15 Gennaio 2018
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15 Gennaio 2018

INTERVISTA a FILIPPO GRAZIANI: “Mettici Vita per me è una sorta di mantra. Vivere passivamente è profondamente sbagliato”

Intervista a Filippo Graziani. Il figlio dell'indimenticato Ivan il 12 gennaio ha estratto da Sala Giochi il singolo Mettici Vita.

filippo Graziani
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Dallo scorso 12 gennaio è entrato in rotazione radiofonica Mettici Vita, il quarto singolo estratto dall’album Sala Giochi, secondo lavoro in studio di Filippo Graziani, figlio dell’indimenticabile Ivan Graziani.

In occasione di questa uscita domani All Music Italia vi presenterà in anteprima esclusiva il videoclip di questo brano intimo, una canzone in cui il pianoforte rappresenta una componente fondamentale che ben si sposa con il testo e la voce di Filippo.

Abbiamo incontrato Filippo poche ore dopo l’uscita in radio di Mettici Vita.

Ciao Filippo. Molto semplicemente… puoi presentare ai lettori di All Music Italia il nuovo singolo Mettici Vita?

Mettici Vita è una sorta di pacca sulla spalla che mi do e che cerco di dare a chi vorrà abbracciare e sente vicino questo messaggio. E’ semplicemente un modo per ricordarci che vivere passivamente è profondamente sbagliato.

Può sembrare da un lato una cosa scontata quella di mettere sempre l’impegno che metteresti nelle cose grandi anche nelle cose piccole, però in realtà penso che ogni tanto sia importante ricordarselo soprattutto quando si perde la rotta. Ogni tanto succede di perdere di vista sé stessi.

Mettici Vita per me è una sorta di mantra.

UN SOUND DIFFERENTE

Mettici Vita

Dal punto di vista del sound anche questo singolo segna un distacco con la tua produzione passata. In Mettici Vita e anche in altri brani dell’album il pianoforte è lo strumento cardine.

Tutto questo disco è tutto impostato sul pianoforte. L’ho scritto al pianoforte, quindi c’è stata un po’ una virata. Come hai sentito è un disco nel quale ci sono molte ballate. Sono sicuro che il prossimo disco cambierà ancora.

Cosa ti ha spinto verso questo cambio di sound e a un diverso approccio alla composizione dei brani?

Io odio le zone di confort! Quando mi rendo conto che tendo a scrivere nella stessa maniera, sento il bisogno di cambiare. E cambiando lo strumento cambia l’impostazione che tu hai nella scrittura.

Metto le mani su un progetto in maniera diversa anche dal punto di vista pratico. Quando metto le mani su un pianoforte faccio un DO e quando prendo la chitarra faccio un MI. Ciò mi porta a scrivere e comporre in maniera totalmente diversa.

Facendo un passo indietro, il tuo disco precedente Le Cose Belle del 2014 è andato molto bene e ha ottenuto una Targa Tenco. Sono passati ormai 6 mesi dalla pubblicazione di Sala Giochi e ascoltando i due album in sequenza ci si accorge delle grandi differenze. Quali sono, invece, i punti in comune?

Sicuramente l’elettronica ispirata agli anni ’80. Ci sono suoni che vanno dal Wave, alle band e al synth pop al quale mi ispiro.
Già un accenno dell’elettronica c’era anche nel disco prima. Brani come Satellite o Cervello avevano quell’impostazione e quel suono.

Sala Giochi è un disco che ha all’interno diversi potenziali singoli. Come mai hai scelto Mettici Vita per proporlo alle radio?

Non ho scelto io, ho fatto scegliere agli altri, a coloro che mi stanno attorno. Gli ho dato una rosa di brani tra cui scegliere e poi ho detto: “Vedete voi!

Non credo che in questo momento ci sia realmente la capacità di capire quale può essere il pezzo più adatto per le radio. Non esiste più un brano radiofonico e uno non radiofonico. Ormai qualsiasi pezzo esce se ha una sua forza ha un suo percorso e un suo cammino. Poi io tendo a lavorare molto live e, dico la verità, per me la scelta risulta indifferente.

QUALCHE ANTICIPAZIONE SUL VIDEOCLIP…

Mettici Vita

Il Videoclip, che sarà per 24 ore in anteprima su All Music Italia, è estremamente particolare e tu hai curato ogni aspetto. Ce ne puoi parlare?

E’ realmente particolare. Volevo fare qualcosa che fosse diverso rispetto a quello che avevo già fatto. Onestamente dopo 5 o 6 video in cui facevo il playback, avevo voglia di cimentarmi in qualcosa di insolito. Siccome sono un appassionato di serie televisive e di film d’azione, mi piaceva l’idea di buttarmi e di fare qualcosa che riguardasse un linguaggio diverso e che non conosco così bene. Mi sono messo alla prova e il risultato è che sembra più un corto che un videoclip.

Mi è piaciuto un sacco perchè l’ho scritto, ho curato la regia e sono stato partecipe anche nella fase del montaggio. Mi è piaciuto molto, è stato divertente e speriamo piaccia anche a chi lo guarderà.

Ci tengo a sottolineare che è stato girato nei boschi delle zone in cui abito, cioè Novafeltria in provincia di Rimini. Gli attori presenti… non sono attori, ma semplicemente le persone del paese e i miei amici. Ci sono anche i miei musicisti. Una delle due guardie è addirittura il mio dentista! Attorno al mio paese ci sono dei posti meravigliosi e mi piaceva sfruttare questa bellezza quasi incontaminata.

Riesci a sentirti te stesso anche lavorando con un altro linguaggio? Da questo punto di vista un videoclip di per sé è un racconto che spesso è finzione.

Io mi muovo con le parole. Mi piacciono le parole e le immagini che si accostano alle parole. Quando ascolto una canzone vedo già delle immagini. Questo già mi porta a vedere delle immagini che ho in testa che poi trasformo in uno storyboard che poi diventa un video.

Il disco Sala Giochi è uscito da qualche mese. Qual è stato il riscontro?

Il disco è piaciuto molto alla critica. I giornalisti lo hanno apprezzato e ne hanno parlato tutti molto bene. In pratica non ho avuto recensioni negative.

Purtroppo noi cantautori che ancora non abbiamo fatto il grande passo nelle radio abbiamo un percorso che è molto difficile. Non è semplice fare arrivare il disco dove vorrei. Però io sono soddisfatto. Questo è esattamente il disco che volevo fare. Sono felice delle mie scelte.

UN RICORDO DI SANREMO 2014

Ormai il Festival di Sanremo è alle porte e sono già passati 4 anni da quello a cui hai partecipato. Che ricordo hai di quell’esperienza?

Bellissimo! Ho conosciuto un sacco di persone che ora considero amici. Per esempio Diodato che sarà in gara con Roy Paci. Nel cast quest’anno ci sono anche dei miei carissimi amici come Le Vibrazioni.

Probabilmente seguirò il Festival 2018 direttamente da Sanremo perchè ho delle cose da fare da quelle parti in quelle date. Però ripensando al 2014 ho tanti bei ricordi. Sarebbe da rifare. Magari più avanti.

 

Foto di Simone Cecchetti