2 Febbraio 2018
di Interviste, Recensioni
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2 Febbraio 2018

Da oggi in radio 2 febbraio… le pagelle dei nuovi singoli di TIZIANO FERRO, FEDERICA, GHALI, SILVER e…,

Da Oggi in Radio le pagelle dei nuovi singoli in arrivo in radio oggi, 1 febbraio. Da Tiziano ferro a Ghali, da Federica a Elettra Lamborghini

nuovi singoli
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Invasione di nuovi singoli anche questo Venerdì e come sempre rubrica pronta del nostro Fabio Fiume che attraverso la sua Da Oggi In Radio ce le racconta.

Si ricorda che si tratta dei pareri del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle minirecensioni non mettono in relazione in alcun modo artisti diversi tra loro, ma rappresentano il valore di quel brano nella carriera di chi lo propone.

Buona lettura e, se vi incuriosirà qualche brano correte su iTunes o Spotify!

Alex – Niente come noi

Uptempo scorrevole, senza peculiarità che lo possano far segnalare in maniera particolare, né per voce del nostro, né per arrangiamento o testo. Si tratta di un brano pop giusto per età e per faccia a cui va associato, ma che lascia poco che meriti un ricordo.
Cinque ½

Amos – Non dirmi basta

Un filo di reggaeton, effetti trap sulla voce nell’inciso, per un pezzo che alla fine parla della nascita di un amore che prende come partenza base il numero 958 che arriva come ispirazione da un aperitivo a base proprio di 958. Brevissima e senza alcuna evoluzione, pertanto piatta e dire una cosa del genere di un brano mainstream….
Quattro

Federica Carta – Molto più di un film

Canta della sua vita, del suo sogno ed il tutto è un po’ stereotipato sia nel testo che al fine nell’arrangiamento che mi ricorda le ultime cose elettroniche di Noemi. Però la salva la bella voce che pur non avendo chissà quali picchi ha un colore suo molto particolare. Può fare cose migliori.
Sei=

Patrizia Cirulli & Mario Venuti – Un altro posto nel mondo

Nonostante ci abbia fatto un Sanremo probabilmente questo pezzo non è trai più ricordati di Venuti. Qui la Cirulli la riprende nel suo progetto di dare luce a brani sanremesi più insoliti e dimostra che la penna di Mario è per lei è quanto mai adatta alle sue corde. Il singolo già d’atmosfera nel 2006 guadagna magia a due voci e con quest’accompagnamento scarno ed essenziale.
Sette

Tommaso Di Giulio – A chi la sa più lunga

Un po’ Keane, un po’ melodia tipica italiana la canzone ha un testo un po’ confuso che da una parte è descrittivo e rivela spirito d’osservazione e di elaborazione ma poi svilisce un po’ il tutto con il più solito dei “noi due che siamo ancora qui”. Peccato perché il motivo non è affatto deprecabile.
Cinque

Tiziano Ferro – Solo è solo una parola

Nella single version si addolcisce la base di questa cadenzata ballata di Tiziano che è ennesimo singolo dal fortunato Il Mestiere Della Vita. Tuttavia nonostante pare gli sia particolarmente cara, non è questa una canzone di quelle che sanno sconvolgere, finendo persino con l’infastidire per la voluta scelta d’interpretarla come se non fosse nemmeno italiano.
Cinque

Riccardo Frail – Harem

Rap d’atmosfera, tendente al cantautorato, di quelli che possono piacere facilmente ai non puritani dello stile. Però Frail racconta il suo mondo, la vicinanza anche allo spettacolo e ciò che magari di esso va tenuto alla larga. Un po’ affrettata la conclusione, magari un passaggio musicale, una variazione ci sarebbe stata bene.
Cinque ½

Ghali – Cara Italia

Il principe della trap si produce in un brano che affronta anche tematiche importanti, dalla politica all’emarginazione, dalle non condivisibili vedute di Trump al sentirsi fortunato per quel che si ha. Ha il suo mood e si fa ascoltare non solo da ragazzini.
Sette+

Labobros – Seduction low

Base acustica e pacata, arrangiamento vocale in doppia linea e queste, entrambe molto delicate, perfette per lo stile scelto. Il pezzo fa molta atmosfera attestandosi a metà tra le produzioni di band come i Kings Of Convenience e il banalissimo amico bravo con la chitarra che suona durante la gita. Notevole la variazione improvvisa, molto anni 70.
Sette

Elettra Lamborghini – Pem pem

Si potrebbe essere prevenuti al solo leggere il nome di chi canta e la si pensa come personaggio televisivo e mediatico, oltre che per il cognome da ereditiera che non ha da chiedersi troppi perché. Però c’è da dire che in realtà non vi è alcuna differenza tra questo pezzo e tanti altri di starlette spesso ben più famose per meriti/demeriti musicali; ritmico caraibico, inciso ficcante e voce insignificante ma in linea con la proposta. Insomma non si grida al miracolo, ma nemmeno allo scandalo.
Sei

