21 Febbraio 2014
di Direttore Editoriale
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21 Febbraio 2014

INTERVISTA ad ALBERTO SALERNO: l’uomo, l’autore, il produttore…

Alberto Salerno racconta ad All Music Italia la sua carriera come autore e produttore e la sua nuova avventura: Muovi la musica.

alberto salerno
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Alberto Salerno, classe 1949, è uno degli autori e produttori più stimati del panorama musicale italiano.

Figlio di Nicola Salerno, in arte Nisa (autore di grandi successi del calibro di Torero, Tu vuò fa l’americano, Guaglione e Non ho l’età…) conosce il suo primo successo a 16 anni con Avevo un cuore scritta per Mino Reitano da quel momento il resto è storia.

Sua è una delle canzoni più belle e note del panorama musicale italiano, Io vagabondo dei Nomadi. Scrive tra gli altri per Eros Ramazzotti, Zucchero, Mango, Umberto Tozzi, Gianni Bella, Alexia, Syria, Anna Oxa.

Conquista per ben 5 volte il podio di Sanremo (Homo Sapiens, Ramazzotti, Alexia, Oxa e Tony Maiello) e un terzo posto con Syria.

Insieme alla moglie Mara Maionchi apre l’etichetta discografica Non ho l’eta e scopre e produce Tiziano Ferro, rendendolo una star a livello mondiale, porta alla vittoria nei giovani Tony Maiello e produce artisti emergenti come Antonino, Pablo Cialella, Cassandra Raffaele, Gerardo Pulli, Emanuele Corvaglia e Martino Corti.
AllMusicItalia ha deciso di intervistarlo e scoprire un po’ del suo pensiero…

ALBERTO SALERNO… l’uomo

Hai avuto uno dei maestri migliori nel tuo lavoro come autore, tuo padre, Nicola Salerno. Cosa ti ha insegnato e per cosa vorresti che la gente lo ricordasse?

In realtà mio padre che in arte era NISA m’insegnò a fare i primi passi nel mondo della musica, anche notando che fin dai quindici anni avevo cominciato a scrivere i primi testi utilizzando canzoni straniere, come se fosse un allenamento. Poi quando avevo 19 anni è venuto a mancare, e così, ammirando molto Mogol, decisi di presentarmi alla Numero Uno. Mio padre, dunque mi ha avviato, ma Mogol è stato la mia guida.

Tua moglie è Mara Maionchi. Una delle discografiche più note e con maggior fiuto del panorama italiano, nonché una donna verace dal carattere spontaneo e grintoso. Cosa hai pensato quando ha scelto la strada della tv partecipando a X-Factor prima, quindi ad Amici e Io canto?

Ho pensato benissimo, perché X Factor era un programma moderno, pieno di vita e interessante. Il passaggio ad Amici si è realizzato perché Maria De Filippi la voleva a tutti i costi, e nessuno della Rai si era fatto vivo. Tra i due, preferivo X Factor, ora nessuno dei due perché secondo me i talent hanno fatto il loro tempo, c’è voglia di cose diverse in televisione, soprattutto di musica vera, reale… Inediti…su Io canto non faccio il moralista, anche in USA cantano le tredicenni… I genitori sono però la loro garanzia.

Hai da poco aperto una tua pagina su Facebook dove ripercorri la musica italiana mettendo al centro le persone: produttori, musicisti, artisti, coriste, addetti ai lavori… un progetto a nostro pare bellissimo e in cui in parte ci ritroviamo che punta i riflettori sul lavoro di chi spesso è un po’ nell’ombra. Da cosa é nata questa esigenza?

Dal bisogno di raccontare cosa vuol dire vivere di musica dalla mattina alla sera, e postando, tra alcuni successi, e tantissimi insuccessi, fare capire ai giovani quanta gavetta bisogna fare per raggiungere determinati risultati, in secondo luogo la voglia di ricordare tanti amici con cui ho lavorato o semplicemente conosciuto. Mi piace, è sempre la passione che mi muove.

