30 Giugno 2017
di Interviste, Recensioni
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30 Giugno 2017

DA OGGI IN RADIO… 30 giugno: le pagelle di THE KOLORS, LAIOUNG, TIMOTHY CAVICCHINI, MEG e…

Ecco il consueto appuntamento con "Da oggi in radio" le pagelle dei nuovi singoli in uscita dai The Kolors, Meg, Timothy Cavicchini

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Arriva il Venerdi che per All Music Italia significa anche la nuova ed attesa rubrica Da Oggi In Radio, attraverso la quale il nostro critico musicale, Fabio Fiume, mette in riga big e nuove proposte, artisti storici e ritorni importanti, ascoltando e commentando per i nostri lettori le loro nuove uscite, che proprio da stamattina potrete ascoltare in radio.

Si ricorda che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione gli artisti tra loro, ma sono attribuiti al pezzo in base alla carriera di chi lo propone.

Si tratta inoltre del parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e la scala valori del nostro critico va dal due all’otto e solo raramente ha varcato questi limiti, come specificato nella sua lettera a corredo della rubrica della settimana scorsa.

Manuel Aspidi & Sara Galimberti e… Le Signorine Buonasera – Buonasera buonasera

Trattasi di un omaggio al mondo delle signorine buonasera, un mondo che da anni ormai non esiste più. Se l’effetto vuole esser la simpatia allora ok, possiamo discuterne. Se invece vuole essere un tentativo di reprise storica, un po’ tipo In cerca di te riproposta da Simona Molinari qualche anno fa, allora non fa lo stesso effetto. Peggio però è l’effetto sortito se si vuol pensare di dare un calcio nel sedere alla carriere di questi due bravissimi vocalist, un po’ ancorati alle loro precedenti esperienze. Serve una buona canzone ed il crederci da parte di un’etichetta che investe, non un escamotage inutile.
Quattro =

Astol – Dimenticarti

Da comunicato stampa viene definito una delle penne più interessanti del rap italiano ma è solo dopo aver ascoltato questo singolo che viene da chiedersi quali acidi siano stati presi per scrivere una simile stupidaggine! A parte che al rap, un brano del genere, sta come una spruzzata di sale nel caffè!
Quattro =

Audio 2 – Un’onda nel bicchiere

Colpiscono le prime note dove si stenta addirittura a riconoscere la voce di Gianni Donzelli, storica metà del duo partenopeo che torna con questo brano a festeggiare 25 anni di carriera. Si tratta di un singolo che fa simpatia, che si lega a doppia mandata al sound da macchina in viaggio lungo l’autostrada del sole. Le loro cose migliori però…
Sei

Brusco – La gente mi parla

Come ogni estate arriva puntuale Brusco che poi, non si capisce esattamente come e perché, a Settembre viene tumulato. L’energia è sempre la stessa ed è messa a disposizione di un brano che è particolarmente forte, raccontando di questa esigenza di mettere in piazza le proprie vite, come se si vivesse male a sapere che di te sa solo chi realmente a te ci tiene. E non manca la frecciata ai cantanti che han buttato carriere nel cesso, per inseguire il successo. Questo Brusco di sicuro non lo fa ed ha già pronto il loculo dove andarsi a riporre a Settembre ed è tra coloro a cui importa davvero di lui.
Sette

Caputo & Baccini – Le notti senza fine

Musica d’altri tempi per questo progetto che mette assieme due cantautori a loro modo unici del panorama musicale italiano. Swing & blues convivono e fanno tanto divertissement che probabilmente avrà un buon seguito live. E radio? Solo se avranno voglia di proporre qualcosa di diverso.
Sei ½

Jessica Casula – Sono libera

Scritta dal leader de’ I Nuovi Angeli questo brano cammina su un binario rock che appare finanche insolito per come esso è rappresentato ovvero senza nessuna patina, nemmeno alla lontana, di pop. Non è probabilmente il brano che può incoronare una carriera ma se non altro dà l’idea di cosa si vuol fare in maniera precisa, aspettando quello giusto.
Sei +