Liberato – Me staje appennenn amor

Il progetto Liberato, che continua ad essere avvolto nel più stretto riserbo, si veste qui di una base clubbing per accompagnare un testo dal titolo emblematico, che per chi non vive proprio sotto al Vesuvio, significa sostanzialmente mi stai appendendo amore ( nel senso di lasciare ). Ispirata e contemporanea.
Sette

Marquica – Un giorno qualunque

Discorso un po’ complesso per pensare di affidargli l’avvio di un nuovo progetto, perché un po’ difficile da seguire. Ci sono effettivamente troppe cose anche nell’arrangiamento di questo pezzo, che assieme ai cambi di motivo non rendono facile capire su cosa devi appoggiare l’attenzione ed inevitabilmente ti perdi. La qualità però c’è e quindi magari in un prossimo pezzo…
Cinque

Mecna – Pratica

Inizio quasi da fiction complicata, alla Gomorra per intenderci, poi arriva il “cantato” che non è invece così cattivo ed addolcisce il messaggio che è più esistenzialista e tutto sommato positivo. E poi nel provarci bisogna fare alla fine sempre i conti con la pratica.
Sei+

Ministri – Fidatevi

Torna la band e spinge ancora sull’acceleratore verso tematiche hard che rompono momenti di riconoscibile melodia. Forse è il connubio delle due cose a rendere attuale la band che altrimenti potrebbe apparire un po’ troppo di nicchia. Funziona.
Sei ½

Giovanni Montalbano – Fra le nuvole

Un po’ tutto vecchio, dall’arrangiamento del pezzo all’impostazione vocale che fa tanto “Pooh anni 90”. Per essere appieno nel mood si consigliano giacche colorate alla Fiorello ai tempi del Karaoke.
Quattro

Gianluca Naldi – I più soli sulla terra

Canzone con messaggi all’interno condivisibili, ma voce un po’ noiosa e motivo che non solleva da questa sensazione perché sembra essere più da supporto ad un proclama che ad una canzone, che si rivela tale solo nell’inciso. Però prima che ci si arrivi qualche “uffà” ci scappa.
Quattro ½

Paky – Non è filosofia

Beh siamo in clima di elezioni ed è ovvio che molti ne scrivano nelle canzoni. Paky qui ne da la sua visione cercando di essere tra l’ironico ed il serio . La voce è molto flebile, data anche la giovane età ed il discorso stona un po’ proposto con questo tipo di vocalità.
Cinque

Punkreas – Fermati e respira

Il caro vecchio punk che non muore, con anche effetto respiro che fa tanto Personal Jesus dei Depeche Mode. La band ha ovviamente sapienza di stile e qui è capace di proporsi anche in maniera più appetibile a chi non ne è propriamente votato. Domani il sole sorge lo stesso… e ti stanno già portando via la parte più importante di te.. come a dare speranza ma anche rassegnata realtà.
Sei ½

Danilo Secli – Mi piace ballare

Quella dance che se non c’è non ti viene nemmeno da chiederti come mai non se ne fa più.
Due

Era Serenase & Dutch Nazari – Fossili

Progetto ben inquadrato tra rap ed elettropop 80 che farebbe invidia ai tanti producers dell’ italo disco dance dell’epoca. Interviene Nazari ed il pezzo, che parla d’immigrazione ed accettazione degli estranei, ha una buonissima forza d’impatto e meriterebbe attenzione mediatica.
Sette

Sigfrido – My time

Dance con molte reminiscenze dal passato, con chitarre che hanno un sapore 70, tocchi di piano che fanno invece tanto anni 90 e nel mezzo un inciso arioso decisamente 80. Progetto piacevole ma che avrebbe bisogno di supporto per emergere.
Sei ½

Silver – Let me fall in love

Ballata con accelerazioni di matrice molto british che ben si confanno alle doti stilistiche di Silver che continua a percorrere una strada interessante che non cade in banalità. Fa quasi rabbia pensare che se un pezzo del genere arrivasse in radio con un nome internazionale guadagnerebbe probabilmente l’alta rotazione.
Sette

Wrongonyou – Prove it

Ha sempre avuto una capacità di internazionalità nella sua musica non dettata solo dalla scelta di cantare in inglese, ma proprio per le melodie, le aperture, le intenzioni. E non si smentisce nemmeno con questo brano che potrebbe far parte tranquillamente della discografia di una grande star, tipo Robbie Williams.
Sette+

Zibba & Elodie – Quando stiamo bene

Riuscito duetto in cui però Elodie sembra costretta a qualche miracolo per star dietro alle note basse, che tuttavia riescono a farle conferire al pezzo quel che deve e cioè un senso d’intimità, di calore, quasi d’incontro tra amanti. Zibba ha una scrittura piena di pathos.
Sei ½