23 Dicembre 2025
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23 Dicembre 2025

GionnyScandal e le segnalazioni degli emergenti sulle aperture dei concerti

Email, testimonianze e il tema delle aperture a pagamento: cosa segnalano gli emergenti e quali domande restano aperte

Immagine di GionnyScandal. La foto accompagna un articolo di approfondimento sulle segnalazioni di artisti emergenti riguardo alle modalità di accesso alle aperture dei concerti.
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GionnyScandal è finito sotto la lente d’ingrandimento dopo la denuncia fatta in un video pubblicato su TikTok e poi rimosso da parte di un artista emergente, Lasersight, che ha mostrato alcune email in cui lo staff del rapper avrebbe portato avanti una pratica comunemente definita come pay-to-play, ovvero la richiesta di un corrispettivo economico per esibirsi come opening act in una data del tour. Un articolo di Alvise Salerno.

Il tema delle aperture dei concerti a pagamento legate al tour di GionnyScandal ha sollevato interrogativi nel mondo degli artisti emergenti, portando alla luce una dinamica che, secondo alcune segnalazioni, coinvolgerebbe componenti dello staff dell’artista.

La redazione precisa che, allo stato attuale, non vi sono elementi per attribuire direttamente all’artista GionnyScandal la gestione o l’ideazione di tali proposte, che, secondo quanto emerso, risulterebbero riconducibili a iniziative di membri del suo entourage.

La redazione è inoltre in possesso di documentazione e comunicazioni private a supporto delle testimonianze riportate, che tuttavia non consentono, allo stato attuale, di attribuire con certezza all’artista un coinvolgimento diretto o una consapevolezza personale delle modalità operative adottate.

Cosa si intende per pay-to-play

Il video non è più disponibile online ed è lo stesso Lasersight a spiegarne il motivo in un commento pubblicato sul profilo TikTok di chi vi scrive:

“Purtroppo ho preferito, almeno per ora, eliminare il video in questione. Volevo solo portare alla luce una cosa che, a mio avviso, non dovrebbe esistere”.

Con il termine pay-to-play si fa riferimento a una pratica che prevede la richiesta di un compenso da parte di un artista affermato (o del suo entourage) a un artista emergente, indipendente o minore per esibirsi come opening act durante una data del tour.

La pratica in sé non è automaticamente illegale e può configurarsi come una prestazione di servizi. Il tema centrale riguarda piuttosto le modalità con cui tale richiesta economica viene proposta e comunicata.

La storia Instagram e la richiesta di contatto

Tutto partirebbe da una storia pubblicata sul profilo Instagram di GionnyScandal, che recitava testualmente:

“Vuoi aprire una delle date del tour? Scrivi una mail allegando qualche tua canzone a (mail di riferimento)”.

Nella comunicazione pubblica non veniva specificato se l’operazione prevedesse un corrispettivo economico, rimandando invece a un successivo contatto privato. In un’ottica di chiarezza e trasparenza verso gli artisti emergenti, questo aspetto avrebbe potuto essere esplicitato fin da subito per evitare equivoci.

Aperture dei concerti a pagamento: le email legate al tour di GionnyScandal

Secondo quanto mostrato da Lasersight, nelle email ricevute dallo staff – non meglio identificato – verrebbe indicato un listino prezzi variabile tra i 1000 e i 1500 euro per aprire i concerti in diverse città, con alcune agevolazioni incluse.

Per Verona, Pisa e Torino la cifra indicata sarebbe di 1000 euro, comprensiva di:

  • apertura di 15/20 minuti
  • tecnico audio
  • soundcheck dedicato
  • accredito gratuito per lo show per un totale di 6 persone

Per Milano, invece, la richiesta salirebbe a 1500 euro, a parità di benefit indicati nella comunicazione, con una variazione di prezzo legata esclusivamente alla città.

Altre segnalazioni e una richiesta economica differente

Nel video di analisi pubblicato sul profilo TikTok dal nostro Alvise Salerno, altri artisti hanno commentato confermando di aver ricevuto proposte analoghe.

A questo si aggiunge una segnalazione privata ricevuta dalla redazione da parte di un altro artista emergente – che ci ha autorizzato a parlarne, ma non a rendere pubblico il suo nome per ragioni di privacy – il quale ha fornito lo screenshot di una mail nella quale viene indicato anche il nome di un componente dello staff e una richiesta economica differente.

Per la data di Milano, in questo caso, il prezzo indicato sarebbe di 3000 euro, poi “scontato” a 2000 euro con la motivazione che:

“Gionny ha sentito il tuo progetto e gli è piaciuto molto”.

La testimonianza di un altro artista emergente

Un ulteriore artista emergente ha fatto pervenire alla redazione la seguente testimonianza, supportata da comunicazioni in nostro possesso, che viene riportata come racconto personale dei fatti:

“Io pagai 2.000 euro sia per aprire il suo concerto ai Magazzini Generali di Milano che per fare un feat con lui. L’ho fatto perché credo nel mio progetto e in me, e devo dire che mi ha portato nuovi fan. Detto questo, sia lui che il suo staff sono stati scortesi e non professionali: dovevo essere l’ultimo ad esibirmi prima di Gionny, invece mi hanno messo per primo, senza confronto e senza il service concordato”.

Il ruolo dello staff e la posizione dell’artista

Dalle comunicazioni visionate dalla redazione – non pubblicabili integralmente per ragioni di privacy – risulterebbe che le richieste economiche siano state inviate da membri dello staff.

Non è chiaro se e in che misura l’artista fosse a conoscenza di queste modalità operative, né quale sia la sua posizione personale rispetto a pratiche di questo tipo.

Ed è proprio qui che nasce una domanda legittima: l’artista è consapevole che il suo staff proponga aperture di concerti a pagamento agli artisti emergenti? E, in caso affermativo, qual è la sua posizione in merito?

Diritto di cronaca, verifiche e possibilità di replica

La redazione ribadisce che le informazioni riportate si basano su testimonianze e documentazione in suo possesso e che ogni valutazione di responsabilità individuale potrà essere chiarita esclusivamente dai soggetti direttamente coinvolti.

Tutto quanto riportato resta oggetto di verifica e viene trattato nel rispetto del diritto di cronaca. Qualora l’artista o il suo staff volessero fornire una replica o chiarire la propria posizione, la redazione è disponibile a pubblicarla tempestivamente in forma fedele.

La vicenda, infine, apre una riflessione più ampia sull’etica del settore musicale e sul tema delle aperture dei concerti a pagamento, soprattutto in relazione agli artisti emergenti e alle dinamiche di accesso ai palchi più visibili.

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