8 Luglio 2025
Condividi su:
8 Luglio 2025

Rettore: “La cantante più sopravvalutata? Giorgia. Sottovalutata? Io!”

L’artista si racconta tra fede, momenti difficili e frecciate taglienti.

Rettore intervistata dal Corriere della Sera parla di Giorgia
Condividi su:

Rettore torna a far parlare di sé con un’intervista al Corriere della Sera, firmata da Renato Franco, in cui — con la consueta schiettezza — si racconta tra musica, fede e giudizi non proprio accomodanti su alcune colleghe del panorama musicale italiano.

rettore e l’appello a papa leone

«Ho iniziato a cantare a dieci anni. Grazie ai preti andavamo tutte le domeniche nelle parrocchie a suonare», racconta Rettore, spiegando come la musica per lei sia nata dal contesto parrocchiale. Un’abitudine che, a suo dire, oggi è venuta meno: «La Chiesa dovrebbe riorganizzarsi meglio. Lo devo dire a Papa Leone, che pensi alla musica più che alla politica, perché la musica è cultura e pace».

Gli anni ’90: “Un periodo duro, pieno di panico e depressione”

Non tutto, però, è stato facile nella sua carriera. Dopo gli anni di grande successo, Rettore confessa di aver attraversato momenti bui: «Gli anni ’90 sono stati duri, ho sofferto. Quando va male ti senti l’ultimo della classe».

Dietro a quella crisi, anche una ferita personale: «Un mio produttore mi ha fatto fare una scelta sbagliata per il suo tornaconto personale». Il risultato? «Ho passato lunghi periodi di depressione e di attacchi di panico. Il mal di vivere è una brutta cosa».

Eppure Rettore non cede alla retorica amara: «Non è vero che il mondo dello spettacolo è cattivo. In tanti mi hanno aiutato».

la cantante più sopravvalutata? giorgia

A chi le chiede chi sia, secondo lei, la cantante italiana più sopravvalutata, Rettore risponde senza giri di parole: «Giorgia. È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente. Lei è l’imitazione di Whitney Houston, nasce da lì. Bravissima, ma non originale».

Ride ma non arretra, quando le chiedono chi sia invece la più sottovalutata: «Io».

Una risposta che suona come provocazione ma anche come rivendicazione orgogliosa di una carriera unica, fatta di alti e bassi, di intuizioni artistiche e colpi di scena, come da sempre ci ha abituati.

Dichiarazioni tratte da un’intervista a cura di Renato Franco pubblicata sul “Corriere della Sera”.