21 Luglio 2017
di Interviste, Recensioni
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21 Luglio 2017

DA OGGI IN RADIO… 21 luglio: FRANCESCA MICHIELIN, PLANET FUNK, OEL e…

Nuovo appuntamento con le pagelle dei singoli "Da oggi in radio"... Francesca Michielin, Mahmood, Oel, Paola Turci e tutti gli altri...

francesca michielin
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Dopo una settimana di pausa torna la rubrica del nostro critico Fabio Fiume, l’attesissima e temutissima al contempo Da Oggi In Radio. Per l’occasione il giornalista ha recuperato per noi anche qualche brano uscito la settimana scorsa.
Si recensisce Francesca Michielin ma anche Oel con le sue “Focaccine dell’Esselunga”.

Si ricorda che i voti al termine delle minirecensioni non mettono in paragone brani di artisti diversi tra loro, ma sono da attribuirsi al valore che, per il nostro critico, la canzone ha nella carriera dell’artista che la propone. Per questo motivo si ricorda altresì che si tratta del parere del solo Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia.

Daniel Adomako – Alive

Dopo averlo stroncato negli anni praticamente ad ogni emissione vocale, Daniel Adomako, il Jimmy Somerville italiano, trova un brano giusto, molto addentro alle produzioni attuali, su cui finalmente non spinge la sua voce esasperando, ma la dosa mettendola a disposizione del pezzo, reso quindi in maniera impeccabile. Avrebbe meritato comunque una variazione ed un inciso di chiusura che non ha.
Sei =

David Boriani – Il bagno inglese

Chiaramente per un pubblico più maturo è indubbio che Boriani sappia raccontare storie con una sua personalità ed intimismi quasi curiosi per una “nuova proposta”. A livello radiofonico è abbastanza complicato che un brano del genere abbia spazio, cosa che però può trovare dove invece si suona per davvero e si bada più all’essere che all’apparire.
Sei

Carla Bruni – Miss you

Impegnata con le cover per il nuovo album, l’italiana più francese che ci sia, riesce a riproporre questo cult dei Rolling Stones con un fare sensuale, tra chitarre gitane, percussioni e archi in rinforzo. E stavolta bocciarla è impossibile perché risultare credibile stravolgendo un brano così popolare, non è cosa facile a tutti.
Sette

Clementino – La cosa più bella che ho

Dotata di ritmo rispetto alla album version, La cosa più bella che ho, resta la più evidente dichiarazione d’amore in musica mai scritta dal rapper. E paradossalmente questa tematica caliente rende più forte il messaggio, con intrusioni di tromba nell’inciso. E la domanda sorge spontanea: perché non aver scelto questo brano per Sanremo?
Sette

Federica – Forte e chiaro

Concepita come ballad all’interno dell’album, già in quella versione lasciava intendere una possibilità di arrangiamento differente, valorizzando alcuni elementi dance lasciati più sottotraccia inizialmente. Così è nella single version che suona comunque un po’ scarna, tutta da studio, tanti che anche la voce di Federica, effettata, perde quella carica di pathos di cui è inconsapevolmente ( forse ) portatrice sana.
Cinque ½

Ivan Granatino – Io non posso

Con spirito elettronico e sensazioni r’n’b moderne, questo è il classico pezzo che nel repertorio di un artista quale Tiziano Ferro, avrebbe il successo assicurato. Per la voce del suo autore ( tra gli altri ) Granatino farà invece certo più fatica, eppure contribuisce a mostrare ancor di più il variegato ventaglio stilistico a disposizione dell’artista.
Sei ½

Haters – #Bene ma non benissimo

E’ tutto un po’ prendere qui è li, shakerare e produrre qualcosa che dovrebbe suonar nuovo ed invece di nuovo non ha nulla. L’emulazione del sound di Rovazzi è quasi uno standard e qui si scimmiotta pure il recentissimo titolo del brano di Shade. Ci manca solo il video con culi ed alcol in piscina e… anche il video c’è.
Quattro=

Kristal – Pose da tronista

Tronista è ormai un termine entrato nel nostro comune vocabolario; tutti sanno che cosa s’intende esattamente. Kristal in realtà vorrebbe concludere diversamente il suo inciso che dice: “pose da tro.., pose da tro…nista”, ma il senso arriva tutto. E come darle torto sul fatto che la patata tiri? Le bellone lo sanno da sempre e oggi, grazie ai social, ostentano ancor di più.
Sei

Luca Lastilla – Sogna la realtà

Fa strano sentire questo modo di proporsi vocalmente, che richiama le band epic rock degli anni 80, su un brano che invece è una ballata d’amore dal testo finanche un po’ scontato. Cosa hai sognato stanotte…il miele delle labbra mie… cantato da un omone dalla voce matura inquieta un po’. Il motivo non sarebbe nemmeno male, ma l’insieme sa di muffa.
Cinque =

Lele – Mi viene l’ansia

Lui ci provava già prima che un altro Lele trovasse popolarità e questo va detto. Difficile però che possa scavalcare il suo omonimo con un brano come questo, con un testo giocato sull’ansia che praticamente gli verrebbe per ogni cosa ed il contrario della stessa. Mi pare un po’ troppo, tanto che a me viene l’ansia mentre ascolto il pezzo.
Tre

