16 Giugno 2017
di Interviste, Recensioni
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16 Giugno 2017

Da oggi in radio… 16 giugno: le pagelle dei singoli di GIANLUCA GRIGNANI, ERMAL META, MARIELLA NAVA e…

Nuovo appuntamento con le pagelle dei singoli in radio: Gianluca Grignani,Ermal Meta,Alessio Bernabei,Mariella Nava, Elisabetta Gagliardi e..

francesca michielin
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Nuovo appuntamento con le pagelle dei singoli Da oggi in radio redatte come sempre dal nostro critico musicale Fabio Fiume. Si va da Gianluca Grignani a Irama, da Ermal Meta ad Elisabetta Gagliardi con, ovviamente, tanti emergenti.

Si ricorda che i voti al termine della minirecensione non mettono in relazione in alcun modo gli artisti tra di loro, ma rappresentano una valutazione al brano in questione in merito alla carriera dell’artista che lo propone.

Inoltre si tratta del parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia.
Cominciamo subito…

10 Diaz – Che cosa sei per me

Benvenuti a Sanremo 1984! Ed anche ben tornati a casa dopo l’eliminazione! Ma possibile che non ci si renda conto di quanto si sia anacronistici?
Tre

Daniele Aldovardi – Cos’è

Arrangiamento abbastanza banale e voci che sembrano registrate in chiesa e senza microfono, con quella tipologia di echi. Il tutto dà la sensazione di pressapochismo che è ingiustificabile anche da piccole etichette.
Quattro

Allerija – Estate

Seppur molto musicale, sembra manchi qualcosa. E solo dopo vari ascolti, capisco che si tratta di un inciso importante che avrebbe dato giusta cornice ad un quadro che proprio per atmosfera fa tanto estate. C’è una sorta di vuoto nonostante tanta musica e purtroppo si avverte.
Cinque

Francesco Bellucci – Vivere davvero

Elettronica, chitarra 70’s e citazioni colte da Il Fu Mattia Pascal del Pirandello rendono interessante questo debutto, poggiato sul sogno di avere una vita migliore di quella che si ha, che magari non è nemmeno male, ma che l’uomo per natura non trova mai abbastanza sufficiente. E fuori dalla propria vita cosa c’è? Il Vivere davvero.
Sei ½

Alessio Bernabei – Non è il SudAmerica

Si parte con i MgMt decelerati … per un pezzo leggero, leggero, fatto ad uso e consumo per i party in piscina. Indubbiamente Alessio è sempre lontano da una decenza generale nel testo che meriti di trovare casella anche nei ricordi, oltre che nell’immediato presente ma, in questo caso, il pezzo adempie al suo compito di far muovere culi e lunghi capelli bagnati. Se lo accettiamo dagli stranieri…
Sei

Celeste – Changing for the better

Anni fa ad Io canto, oggi vocalist convincente soprattutto grazie a questo singolo di debutto carinissimo, concepito con una spruzzata di reggae, spezie acustiche ed un distacco interpretativo da vecchia carampana la cui carriera non è andata al di là del locale polveroso per vecchi fumatori ubriachi. Invece la nostra è poco più che maggiorenne e la sua sapienza vocale stupisce.
Sette

Danti & Jack Jaselli – Solo per te

La voce dei Two Fingers convince il buon Jaselli a cantare in italiano e già per questo meriterebbe benevolenza. La cosa potrebbe anche conquistarla per la bella atmosfera di questo rap però… produce quasi fastidio l’autotune sulla voce piena di pathos del cantautore che non ne ha affatto bisogno ed appiattisce qualsiasi sfumatura interpretativa. Ma perché?
Cinque

Gigi D’Alessio – Benvenuto amore

Sto iniziando a chiedermi che problema abbia Gigi con i testi! Perché alla sua età dire frasi del tipo: “senza più l’amore s’annoiava il cuore” è davvero cosa deleteria. Si può cantar l’amore e ci mancherebbe, ma se lo si fa scappando via da rime da pensierino di quarta elementare sarebbe meglio, soprattutto se l’inciso della canzone poggia sostanzialmente su quella frase a giustificare il benvenuto!
Quattro

