14 Novembre 2017
di Interviste, Recensioni
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14 Novembre 2017

A TUTTO POP #37: FAUSTO LEALI, NOEMI, RICCARDO AZZURRI. Aneddoti e curiosità sulle canzoni

Nel 37esimo appuntamento con la rubrica di aneddoti sulle canzoni oggi si parla di brani di Fausto Leali, Noemi e Riccardo Azzurri

Riccardo azzurri
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Noemi, Fausto Leali e la meteora Riccardo Azzurri animano la mia rubrica A TUTTO POP, giunta oggi alla sua 37isima uscita. E stavolta ho spulciato per voi tra brani curiosi, di cui forse ci si ricorda meno… Sarete curiosi?
A voi l’ascolto e la lettura:

Fausto Leali – Eri tu ( 2003 )

Ormai il conto alla rovescia per Sanremo edizione 2018 sta per giungere alla fine, quando ovvero saranno proclamati i 20 ( o più ) partecipanti big che ne animeranno le cinque serate. Pare che uno dei candidati tra i senatori della nostra canzone sia Fausto Leali che manca dalla kermesse ligure dal 2009. L’artista bresciano ha calcato il palco dell’Ariston per ben 13 volte nella sua carriera lunga oltre 5 decadi. Nel 2003 gli fece visita con questa Eri Tu che indubbiamente non sarà una delle sue partecipazioni più ricordate, anche se la pagina wikipedia dell’artista dichiara che, a seguito di quel Festival, l’album collezione avrebbe venduto circa 130.000 copie, aggiudicandosi un disco di platino. Peccato però che le classifiche di quell’anno non registrino di Fausto nemmeno un passaggio e quindi questo dato appaia quanto meno un fake. Certo, ci sono poi le pubblicazioni in edicola che non vengono rilevate, eppure 130.000 copie sembrano un filo tantine…
Eri Tu è firmata dallo stesso Leali assieme a Gatto Panceri, che tanti successi ha scritto per se e per altri artisti, eppure in quel Sanremo arrivò soltanto al 13° posto; l’intro musicale del brano ha più di una similitudine con We Are The Champions dei Queen, prima di ripiegare su una melodia decisamente più italica in cui Fausto ebbe la possibilità di liberare la sua caratteristica voce.

La frase:Eri fino a ieri il mio domani e oggi che mi resta tra le mani…

Noemi – Amen ( 2016 )

Ci sono dischi che nonostante siano particolarmente buoni fanno una gran fatica a vendere un numero decente di copie; e questo, cosa ancor peggiore, accade nonostante a pubblicarli siano artisti che hanno avuto dei successi importanti in carriera e magari con dischi finanche minori. E’ il caso di Noemi ( al secolo Veronica Scopelliti ) che nel 2016, a seguito di una partecipazione al Festival Di Sanremo, ha dato alle stampe Cuore D’Artista, un piccolissimo album pregiato ( solo nove canzoni ) in cui hanno scritto in tanti e non brani di riserva: da Marco Masini per la sanremese La Borsa Di Una Donna, a Gaetano Curreri per la meravigliosa chiosa di Veronica Guarda Il Mare, passando per il Giuliano Sangiorgi di Fammi Respirare Dai Tuoi Occhi all’Ivano Fossati di Idealista , fino ad autori più giovani come Federica Abbate, qui coadiuvata da un grande del pop quale Cheope, con ha composto questa Amen.
Racconta Noemi che al momento dell’ascolto del provino, abbia subito posto il suo veto a Federica: “Questa canzone la faccio io, è mia”. E del brano Noemi ne ha fatto il quarto ed ultimo singolo dall’album, ma la sua valenza è stata abbastanza relativa, giacché Cuore D’Artista aveva già abdicato nei confronti di una classifica dove, dopo pur aver raggiunto un ragguardevole n° 6, si era sgretolato abbastanza in fretta da finire fuori in circa due mesi con poco più di 10.000 copie vendute. Peccato perché è forse il disco di Noemi che davvero andrebbe posseduto anche grazie a questa canzone che è una preghiera sentita, una richiesta di scuse per le nostre mancanze, quelle che solo la maturità ti da la forza di pronunciare. Ed il testo? Scegliere la frase è stato abbastanza complicato, perché meriterebbe tutto…

La frase:Ho preso in mano il mio cuore perché ha perso troppo sangue a cercare invano le prove di quello che chiamate amore… Ho messo il vestito migliore per la fortuna che ho di essere viva, anche se non mi aspetto che il mondo mi ringrazi per questo motivo. E chiedo scusa all’amore se non l’ho riconosciuto, chiedo scusa al Signore…

Riccardo Azzurri – Amare te ( 1983 )

Con una carriera partita nella band degli Extra, il fiorentino Riccardo Azzurri conosce una popolarità personale a cavallo degli anni ’70 ed ’80. I suoi inizi solisti lo vedono fare da spalla a Claudio Baglioni per il tour del 1979, partecipare al Disco Per L’Estate nel 1982 ed approdare ad un’edizione Festival di Sanremo, quella del 1983, che è ricordata come una delle annate più strane. Strane perché il girone dei big viene composto da alcuni artisti famosi, non in gara se non nella finale, ed una serie di belle speranze che gareggiano per ottenere un posto tra questi. Tra loro c’è anche Riccardo con questa Amare Te, da lui stesso firmata, che viene ammesso ai big assieme a Tiziana Rivale, ( che addirittura vincerà ), Giorgia Fiorio, Marco Armani, Donatella Milani ( che giungerà seconda ), Flavia Fortunato, Fiordaliso, e niente meno che Zucchero. Trai bocciati di lusso Amedeo Minghi, Nino Buonocore, Gloriana e la nota soubrette Daniela Goggi sorella di Loretta. Azzurri, si diceva, passa il turno, nonostante la sua Amare Te sia un pezzo con un testo di una prevedibilità spaventosa, al limite del grottesco per quanto banale e smielato e raggiungerà il 15° posto finale nella classifica di 26 artisti. Il suo brano però non avrà rilevanza alcuna a livello commerciale dopo il Festival e difatti la popolarità del suo autore e cantore andrà cedendo il passo al ricordo sbiadito che di tanto in tanto, lo stesso cantautore prova a ravvivare con nuove pubblicazioni, ad oggi però poco fortunate.

La frase: “…. ” Sorvoliamo!