Sono passati 25 (!) anni da quel 25 febbraio del 2000 in cui i Tiromancino rilasciarono il loro quinto album, “La descrizione di un attimo“. Fa strano anche soltanto dirlo, ma è successo davvero, è in occasione del primo quarto di secolo del disco che ha cambiato la vita di Federico Zampaglione la band ha deciso di ripubblicare il progetto (interamente scritto con l’ex collega Riccardo Sinigallia) con due vinili, di cui uno in limited edition. In occasione di questo importante anniversario, noi di All Music Italia abbiamo avuto l’occasione di parlare con Zampaglione in persona, che ci ha raccontato qualche curiosità in più a riguardo.
Federico Zampaglione dei Tiromancino: “La descrizione di un attimo è stato un disco laborioso”
Quando è uscito, quest’album cardine della carriera dei Tiromancino aveva alle spalle la partecipazione del gruppo al Festival di Sanremo, con “Strade“, una canzone molto particolare con sonorità vagamente rap che a quell’edizione della kermesse si classificò seconda nella sezione Giovani, un po’ a sorpresa.

Federico Zampaglione alla presentazione del 25° anniversario di “La descrizione di un attimo” (Credits: Nicola Brignoli)
Federico Zampaglione è ben consapevole che fosse un disco particolare, magari non per tutti. Ma come è andata a finire, alla fine, lo sappiamo tutti: è stato un grandissimo successo. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
“Si tratta di un disco che mi ha cambiato la vita, che mi ha dato la possibilità di fare questo come mestiere. Gli devo tantissimo. Per me è stato un disco laborioso, c’è voluto tanto per farlo […] Era un periodo in cui la musica era divisa in due, da una parte c’era il pop mainstream, dall’altra c’era l’underground, due mondi che dialogavano poco. E noi lì siamo stati un po’ quella cosa che si è messa nel mezzo: venivano dall’underground, ma eravamo riusciti ad arrivare anche alle classifiche, alla cantabilità delle canzoni. […] Quando è uscito il disco è iniziato un percorso lento, anche faticoso, ci è voluto più di un anno e mezzo per affermarlo. […] Si è presentato da subito come un disco fuori dagli schemi”.
Nell’album, tra le altre, è inserita anche un’altra gemma come “Due destini“, scelta da Ferzan Ozpetek per la colonna sonora di “Le fate ignoranti“. Nella nostra intervista, che trovate qui sotto, Federico Zampaglione ci ha anche raccontato com’è nata questa collaborazione, e che impatto ha avuto per la carriera successiva del gruppo.
Ai tempi, Ozpetek non era ancora molto conosciuto (com’è invece oggi) e gli stessi membri della band non sapevano, fino all’ultimo, come e quando il regista avrebbe utilizzato il loro pezzo, inserito nei titoli di coda della pellicola, mentre sullo sfondo scorrono le immagini del World Pride di Roma. Il resto è storia!
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