Elisabetta Gagliardi – Pecore nere

Le pecore che si contano quando sei pensieroso per dormire sono nere.. quindi la serenità è proprio lontana. Elettronica basilare con elementi chitarristici più puntellati che altro, che ricordano le composizioni di Taylor & Barry che tanta fortuna han dato ad Enrique Iglesias, Cher, Kylie Minogue alla fine dei 90. Alcune cadenze alla Malika sono da evitare. Malika c’è già e per fortuna vive e lotta accanto a noi.
Sei

Irama – Mi drogherò

Strano ritorno questo di Irama! Non sembra nemmeno lui, vocalmente parlando. Brano molto meno rappato e più intonato, che spinge verso uno scenario più rock con un testo con doppiosenso di base, intelligente da spingere fin dove può ma da fermarsi prima di essere additato come istigatore alla dissoluzione. Pur carino, il brano poteva forse essere maggiormente sviluppato; così dura quanto il sapore di quelle chewing gum a forma di palletoni che compri nei dispenser dei supermarket a 10 cent.

Sei

Ivan Granatino – A Guagliona d’o core

Anche Granatino resta prigioniero del ritmo reggaeton con questo nuovo singolo che però è effettivamente riuscito, sia per sonorità, sia per la scelta di cantarlo in napoletano che si avvicina ancor di più alle atmosfere caraibiche. L’arrangiamento vocale con le riprese delle seconde voci e con le sovrapposizioni elettroniche, è stato reso pieno tale da scongiurare inutili interventi di feat.
Sette

Gianluca Grignani – Aida

Per il disco del cantautore crotonese ristampato per il quarantennale ci sono anche delle cover, firmate da Briga, Fabrizio Moro e anche da un particolarmente centrato Grignani. Sarà che il repertorio di Rino ben si confà alle prerogative vocali del nostro che qui pare divertirsi tra fiati, orchestralità e momenti corali. Ed il mondo di Rino pare anche un po’ suo.
Sette

Il Cile – Era bellissimo

Mondo raccontato in maniera nitida, con anche riferimenti spaziotemporali netti, tipo che, se imitavi Ambra, ti stai riferendo all’inizio degli anni 90, ovvio! Il pezzo funziona come in genere sempre le canzoni de’ Il Cile… ma allora perché non esplode? Mistero.
Sei ½

Il Pagante – Too much

Tutto molto attuale nei suoni e nell’arrangiamento vocale… almeno di quelli che non sanno cantare, o per lo meno non hanno mai mostrato quale sia la loro voce reale, senza mille fronzoli abbellitivi o correttivi, che si voglia. La musica da web, di cui sono tra i pionieri, alla fine è questa, piena di vuoti e ripartenze, ma fuori dalla situazione, anche se può sembrarti talvolta carina, non vince la missione di restare nel tempo, sfiancandoti già al secondo ascolto. Vedi Rovazzi.
Quattro ½

Julie – Fragile

Il celebre classico di Sting, datato 1988, viene qui ripreso dalla cantante italo/australiana e reso in atmosfera quasi bossa, cosa che poi qualcuno ha anche già fatto in questi quasi trent’anni. E se una canzone è grande non è che ci voglia molto per ottenere un risultato quanto meno dignitoso. C’è un bel sax che fa molto innesto Diamante di Zucchero. Il tutto però se è piacevolissimo come sound, lo è molto meno per una padronanza d’inglese stranamente molto scolastica, viste le origini della nostra.
Cinque =

Leave The Memories – No more bad days

A metà strada tra una ballad acustica e un brano pop corale e modaiolo, i veneziani con questa No more bad days esplorano una strada che in Italia nessuno batte. La voce è un po’ acerba, ma ha margini di miglioramento sfruttando l’ispessirsi con l’età. Il sound scelto può però trovare una sua strada.
Sei ½

 