Timothy Cavicchini – Nudi e perpendicolari

Ma che posizioni del Kamasutra conosci a’ Cavicchi’? Spero per la tua schiena ci sia un ripiano sotto la signora, sennò è un attimo che s’incrina una vertebra! Scherzi a parte, il rocker continua la ricerca del pezzo che faccia centro in un suo mondo di chitarre che però ancora una volta si muove su terreni già coltivati in abbondanza, per cui la sua proposta risulta sempre sufficientemente matura da esser raccolta, ma non da mandare nei negozi di prima scelta.
Sei

Fabio Criseo – Che caldo

Mancava il brano in romanaccio a quest’estate infelice di espedienti ignobili per aver successo. Non è però certo il dialetto a far drizzare i peli delle ascelle, ma questa base che potrebbe esser realizzata meglio con le diamoniche dai ragazzi della seconda media di una scuola di provincia per la recita.
Tre

Diorhà – Vortice

Swinghettino con spruzzate più squisitamente jazz, soprattutto nel finale dove la tromba prende il posto della voce che si muove delicata, atta più a lasciarsi seguire che a perdersi in chissà quali fioriture. Tutto questo lascia viaggiare la canzone, di suo un po’ fragilina, verso un porto sicuro o quasi.
Sei=

Elys – Sei sei

Ma perché ultimamente ogni cosa che viene cantata deve essere setacciata dall’Autotune? Volete capire che se l’uso diventa perpetrato durante tutti i tre minuti di canzone, l’effetto che fa è: “non sai cantare” ? Ed è un peccato perché nel caso di Elys si percepisce che invece è stato ritenuto un abbellimento. Allora lo dico io: non lo è.
Quattro

Geisha – Arriva Vale

Qui mi ci vuole un dottore dice più volte il testo di questo omaggio a Valentino Rossi in salsa rock da parte della band. Io non scomoderei di certo l’impegnato professionista, magari in altre cose affaccendato e ben più importanti rispetto a questa spasmodica intemperanza da adolescenti. Di sicuro però dopo aver sentito quest’inutile bruttezza, una doppia dose di tachipirina per garantire una sudata inibente per almeno un’oretta alla band la darei.
Tre

GionnyScandal – Sei così bella

Sonorità attuali ma senza alcuna personalità, come base di un testo estivo che non ha la pretesa di vincere il premio Tenco. .. e probabilmente fallirebbe anche allo Zecchino D’Oro. Indubbiamente il precedente Pioggia era un’altra cosa.
Quattro

Kid – Kid della giungla

Sta diventando una moda proporsi senza volto, senza storia, concedendo all’ascoltatore di fantasticare sulla faccia dell’artista. Qui certo l’immaginario corre ai dread , favorito da questo sapore reaggaton che è il sound di quest’estate. Il pezzo funziona e sbrigatevi ad amarlo adesso però, che alla fine dell’anno odierete questo stile tanto quanto avete odiato la Macarena ai tempi… per chi c’era!
Sei +

Kobra & Salvo Branca – Van Basten

Arriva in salsa trap l’omaggio a Marco Van Basten , iconico campione anni 90 del Milan e fin qui va benissimo; ognuno ha i suoi idoli e li canta come meglio crede. Ma mi si spiega questa durata di poco più di due minuti? Ma come è stata pensata la cosa, serviva la base per una corsa sul calcio in culo al luna park?
Tre

Laioung – Fuori

Il principino del trap omaggia un suo mito, Pino Daniele, con questo brano in cui fa praticamente tutto: rappa, trappa, canta. La particolarità di Laioung è questa e la cosa alla fine risulta piacevole perché piacevole è proprio la voce, cosa che non tutti i rapper possono dire d’avere quando mettono due note una dietro l’altra.
Sette

