21 Febbraio 2017
di Interviste, Recensioni
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21 Febbraio 2017

A TUTTO POP 02: MARCELLA BELLA, LIGABUE e diversi aneddoti raccontati in esclusiva da FRANCESCO BACCINI

Torna "A Tutto pop", rubrica con aneddoti e curiosità sulle canzoni italiane. Questa settimana speciale testimonianza di Francesco Baccini

lucio dalla
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Secondo appuntamento per A TUTTO POP la nuova rubrica in cui Fabio Fiume racconta la musica italiana attraverso le canzoni, non solo usando grandi successi, ma anche attraverso brani dall’impatto mediatico minore o altri che non sono stati usati come singoli. Il tutto corredato da stringate curiosità, aneddoti e risultati di classifica. Questa settimana è la volta di Marcella Bella, Ligabue e Francesco Baccini che ha accettato di raccontarci in esclusiva alcuni aneddoti su uno dei suoi successi…

Marcella – Fa Chic ( 2002 )

A questo irriverente brano, che narra dell’usanza sempre crescente di stare assieme per le apparenze, ma non avere problemi a sapere che gli altri sono al corrente di una dissoluzione fuori dalle mura di casa, la cantante siciliana affidò il suo rientro sulle scene nel 2002 dopo un decennio particolarmente difficile, arrivato a seguito della decisione di allontanarsi dalla ribalta per seguire la sua famiglia. Marcella, infatti, all’apice del successo più volte agganciato in carriera, decise ad inizio anni 90 di concedersi del tempo, ma, come spesso accade, rientrare non fu così facile; la cantante non ha fatto mistero di aver più volte presentato un brano a Sanremo ( una volta persino in duetto con Remo Girone ) ma di essere stata bocciata. E così nel 2002 arriva la possibilità ( a trent’anni da Montagne verdi ) di uscire per la Sony Music Italia con un disco di celebrazione. Marcella per l’occasione però decide di non dare alle stampe un semplice best of, ma di rielaborare alcuni suoi pezzi famosi e di condire il tutto con tre inediti. Il primo dei 3 è proprio questa Fa chic che vede tornare a comporre per lei l’amico storico Giancarlo Bigazzi, che già nei ’70, aveva scritto i suoi pezzi più importanti.
Fa chic è chiaramente un pezzo leggero, fatto più per far discutere che altro, riaccendere il cosiddetto riflettore, su base dance e testo che non lesina possibilità di trasformarsi in un cult trash. Il risultato sarà per il singolo (per fortuna di una delle regine del pop italiano) abbastanza discutibile e la canzone dimenticata in fretta. Riuscirà però a riportare la signora Bella, che bella lo è sempre stata per davvero, nella top 50 degli album.
La Frase: …e ora siamo così, due biscotti nel tè e stiamo insieme perché fa chic!

Ligabue – G Come Giungla ( 2016 )

Con questo brano Luciano Ligabue, ai più semplicemente Ligabue, ha dato il via alla promozione del suo ultimissimo lavoro Made in Italy, uscito a Novembre 2016 e diventato in sole 6 settimane il terzo album più venduto dell’anno con oltre 160.000 copie. Il brano in questione è arrivato invece al principio di Settembre dello stesso anno e non gli è stato certo difficile raggiungere la prima posizione dell’airplay radiofonico, oltre a raccogliere un disco d’oro per vendite e lo streaming. G come Giungla va ad incastrarsi perfettamente nel concept album che è Made in Italy, disco in cui il rocker di Correggio ha voluto raccontare la storia ma anche l’amore per tutto il nostro paese, misto alla rabbia che a volte si prova nel non riuscire o non potere cambiare alcune cose che lo rendono meno splendido di quanto è. Il video del brano è stato girato a Bergamo in un vecchio stabilimento industriale, anche se, a differenza dei successivi, non rivela grande fantasia per lo storyboard: quanti sono i video in cui il Liga suona con la sua band?
Frase: …E puoi urlare che tanto la giungla soffoca la tua voce, però ti lasciano contare su tutti quei “mi piace”…