Mahmood – Pesos

Dopo Sanremo 2016, tutto sommato riuscito, Mahmood ci ha messo un anno e mezzo per sfornare un nuovo singolo ed arriva adesso questa Pesos, molto attuale nei suoni ma proprio per questo anche non particolarmente personale. Tuttavia la differenza la fa la voce, quella sì personale, che riesce sempre a procurarsi un perché per ascoltarla.
Sei ½

Francesca Michielin – Vulcano

Sempre alla ricerca prima di tutto di sorprendersi, Francesca Michielin dà il via alla sua nuova produzione con questo singolo moderno, con aperture addirittura dance che girano al largo però da suoni abusati. Può persino non piacere ma certo non si può non riconoscerle un’originalità ed una voglia di non fermarsi su posizioni acquisite.
Sei ½

Mina – All night

Cover del brano di Parov Stelar che non ha ancora abbandonato le nostre orecchie ma che nella versione della tigre di Cremona ci è diventato altrettanto familiare, grazie al noto spot di cui è stato colonna sonora. E per la grande cantante è poco più che un divertissement, mentre per noi tale voce, a fuoco così, non può che essere puro piacere.
Sette

Davide Misano – Sono una pippa nel pop

Prendi un po’ di nevrosi da social, una spruzzata di notizie da spiaggia, qualche qualunquismo su cui è sempre bello per tutti disquisire, come il chirurgo plastico, frulla bene e mettici la frase ad effetto che è quella del titolo; versa il tutto in una pirofila oleata con una base di quelle che dovrebbero fare simpatia ( e la fanno ). Forno a 180° e per cinque minuti hai una canzoncina piacevole. Consuma in fretta però perché dopo questo tempo il preparato va in acido.
Cinque

Moreno – Scritto nel cielo

Il Moreno di sempre riparte fondendosi con sonorità molto in voga nelle produzioni dance estere. Questo nuovo brano, che dovrebbe segnare l’inizio della seconda vita artistica del rapper, è il giusto punto di congiunzione tra quello che è stato e quello che potrebbe essere, con i suoi freestyle molto veloci ma anche incisi più cantati, da lui in persona.
Sei +

Nameless – Pixel memories

Un tuffo in California con questo singolo che chiarisce ancor di più la vocazione internazionale della band. Ci sono vari riferimenti ad un mondo stilistico che da sempre trova nella terra dell’estate tutto l’anno il giusto campo dove fiorire. La voce ricorda Avril Lavigne ma un filo meno impertinente.
Sei ½

Oel – Le focaccine dell’esselunga

Dopo il successo su Spotify era quanto mai ovvio l’approdo in radio. Ma detto questo… davvero stiam facendo? Il minimo augurabile è che le focaccine del noto supermarket procurino una dissenteria acuta, giusto il tempo di convincere a non abusarne più!
Due

Planet Funk – You can be

Sempre inseriti in un contesto dance non banale, alla ricerca non solo di non scimmiottare altri, ma di non cadere nell’errore di ripetersi, i Planet Funk si producono in un nuovo up tempo dalla forza calibrata, in cui mentre le strofe incalzano, l’inciso origianle, senza troppe parole, lascia riposare l’ascoltatore.
Sette

Radio Isteresi & Annalisa Andreoli – Ancora un bacio

La ritmica mi ricorda Senza regole, brano di Syria che già ricordava molto da vicino Powerless di Nelly Furtado. Poi però il termine di vicinanza resta solo quello e ci può stare. Il resto scorre tra un inciso piacevole cantato a due voci dal sound molto estivo. Nulla di pretenzioso s’intenda, ma non malvagio affatto.
Sei

Alex Ruspini – Voglio vederti ballare

La linea delle chitarre è base nemmeno malvagia su cui si sarebbe potuto costruire una buona proposta, tuttavia voce e sound non sembrano sulla stessa linea. Si tratta proprio di un problema d’arrangiamento, che lavorato meglio in studio avrebbe potuto rendere questa canzone più funzionale. Il risultato invece è abbastanza pressappochista.
Quattro ½

Gigi Soriani & Joe Bertè – Mambo

Per party in cui scimunirsi, sbattersi, provare a fare acchiappanza, pure uno stipetto dell’Ikea, basta che si acchiappi e poi dimenticare in fretta….anche la canzone ovviamente! Resta comunque funzionale al contesto e per quello non bocciabile.
Sei

Paola Turci – Un’emozione da poco

Per quanto rifatta molto bene, cosa sottolineata anche in quel di Sanremo, da un disco davvero bello come quello della Turci, con tanti brani giusti per essere singoli, scegliere la cover svilisce il lavoro fatto per un comeback così importante e annotabile come è stato il suo. E poiché, come sempre segnalato ad inizio rubrica, il voto al brano viene dato in base a quanto questo sia giusto nel percorso dell’artista…
Non più di Sei

Ummo – Consumami

Impatto rock abbastanza prepotente; per questo brano gli Ummo lavorano di effetti sulla voce e contaminano le loro chitarre con effusioni elettroniche preziose per variegare la proposta. Il risultato funziona e potrebbe prestarsi ad aprirgli qualche spiraglio anche nei sempre troppo stereotipati network.
Sette