Lo Stato Sociale – Niente di speciale

Racconto pieno di parole che devi seguire con attenzione altrimenti, col suo sound un po’ ripetitivo, rischi di perderne il concetto. Ed alla fine il testo funziona molto, purtroppo più della forma canzone ma è proprio quello che ci si può aspettare da un gruppo come Lo Stato Sociale che spesso privilegia il testo alla melodia.
Sei

Ylenia Lucisano – Solo un bacio

Dopo l’esperienza dance elettronica del precedente singolo Ylenia , che di suo sarebbe tendente al folk, si sposta su un fronte più pop, anche se la matrice resta elettronica. Il brano che celebra il bacio quale veicolo primario per scambiarsi l’affetto, non passa certo alla storia per originalità, ma si lascia canticchiare, cosa importante per una giovane artista per restare impressa ad un pubblico da ampliare.
Sei

Fabio Macagnino – Garofano e cannella

Folk leggero, personale e piacevole a sottofondo di questa ricetta di nonna Pina, che lega a doppia mandata il travagliare tra i fornelli ed un rapporto amoroso. Il problema è che da sempre cucinare si sposa ad un certo tipo d’erotismo e la cosa non appare quindi così nuova. E nel contesto termini come “pappare” o “panza”, usato per baciar la rima con danza, non sortiscono l’effetto simpatia sperato.
Cinque =

Maurizio Martini – Naufraga

Sound british anni 80 che però sembra un po’ fine a se stesso in questo caso. Forse perché non si è trattato di utilizzo di un tipo di sonorità ma proprio di un imbastimento del pezzo intero come se si fosse nel 1984, testo che profuma di Garbo compreso, e la cosa chiaramente risulta vetusta messa così, pur non essendo brutta.
Cinque

Meg – Parentesi

Io sono in missione come un esploratore canta la rediviva Meg in questo brano ed effettivamente l’artista napoletana la si può considerare come tale, visto che cerca da sempre di non ripetersi, riuscendoci talvolta in maniera comprensibile solo a se stessa e pochi eletti, altre, come questa, invece in modo più eloquente ed un po’ più per tutti o almeno quelli non pigri e crogiolanti in un mondo musicale che non cambia mai.
Sette +

Ketty Passa – Sola al tavolo

Pop contemporaneo sia per sound che per linguaggio diretto che la fa sembrare quasi un resoconto parlato più che una canzone. Non avrebbe guastato però l’incursione di qualche strumento reale a rendere ancor più forte la parte musicale del brano, che nel suo insieme comunque funziona.
Sei

Omar Pedrini – Dimmi non ti amo

Canta d’amore e a mente non ricordo se Pedrini si sia mai lanciato nell’argomento, ma probabilmente no… almeno non nelle scelte promozionali. Più forte nelle strofe tirate ed impreziosite dalla doppia traccia vocale, rispetto ad un inciso dalle rime telefonate e punteggiate di un piano troppo anni 80 rispetto al sound generale al passo col tempo.
Sei =

RadioLondra – Puttane

Buon sound che fa da contorno ad un amore in bilico tra una fine e non fine e gode di un titolo che indubbiamente richiama attenzione senza essere un’offesa a nessuno. E’ un pop che ha radici sicure trai venti indipendenti ma che può finire, se promosso per bene, dritto con la forza di un prodotto mainstream.
Sei ½

Fabiana Rosciglione – Isn’ t she lovely

Versione completamente risvoltata del classico di Stevie Wonder che diventa così una ballata cantata con una naturalezza leggera che quasi stupisce. Non si strabilia, s’accompagna, perché canzone importante non ha bisogno di chissà che fronzoli, basta essere bravi e pieni e Fabiana lo è.
Sette

Samma & Angelo Ferreri – Make one love

Che momenti anni 90 in questo brano, alternati ad un’attualità indubbiamente più modaiola. E’ il classico pezzo che non ha la peculiarità di poter chiamare la gente in pista, ma che se sei in pista e parte, è difficile che te ne vai.
Sei ½