Ermal Meta – Ragazza paradiso

Big ormai conclamato, Meta puntualizza anche in questo nuovo singolo una capacità di scrittura pop come pochissimi. Ed il punto di forza anche qui, manco a dirlo, è un inciso aperto, di quelli che ti metton voglia di cantare. E poi c’è anche la citazione colta con la Beatrice di Dante…
Sei ½

Francesca Monte & Vincent Arena – Tonight

Caruccio prodotto dance/clubbing adatto a più momenti in una serata in discoteca, partendo anzi sin dal pomeriggio. A debita scelta quindi del dj, noi si balla comunque.
Sei +

Mariella Nava – Ho bisogno di te

Scrittura fine come sempre, piena di esempi ricercati e riusciti per spiegare il bisogno, sintetizzabili nella frase “Non mi serve nient’altro, sei tu meta e metà”. Musicalmente siamo in un contesto molto classico, orchestrale, ma Mariella fa il suo con rigore e vasto vocabolario, passando il turno con sicurezza signora.
Sei +

Francesco Nozzolino & Audioframe – Ciaone

Se Nozzolino è un personaggio televisivo discutibile, se non altro perché bisognerebbe capire il motivo per cui ci sta in tv, come cantante, dopo aver ascoltato questo brano, non posso che astenermi dal giudicarlo. Ma la domanda più assurda che mi pongo è: che ci fa un gruppo che vorrebbe giocarsi le sue carte per emergere, al festival del circo, con questa oscenità in note, che il pentagramma si è risentito tanto da trasformarsi da solo in quaderno a quadretti?
Due

Numa – Te extraanre

Va ora in onda su Rete 4 la nuova telenovelas brasiliana con Luisa Kuliok & Veronica Castro… e parte questo brano, che potrebbe esserne degna sigla. Non siamo però nel 1985!
Tre

Priestess – Amica pusher

Se non male nell’ intenzione musicale e soprattutto come unica alternativa in ascesa a Baby K, non è possibile far passare indenne questo elogio dell’amica pusher, che vende roba buona, fa i soldi, viaggia e se gli giri attorno, la giri, la spiri, la giri e la rigiri… Merita al massimo un processo per direttissima!
Tre

Pupi Di Surfaro – Soldatino

La band siciliana trova il modo di parlare di guerra in maniera ironica su base elettronica che però nasconde intenzioni rock. Ed il tutto appare molto teatrale, forse più adatto alle atmosfere live che radio, dove la resa può esser decisamente relativa. Nel loro mondo però non hanno da chiedere permesso a nessuno.
Sei

Pupo – L’azzardo di Eva

Racconto del suo vissuto, della sua inclinazione malata al gioco, questa L’Azzardo di Eva rende giustizia, nel racconto sincero, alla vita dell’artista. Tuttavia musicalmente è molto, troppo classica, e deciso passo indietro rispetto al precedente e sorprendente singolo,Pensiero Mio.
Quattro

Radical Freak – Stile balneare

Canzoncina dance senza troppe pretese, messa in piedi dal Mc Master Enjoy ed il producer Peter Kharma, già coinvolti separatamente in diverse produzioni di successo, anche per grandissimi artisti internazionali. Qui tanta esperienza non è che venga fuori; si tratta di un brevissimo intermezzo tra rap, effetti vocali, italiano, napoletano e filtrini piuttosto soliti.
Quattro ½

Riki – Polaroid

Tutto già sentito , che non è sinonimo di non piacevolezza, s’intenda! Solo che, se emergi come nuovo cantautore, mi aspetto che tu sappia darmi una zampata, anche un minimo tocco di originalità. Qui siamo sull’estivo facile e per età va pur bene, ma forse come base per sopravvivere alle onde quando il mare s’incresperà un po’ meno.
Cinque ½

