12 Gennaio 2018
di Interviste, Recensioni
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12 Gennaio 2018

Da oggi in radio 12 gennaio…le pagelle dei nuovi singoli di TAKAGI & KETRA, GIANNI MORANDI, LE DEVA, CAPAREZZA e…

Torna "Da oggi in radio" le pagelle dei nuovi singoli della settimana. Sotto esame Gianni Morandi, Takagi & Ketra, Caparezza e...

Nuovi singoli
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Puntuale la rubrica Da Oggi In Radio del nostro critico Fabio Fiume nella quale affronta i nuovi singoli della settimana. Chi tra i progetti nuovi avrà incontrato i suoi favori? Takagi & Ketra con Elisa e Tommaso Paradiso? Caparezza? Gianni Morandi?

Si ricorda che si tratta del parere del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi alla fine delle minirecensioni non mettono in paragone artisti diversi tra loro. Il voto è attribuito alla valenza del brano proposto rispetto alla carriera di chi lo propone.

LE PAGELLE DEI SINGOLI DELLA SETTIMANA

Agosta – Il paradiso e l’inferno

Anche gli uomini sono soggetti alla violenza, magari molto meno fisica ma sicuramente psicologica. Testo importante su base sostenuta di provenienza rock con qualche capatina persino hard. Giusta la voce che ci poggia sopra così come i raddoppi vocali che danno forza ed impeto.
Sei ½

Daniele Babbini – E’ passato anche Dicembre

Ballata su base elettropop che ha strofe che quasi catturano sia per la voce penetrante di Babbini, sporca, imprecisa, ma personale ed un inciso che non è però così altrettanto importante, ma solo un melodicismo corale, abbastanza trascurabile, poi perpetrato nella variazione.
Cinque ½

Giovanni Block & Flo – Core mio

Mi diventa serioso il Block per questo nuovo singolo, dove rinuncia a tutta quella ludica ironia ed alla solita ritmica per un pezzo che è racconto della vita del cuore, che affronta le sue croci, i suoi dolori. Il tutto con Flo, una delle voci più interessanti del nuovo panorama partenopeo, quello che ambisce ai premi importanti e non a fare i matrimoni. Le radio non potranno appoggiare, ma ascoltare un testo del genere a volte al cuore fa pure bene.
Sette

Caparezza – Una chiave

Che sia in stato di grazie è sotto gli occhi, anzi nelle orecchie di tutti. Anche il nuovo estratto dal suo fortunato album il rapper di Molfetta, su sound rock tutto chitarre e ritmica serrata, con testo incoraggiante per chi non trova il suo spazio nel mondo, sentendosi fuori posto, si rivela potente sia come ispirazione che capacità radio.
Sette ½

Paci Ciotola – Bomba Gioconda

Insieme di cose già sentite, già proprio allo start. Linguaggio comune mischiato a modi di dire e rime di facile comprensione, tutto in favore della metrica ma su tutto un senso tutt’altro che vago di non sense. La cosa migliore è l’improvvisa incursione dei fiati ma bruciata subito dal rap aggiunto solo perché è moda.
Quattro

Luca D’Aversa – Lasciati sorprendere

Scariche elettriche su un sound a metà strada tra intuizioni pop e sensazioni rock, pieno di variazioni e momenti di stop e ripartenze alternati. E ci si augura di sapersi ancora sorprendere, non andare avanti sempre veloci perdendosi i dettagli migliori.
Sette

Dinastia & Gli Ultimi – La rivincita degli ultimi

Un bel racconto proposto con interessante arrangiamento, che cammina su strade internazionali finanche reggaeton, senza caderci però con entrambi i piedi dentro. E la cosa è positiva vista il bombardamento di stile a cui siamo sottoposti. E poi la voglia d’emergere spesso negata a favore dei soliti nomi… anche questa è vita.
Sette

Filippo Graziani – Mettici vita

Testo indovinato e ben scritto. Forse è la prima volta però che Graziani non mi convince a pieno come motivo della canzone stessa. Non ha la forza di altre uscite, attendendo troppo per un’esplosione che però ricorda approcci troppo inflazionati. Resta una buona canzone ma non forte come altre sue cose.
Sei

Iot & Breana Marin – Out of love

Dance di base ma spostata più su ambienti melodici. Scelte sonore, soprattutto nelle aperture del pezzo, un po’ troppo inflazionate, ma progetto non inferiore alla media che c’è in giro.
Sei