Donato Santoianni – Voglio vivere di musica

Quasi un grido disperato questo ritorno sulle scene di Santoianni, che dice fuori dalla bocca di voler vivere di musica e che non è per lui né sfogo, né distrazione. Il brano è confezionato in forma ballad che ha una bella forza nel cambio di registro tra la parte delle strofe, quasi recitate e l’inciso invece più liberatorio. Ed alla fine vivere di musica al giorno d’oggi, dove sono più evidenti le miserie della discografia che altro, è effettivamente una forma di rivoluzione.
Sei ½

Alex Silipo – Qui lei

Vestito pop di quello che ti fa pensare al cantante con la chitarra sulla spiaggia, è forse questa una buona trovata, anche rispetto alla stagione estiva da parte del cantautore. Leggero, scanzonato eppur centrato col suo tono che qui appare ironico ed a perfetto supporto del testo.
Sei +

Somewhere Anywhere & Claud Eman – Back together

Deludente passaggio ad una disco 70 strasentita per gli italiani che avevano invece impressionato per la proposta sempre retrò ma indubbiamente più personale di A short love story che abbiamo ballato per mesi. Certo anche qui non si sta fermi, però si sogna molto meno.
Cinque=

Simona Sorbara – Per un istinto d’amore

Pop ritmico bello sostenuto, interpretato quasi tutto con doppia linea vocale, con inciso ben riconoscibile come miglior tradizione di genere vuole. Qualche spunto elettronico qui e là per una resa finale scorrevole anche se abbastanza conforme a ciò che circola.
Sei

Soul System – Liquido

Il sound guida è quello di Narcotic il brano one shot nel nostro paese per i tedeschi Liquido. La band vincitrice dell’ultimo non memorabile X-Factor la ripropone in una nuova veste piena di effetti vocali. Il risultato è leggero ed allegrotto, ma anche impersonale. Chi saprebbe dire a primo ascolto che cantano i Soul System?
Cinque

Emil Spada – Ora

Vestito 60’s per un brano che racconta di un amico la cui vita si è persa tra sostanze e dissoluzione. C’è quindi dissonanza tra il sound allegrotto ed il testo che avrebbe anche una sua valenza se non degradasse in una variazione in cui si dice per sommi capi che la tua ragazza ora sta con me e mi sembra evidente il perché, è perché io non prendo sostanze! Che soluzione miserrima, sia per la canzone che per l’amicizia!
Quattro =

The Kolors – Crazy

Fighissimi echi di Police che esplodono in un inciso potente a metà tra un’intenzione rock e spinte vocali alla Bruno Mars quando è ispirato. Il tutto con suoni all’avanguardia che fanno dei The Kolors un ottimo prodotto anche da esportazione. Il paradosso è che fuori potrebbero trovare anche più mercato di quello che, non senza difficoltà, stanno trovando qui.
Sette

Sara Tramma – Sacra e profana

Suoni freschi d’estate giocati tra percussioni, piano e tromba in prima linea e qualche tocco di chitarra acustica e leggero accompagnamento di tastiera. Peccato che la voce sembra registrata come se stesse in cameretta col karaoke e date le esperienze della nostra, già voce dei Musicanova di Eugenio Bennato, appare un’ingenuità.
Cinque

Ultimo – Sogni appesi

Bella scrittura che appare convincente sia nelle parti rappate che in quelle cantate in cui Ultimo conferma un bel colore vocale, profondo come gole di canyon in cui il battere del sole rende sempre diverse le sfumature del colore roccioso. E tale risultato arriva persino solo piano e voce.
Sette ½

Viola Valentino – Il suono dell’abbandono

E’ un po’ che Viola Valentino ha trovato un nuovo mood che ha una sua attinenza con il pop attuale che la slaccia dal binario della “cantante oldies” fine a sé stessa e al suo pubblico. Il brano attuale che pure, come il precedente, ha tema importante ed in più pertinente con la stagione, fa un passo indietro dal punto di vista della forza , perdendosi in qualche passaggio del testo poco fluido o comunque rivedibile per metrica.
Cinque ½