18 Novembre 2017
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18 Novembre 2017

VIDEOINTERVISTA a ZUCCHERO: “Perchè WANTED? Volevo chiamarlo – Raccolto – ma sono ricercato. La mia popolarità non accenna a diminuire”

Videointervista a Zucchero con cui ripercorriamo 30 anni di carriera che confluiscono in "Wanted", la raccolta definitiva.

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Torna Zucchero e l’effetto è dirompente! Wanted – The Best Collection non si può definire solo come una raccolta, ma, come ribadito in un incontro con la stampa, è l’opera omnia, soprattutto considerando la versione Deluxe che comprende 1 libro fotografico + 10 cd + 1 dvd + 45 giri, tutti in versione rimasterizzata.

Il Ceo di Universal Music, Alessandro Massara, ci tiene a sottolineare che l’idea del progetto non è arrivata da Zucchero, ma bensì dal management dell’etichetta discografica. Sono infatti passati 10 anni dall’ultimo best of di Sugar e la volontà in questo caso era quella di proporre un prodotto unico.

Per una carriera così grande e così lunga bisognava fare il massimo.” e il risultato è di tutto rispetto e di qualità visto anche l’utilizzo di carta pergamenata e un packaging mai visto in nessuna produzione italiana. Ma Massara tiene a sottolineare che esiste anche una versione standard, un cofanetto di 3 CD + 1 DVD.

Le prime parole di Zucchero sono particolarmente evocative: “Dove eravamo rimasti?” E poi continua: “Siamo qui per le strenne natalizie! Un regalo che mi ha fatto Universal che è la mia etichetta dal 1987. So che dovevo farlo adesso ed è un progetto di rara bellezza. Contiene immagini rare e tutto questo mi rende orgoglioso. Era tanto che puntavo a questo. Per gli artisti inglesi e americani è uno status symbol. E’ l’opera omnia della mia carriera ed è importante arrivarci dopo trent’anni.

Zucchero Wanted

Ma la domanda sorge spontanea? Da domani che succede? La risposta di Zucchero non tarda ad arrivare: “Questo progetto sigilla 30 anni passati con Universal e necessariamente ora si dovrà aprire un nuovo capitolo anche se non immediatamente. Non mi sono ancora chiesto cosa farò discograficamente. Ho 62 anni e potrei chiudere e ritirarmi dal music business smettendo di fare dischi e continuando solo con i concerti, ma so che ancora non è ora. Quando chiuderò dovrò essere convinto di aver fatto il più bell’album della mia vita.

Abbiamo incontrato Zucchero e abbiamo passato con lui una decina di minuti davvero intensi dove abbiamo ripercorso questi trent’anni di musica e di vita.

Molti considerano Zucchero un bluesman, ma su questo argomento Sugar ha un’idea molto precisa.

Questo è il momento più blues della mia vita. Più invecchio e più sono orientato verso il blues dei padri anche come ascolti. Ultimamente mi sono avvicinato ai padri del Mississippi e a Robert Johnson. Un suono minimalista, a volte anche solo con chitarra e voce. Suoni quasi rudimentali, grezzi, ruvidi. Questo mi permette di scoprire sonorità e dettagli che in questo momento mi stanno emozionando di più rispetto a quello che già ho sentito tante volte. Io non faccio blues, ma attingo dal blues o dal gospel come per esempio in Black Cat.
In Italia non abbiamo radici blues o rock, ma c’è qualcuno che ha l’anima molto simile a chi ha creato questo tipo di musica e si sente in simbiosi. Un po’ come me oppure Eric Clapton o i Rolling Stones.

Prima del citato 1987 e dei 30 anni che vengono celebrati con Wanted c’è comunque stato per Sugar un percorso musicale che lo ha portato a essere ciò che è adesso. “Ho iniziato a suonare il sax tenore quando avevo 13 anni. Ho iniziato con alcune band nelle quali suonavo tutti gli strumenti. Quando mancava qualcuno… toccava a me… ed è successo anche con Pippo, il cantante, che una sera nella quale dovevamo esibirci a Sarzana non si presentò e toccò a me sostituirlo. Quelli erano i tempi della gavetta vera. Serate in cui suonavi dalle 9 fino alle 4 del mattino con solo una mezz’ora di pausa. Quella è stata una scuola incredibile. Spesso si suonavano brani a orecchio e si spaziava in tutti i generi musicali. Dal tango alla rumba passando per il rock e il blues.

Zucchero 3

E ora è il momento di tornare a suonare live in Italia con un tour di dieci date in cui Zucchero si esibirà nei Palasport.

Ferdinando Salzano, Amministratore Delegato di Friends & Partner, riassume la situazione.
A parte le 22 date all’Arena di Verona del 2016 e 2017, Zucchero non fa una tournée in Italia dal luglio del 2013. Da allora oltre all’Arena Zucchero ha suonato in tutto il mondo, ma c’era la volontà di farlo tornare in Italia per permettere a coloro che non avevano avuto la possibilità di ascoltarlo a Verona di partecipare a una di queste date.” Le date del nuovo tour sono disponibili QUI.

Zucchero tiene a sottolineare che la Band sarà la stessa che lo ha accompagnato durante l’ultimo tour mondiale. “Con loro si è creata una chimica unica. Io amo vivere con la band. Non sono certo l’artista che arriva all’ultimo minuto, canta e se ne va. Mi piace condividere con loro ogni momento. Prima dell’inizio del tour mondiale ci siamo trovati in studio e abbiamo provato più di 100 canzoni e ciò ci permette di cambiare scaletta ogni sera. Basta uno sguardo, un gesto e si crea la magia. Ho la fortuna di aver trovato un gruppo di persone e musicisti eccezionali. Ci confrontiamo perchè sono un perfezionista e sono molto esigente, ma il clima è davvero rilassato.

Momento, quindi, speciale per Zucchero. 30 anni con Universal e Wanted che regala anche tre inediti. Molti si chiedono se c’è ancora del materiale, delle chicche che ha nel cassetto e ancora non ha proposto al pubblico e a sorpresa Sugar risponde:
Ho molti duetti che sono ancora inediti e non so se mai saranno pubblicati perchè non so qual è la qualità dei nastri che ho nel mio studio. Ho due brani con Miles Davis, uno con Joe Cocker dal vivo, uno con Al Di Meola e anche uno con i Blues Brothers.

A questo punto non ci resta che aspettare, sfogliare il libro dei ricordi e ascoltare questo racconto di 30 anni musica. In attesa di un nuovo inizio.