsia, turchese e viola dominata da una “costellazione” di stelle a forma di cane. Voto: 7.

🇱🇻 LETTONIA: Tautumeitas, Bur man laimi

Da non amante della world music, un plauso alla Lettonia che è riuscita a fare un grande lavoro con la messa in scena e alle Tautumeitas che con armonizzazioni perfette trasportano in un mondo onirico ed etereo che a tratti ricorda le atmosfere di Avatar. Voto: 7.5.

🇦🇲 ARMENIA: Parg, Survivor

L’Armenia riprende Zayde Wolf e Sam Tinnesz con una canzone e una performance “muscolare” che promettono di conquistare i gymbros di tutta Europa. Parg è molto migliorato vocalmente e a livello di pronuncia dell’inglese, aggiunge un bridge in armeno che dà al pezzo un tocco più autentico ed arriva carichissimo al finale correndo su un tapis roulant tra lingue di fuoco e giochi di luce in bianco e nero. Voto: 8.

🇦🇹 AUSTRIA: JJ (Johannes Pietsch), Wasted Love

Performance cinematografica, costruita e ideata nei minimi dettagli dallo spagnolo Sergio Jaén, per questo pezzo pop/opera con spunti elettronici eseguito ottimamente da JJ come in tutte le prove di questa settimana. Il tema del “naufragio” e del porto sicuro che JJ trova nel faro che appare a fine performance mi coinvolge, non sarà una canzone per tutti ma si è differenziata abbastanza dall’ultima vincitrice The Code per provare l’assalto al podio finale. Voto: 9.

🇬🇧 REGNO UNITO: Remember Monday, What The Hell Just Happened?

“What the hell just happened?” sono le parole che mi risuonano in testa al termine della performance del Regno Unito, un numero in stile High School Musical che svilisce le potenzialità di un brano che spazia tra pop e musical, eseguito però con qualche sviso di troppo e con un mood di fondo troppo leggero e “sbracato” per una proposta che dovrebbe puntare dichiaratamente al voto delle giurie. Rischiano l’ultimo posto sabato, peccato. Voto: 4.5.

🇬🇷 GRECIA: Klavdia Papadopoulou, Asteromáta

Klavdia riporta in Europa un pezzo modern laiko con testo ispirato al genocidio dei greci del Ponto, presentato con una performance molto simile all’Ucraina terza nel 2024: simile il prop a forma di roccia su cui sale Klavdia a quello che scalava Jerry Heil, simili le fiammelle che piovono dallo schermo LED alle code luminose dei missili evocate in Teresa & Maria. Buona performance vocale e okay il coup de theatre del cambio d’abito finale. Voto: 6.5.

🇱🇹 LITUANIA: Katarsis, Tavo akys

La giovanissima band alternative rock serve atmosfere completamente diverse rispetto al resto delle nazioni partecipanti: mood post-apocalittico in grigio e azzurro polvere con grande crescendo finale che convince gli amanti di un certo tipo di musica e allunga la tradizione eurovisiva che dai Måneskin in poi non disdegna più il rock. Bonus per il cantante Lukas, con grande personalità malgrado i 22 anni. Voto: 7.5.

🇲🇹 MALTA: Miriana Conte, Serving

Miriana comincia il brano uscendo da una glitterball, inserita all’interno di due grandi labbra, posizionate al centro di due gambe aperte che appaiono sul LED. Nel corso della performance si libera di un abito bomboniera giallo limone per rimanere in una catsuit leopardata, finendo la canzone rimbalzando su una palla da yoga assieme alle ballerine. Il video aveva un grande potenziale autoironico che si è totalmente perso e il risultato finale soddisfa solo gli eurofan e chi sarà sopravvissuto agli eccessi di questa performance. Voto: 5.5.

🇬🇪 GEORGIA: Mariam Shengelia, Freedom

Performance divisa in due, una prima parte dominata dai bianchi con Mariam in abito lungo su un prop trapezoidale, una seconda giocata nei toni del rosso e del nero dove l’artista si spoglia dell’abito e rimane in body a righe e pantaloni lunghi. Vocalmente è tra le migliori performer dell’edizione, ma il pezzo rimane impalpabile, irricordabile e non elevato dalla coreografia. Voto: 4.