La Scelta – Alieno

Ma perché La Scelta non sono presi in considerazione dalle radio? Oppure il loro sound è felicemente up, senza scadere mai nel solito. Hanno uno stile, personalità, suonano molto e non cantano mai banalità. Come questa Alieno che addirittura ha qualche richiamo al mondo 80 degli U2. Si tratta di sensazioni e certamente non disdicevoli. Mistero.
Sette

La Via – Dentro me

Una spruzzatina vocale di Renga, con quello che magari era qualche tempo fa anche il suo approccio musicale. E forse proprio perché non c’è più Renga a fare queste cose, ripiegato come è su cose molto più leggere, il progetto La Via prende il suo perché, e non è affatto trascurabile.
Sei ½

LeDeva – Grazie a te

Firmata da mezzo mondo Deva con le aggiunte sapienti di Zibba, Rettani e Natale è il brano più incalzante del lavoro; una dance non stridula come spesso accade quando cantata in italiano, pienamente sostenuta vocalmente. Il testo ha poi liriche che catturano sulla concezione di se stessi, spesso messa a dura prova dall’importanza che diamo a chi amiamo.
Sette+

Fabio Macagnino – Blue Dahlia

Si canta della Calabria e delle sue contraddizioni, della statale 106, una di quelle più mortali d’Italia, che da Taranto porta fino a Reggio Calabria, al Mar Jonio, alla ‘ndrangheta, passando per il meraviglioso cibo. E’ un bell’esposto, solo un filo noiosetto.
Cinque

Giò Mannucci – Come le nuvole

Ho deciso di essere diverso, di essere me stesso, magari confidandosi con sirene e rimanendo in balia del vento. Canta di questo bisogno di libertà Mannucci e lo fa con un criterio pop interessante, non scimmiottante, curioso. Sembra poco?
Sette

Davide Marchi – Briciole

Sound dance elettronico a sostenere un testo abbastanza solito con concessioni alla pista da ballo che però non hanno nulla di nuovo. La cosa più nuova è solo che si canta in italiano… ma senza una voce particolarmente riconoscibile.
Quattro ½

Gianni Morandi – Una vita che ti sogno

Firma Tommaso Paradiso qui per un Morandi che a differenza del precedente singolo acquista scorrevolezza. Il brano è giusto per una carriera che non ha bisogno certo di nuove affermazioni ma semplicemente di brani degni che le permettano di ricevere ancora attenzioni. Qui ci siamo dentro.
Sei+

Mr Rain – Ipernova

Mentre cerca la definitiva consacrazione il bravo rapper s’ammala un po’ di “Fedezzite acuta” , cosa che arriva più forte quando nel suo testo compare la parola “consapevolezza”! Certo senza quella e tipica del Federico che è più tendente alla a, ma comunque brivido! Piccolo passo falso.
Cinque

Francesca Romana Perrotta – Occhi di cera

Piacevole pop trasognato sia nella base che nell’esposizione vocale. Melodia tracciata di archi in sottofondo ad una ritmica sostenuta che aiuta il racconto ad apparire quasi fiabesco, nonostante il testo non lo sia per nulla.
Sei ½

Francesca Sarasso – Leggimi la mano

Discorso pop ben affrontato, con suoni adatti e con le ritmiche giuste. Voce interessante, non predominante ma personale, al servizio di un pezzo leggero e scorrevole, che ha un suo potenziale se appoggiato a dovere.
Sei +

Spada & Anne Leyne – Oxygene

Brano perfettamente incastonato nel tempo odierno, sia per agganciamento musicale, scelta dei suoni ma anche per lavoro sulla parte vocale, che a tratti ricorda addirittura Sia, personaggio abbastanza iconico degli ultimi anni. Il dj italiano non inventa insomma, ma lavora bene.
Sei

Tabacco Bruciato – I ragazzi di ieri

Sa di De Gregori riaggiornato questo pezzo. Sarà anche il timbro di voce che somiglia ancor più quando spinge. Tutto un po’ prevedibile, come se seguita una frase melodica già sai quale possa essere in automatico quella successiva… tranne per il finale con corista in stile wacciwariwà.
Cinque

Takagi & Ketra con Tommaso Paradiso & Elisa – Da sola, in the night
Per sonorità Takagi & Ketra sono indubbiamente sul pezzo, qui con molti riferimenti 80. Il testo è chiaramente è facilotto e per palati non troppo esigenti; è questo che fa stupore. Paradiso conferma di essere l’indie meno indie del mondo mentre Elisa comincia a darmi qualche segno di non capirci più molto sul suo percorso, cantando frasi che a 20 anni le avrebbero procurato abrasioni cutanee incurabili.
Cinque