Francesco Baccini – Qua Qua Quando ( 1991 )

Fu decisamente un momento magico quello al principio degli anni 90 per il cantautore genovese Francesco Baccini. L’album Il pianoforte non è il mio forte, del 1990, aveva acceso su di lui una luce talmente scintillante da renderlo uno dei cantautori giovani più in vista del momento. Dal disco furono sfornati dei veri e propri successi che passarono dal tormentone Sotto questo sole, in duetto con i Ladri di Biciclette, con cui il nostro vinse incontrastato il Festivalbar, a Le donne di Modena, che lo confermò sagace fotografo di storie di vita. E poi ci fu questa Qua qua quando, terzo singolo che spinse Baccini fino al n° 4 della chart apposita all’inizio del 1991.
Per il video del brano che aveva nella sua struttura ed arrangiamento dei fortissimi connotati anni 60, fu scelto di ricreare il palcoscenico del Festival di Sanremo del 1964 e di invitare uno dei partecipanti di quell’edizione, Bobby Solo, a prendere parte alle riprese.
Quel che non si sa (e che cordialmente Francesco mi ha raccontato al telefono in questi giorni) è che, in realtà, la canzone è davvero stata scritta negli anni 60, dal cantautore Giorgio Conte, fratello di Paolo e produttore artistico al tempo del nostro. Il brano fu tirato fuori dal cassetto durante i lavori del disco e Giorgio ad un colpito Francesco disse di farne ciò che voleva e, se aveva idee per attualizzarla, di provare a tirarle fuori. In realtà Baccini era proprio colpito dal mood anni 60 e rispettandola come mondo di provenienza la stravolse passandola da una beguine ad un terzinato.
Ci furono alcuni intoppi dovuti però alle firme; il brano non era infatti depositato dal solo Giorgio, ma da altri tre autori con lui, che in realtà non l’avevano mai nemmeno ascoltato ( spesso accadeva ed accade ancora ). Baccini provò quindi a contattarli non solo per i proventi da dividere, ( che ovviamente non ti fa piacere farlo con chi non ha proprio contribuito ) ma anche perché per un cantautore non è carino uscire con un brano a cinque firme. Questi furono irremovibili e quindi la canzone rimase con tutte le firme apposte prima, oltre alla sua in aggiunta.
Per quanto riguarda il video, va invece detto che all’epoca non si lavorava al computer e quindi il palco del “finto” Festival di Sanremo del 1964, fu davvero ricostruito in quel di un teatrino di Bologna. Anche per i colori, si andò di ricerca perché seppur in bianco e nero ( come tv dell’epoca voleva ), per ottenere un certo tipo di sfumature dei grigi, era necessario riprodurre abiti e scenografie degli stessi colori. Il primo ad esserne stupito del lavoro fatto fu proprio Bobby Solo, che continuava a ripetere: “ma come avete fatto? E’ uguale, era proprio così”!
Bisognava poi al fine riprodurre la famosa presentazione e per la quale si pensò ovviamente di chiamare il presentatore dell’epoca e quindi Mike Bongiorno. La casa discografica però servì un due di picche a Baccini per gli elevati costi comportati da un ingaggio di Mike. Francesco non si scoraggiò e avendo amicizia con la storica voce e direttore artistico di Radio Italia e non meno autore proprio di alcuni programmi di e per Mike, Franco Nisi, recentemente scomparso, lo contattò per chiedergli se poteva lui intercedere nella cosa. Franco ci pensò, Mike ne fu entusiasta ed invitò Baccini a registrare la sua parte tra le pause delle registrazioni dei suoi quiz. Risultato? Mike dovette tenere a bada il pubblico che, catturato dall’atmosfera, continuava ad applaudire come se fosse davvero al Festival di Sanremo.
La frase: …e quindi se t’innamorerai di me, e ti succederà, allora tu gridamelo in faccia, così in modo che mi piaccia innamorarmi ancora di te…