🇫🇷 FRANCIA: Louane (Anne Edwige Peichert), Maman

La Francia ha schierato l’artiglieria pesante quest’anno e si vede. Louane porta una coreografia ideata da Benke Rydman (creative director di Cha Cha Cha e dell’ultima vincitrice The Code) e dominata da un getto di finta sabbia – in realtà trucioli di sughero – che ricorda la madre scomparsa a cui è dedicato il brano. Il minuto finale ricorda le atmosfere di Voilà e convince maggiormente, certo gioca all’interno di tante proposte francofone che potrebbero toglierle voti. Voto: 8.

🇩🇰 DANIMARCA: Sissal Norðberg Niclasen, Hallucination

Sissal ha rivoluzionato la sua performance dai tempi del Dansk Melodi Grand Prix e anche se non mi convince del tutto la prima parte, in cui due ballerini la liberano di un pesante cappotto con gesti super macchinosi, vocalmente è strepitosa e tira fuori il 300% da una canzone pop che al pubblico mainstream potrebbe risultare troppo “generica” e già sentita. Highlander. Voto: 8.

🇨🇿 CECHIA: ADONXS, Kiss Kiss Goodbye

La Cechia, partita tra le dieci favorite dell’edizione, ha perso terreno prova dopo prova portando una messa in scena non particolarmente convincente né memorabile. Conscio di una qualificazione sempre più in bilico, Adonxs non ha convinto vocalmente e a livello di presenza scenica, con un dancebreak fuori posto e uno styling da rivedere. Voto: 5.

🇮🇱 ISRAELE: Yuval Raphael, New Day Will Rise

Dopo l’acuto sbagliato nella prova generale di ieri sera, Yuval ha scelto una strada più “safe” evitando la nota incriminata e reagendo bene all’ostilità di parte del pubblico. Il prop a forma di torre a due piani, con la lunga scala che l’artista sale per raggiungere la piattaforma centrale, rende il tutto un po’ freddo, algido e distante – anche se il finale con la tradizionale pioggia di scintille la eleva un minimo. Voto: 6.5.

🇱🇺 LUSSEMBURGO: Laura Thorn, La poupée monte le son

Laura ha lavorato tantissimo in questi mesi e si vede, la performance del Luxembourg Song Contest è stata trasportata sul palco eurovisivo con efficacia e il mondo di bambola della “poupée” moderna colpisce e diverte senza risultare troppo puerile. Unica pecca l’abbondare di cori registrati, che però danno profondità alla vocalità dell’artista soprattutto nell’ultimo minuto. Voto: 7.5.

🇩🇪 GERMANIA: Abor & Tynna, Baller

La Germania prova a sorprendere con una delle canzoni più moderne, radiofoniche e contemporanee di questa edizione. I fratelli Bornemisza si muovono su una coreografia dominata da due amplificatori giganti che sparano fuochi d’artificio: Abor suona un violino luminoso, Tynna canta meglio delle prove precedenti e sembra finalmente divertirsi e coinvolgere. Voto: 7.

🇷🇸 SERBIA: Princ, Mila

Princ è una delle migliori voci maschili di questa edizione, la performance è impeccabile anche se mi convince fino a un certo punto la messa in scena, stravolta per includere quattro ballerini che si dividono in due coppie di same-sex dancing. Anche il momento in cui viene trascinato di peso sul catwalk, continuando a cantare, lascia un attimo interdetti – ma nel complesso è una ballata balcanica ben cantata e che mantiene il suo pubblico. Voto: 7.

🇫🇮 FINLANDIA: Erika Vikman, Ich komme

Erika dà una grande lezione a Malta su come portare un brano esplicito, provocante, che parla di emancipazione ed empowerment femminile, senza scadere in eccessi e temperandosi quel tanto che basta da non scacciare il pubblico generalista – perlomeno fino al climax in cui la cantante “prende il volo” su un microfono-razzo che spara fuochi d’artificio. In attesa della prova delle giurie, conquista il pubblico e l’arena. Voto: 8.

Credits foto: EBU/Sarah Louise Bennett e Alma Bengtsson

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