Rimozione – Per me è no

Mara Maionchi con il suo “per me è un no” ha fatto scuola in termini di gerghi musicali da appioppare ai giovani. In questo caso i Rimozione usano però la terminologia per spiegare un mondo strano, quello di chi sta sui social e li usa solo per sparare a zero su chiunque, dagli haters più efferati a quelli semplicemente iscritti al partito del no, che ti rifilano per ogni cosa pur senza avere chissà quali riconosciute competenze. Il tutto in simpatica chiave ska, che fa tanto fuga modaiola dalle mode!
Sei +

Rosmy – Ho scelto di essere libera

Coraggio di cambiare alla base di questo brano, giocato a metà tra un arrangiamento pop ed una propulsione quasi naturale per il rock. Funzionale e ben servito da una voce piena e sicura. Intelligente la scelta di inserire quel “na na na” che può rivelarsi ipnotico.
Sei +

Sfera Ebbasta – Tran tran

Ha il suo perché questo nuovo brano di Sfera Ebbasta che fin qui non mi aveva mai convinto. E’ un discorso proprio di forma canzone che adesso trova un compimento non solo di senso ma anche come motivo musicale. Di suo il racconto trap è anche piuttosto solito, con la storia di se, di chi gli è contro e di ciò che si è realizzato, disco d’oro annesso, ma c’è una chitarra vivaddio!
Sei ½

Shade – Bene ma non benissimo

Indubbiamente i giovanissimi verranno catturati, ma questo nuovo tormentone tutto computer, frasi ad effetto per colpire gli adolescenti nel racconto rappato ed inciso facilmente memorizzabile soprattutto nella ripetizione spasmodica del titolo, può solo esser bollato come prodotto di questa estate 2017, già sapendo che a Settembre avrà più rughe di Matusalemme.
Quattro =

Shady – Je n’ai marre

Che fosse poco incline all’omologazione Shady lo aveva chiarito anche ad Amici che l’ha ospitata fino a poco tempo fa. Oggi la cantante di origini marocchine e quindi padrona del francese ha deciso di esprimersi in questa lingua. Il singolo di lancio, prodotto da Boosta, viaggia sul trip mentale ultimo di questi e Shady regge bene il paragone aggiungendo al tutto un’ atmosfera alla Lorde.
Sei

Monica Shannon – Light

Ecco la nuova canzone dei Corrs! Ah no è Monica Shannon che è italianissima. Non è male il concetto canzone, tuttavia alcuni passaggi sembrano un po’ troppo stantii e gli innesti celtici, per quanto piacevoli, non riempiono alcuni momenti in cui il brano registra dei vuoti.
Cinque

Gabriele Spagnolo – Non rimargina

Figlia di atmosfere da rock epico anni 80, sia per arrangiamento che per spinte vocali, alla Sebastian Bach degli Skid Row , stupisce per la giovane età del nostro, ma non positivamente, poiché appare proprio stantia, con una patina di muffa sopra che non lascia molto da salvare.
Quattro

Nicole Stella – Orizzonte

Bellissima voce ma forse un filo manieristica, piena di fronzoli che la rendono un tanti nello antica e certo la proposta di questa canzone non svecchia il tutto. Ci sono belle possibilità interpretative, forse però va registrata la mira nella scelta delle canzoni da proporre.
Cinque ½

Sergio Sylvestre – Turn it up

Vestito con un abitino da Major Lazer , come mezzo mondo dance di oggi, Sergio in questo brano non differisce dalle tante belle voci di colore solite accompagnare progetti dei dj più disparati. Cioè tra lui e Steve Edwards che accompagnava Bob Sinclair qualche anno fa, tutta sta differenza non ce la vedo e magari gli sto facendo pure un grosso complimento. Ma le peculiarità personali però dove sono? Poi che il brano sia carino e superiore a più della metà dell’ultimo disco, di cui non fa parte, è un altro paio di maniche.
Sei =

Takagi & Ketra feat Arisa e Lorenzo Fragola – L’esercito del selfie

Facciamo tanti post ma alla fine non abbiamo più contatti, almeno quelli reali. Si parla di cose così attualissime e si sceglie di farlo con un insieme di sentori anni 60, che si riassaporano con piacere. Rendere originale il vintage mica riesce a tutti?
Sette