ALBERTO SALERNO… l’autore

Hai scritto centinaia di canzoni nella tua carriera, riesci ad individuarne tre a cui sei più legato per qualche motivo in particolare?

Beh. “Io vagabondo” proprio per forza, è la canzone della mia vita, “La rosa dell’inverno” scritta per Mango, e “Piccolo aiuto” per Zucchero.

In un repertorio di brani così ampio come il tuo ci sarà sicuramente una che oggi ripensandoci dici “Ma che cavolo ho scritto?”… Quale?

Ahahahah non ce n’è una… Forse un testo scritto per un giovane Claudio Lippi che si chiamava “Adesso Adesso”… Veramente scritto con la mano sinistra…

Sanremo ti ha sempre portato fortuna, tre primi posti (Homo sapiens, Ramazzotti, Oxa) e un terzo posto (Syria) oltre alla vittoria di Maiello nei giovani. Hai letto il cast di quest’anno? Su chi punteresti?

Hai dimenticato Alexia con “Per dire di no”. Si, ho letto il cast, ma non posso dare giudizi senza avere ascoltato le canzoni. (L’intervista è stata realizzata prima della partenza del Festival, ndr)

ALBERTO SALERNO… il produttore

Il tuo nome come produttore è legato in maniera significativa a Tiziano Ferro. Qual è secondo te il suo punto di maggior forza e quale secondo te il suo contro?

Secondo me il punto di forza di Tiziano per lo meno quando ha cominciato con noi erano le canzoni, novità assolute per il mercato italiano… Il suo contro potrebbe essere quello di essere diventato un po’ troppo pop melodico…

Tu e Mara avete scovato Tiziano all’accademia di Sanremo. Negli ultimi anni i produttori e discografici che si presentano ad Area Sanremo (attuale nome dell’accademia) alla ricerca di giovani talenti, preferendo aspettare che esca qualcosa dei talent. Ok la crisi della discografia è assodata, ma non credi che smettere di cercare sia solo un modo per dare il colpo finale alla musica in Italia?

No, io credo che non bisogna smettere di cercare, il problema è economico, e anche proporzionale… Tra la crisi e la chiusura da parte dei network nei confronti di chi cerca di fare qualcosa di nuovo sono fattori determinanti, vero è che la qualità attuale della musica italiana è mediocre.

Qual è la scommessa “persa” della tua etichetta “Non è l’eta” di cui ti rammarichi maggiormente?

Tony Maiello senza dubbio, ma anche Pablo Ciallella

Un aggettivo per ognuna delle tue produzioni:

– Tiziano Ferro… Rivoluzionario
– Pablo Ciallella… Ingestibile
– Caminada… Deboli
– Tony Maiello… Sfortunato
– Cassandra Raffaele… Strana
– Martino Corti… Cantattore
– Antonino… Bravissimo
– Gerardo Pulli… Chiuso
– Emanuele Corvaglia… Comunicatore

Tra gli emergenti, quella categoria di artisti che naviga in un limbo difficile da superare, non sconosciuti ma privi dei mezzi per compiere il grande salto ed essere conosciuti al grande pubblico, ci fai qualche nome di qualche artista che osservi, che ti piace e che vorresti segnalare ai nostri lettori?

Devo per forza segnalarne due, diversi ma entrambi con grandi potenzialità e sono Martino Corti e Emanuele Corvaglia

In un nuovo artista quanto basta il talento secondo te quanto conta anche la persona dietro all’artista?

Tantissimo, devono essere la stessa cosa.

Hai individuato qualche nuova voce che ti piacerebbe produrre in questo periodo?

Forse una ma non dico il nome.

ALBERTO SALERNO… “Muovi la musica”

Hai da poco fondato un associazione “Muovi la musica” che negli intenti di proverà a smuoverà la musica italiana dal torpore in cui p finita… Ci racconti come è nata, quali sono i suoi obbiettivi e i suoi punti di forza?

E’ nata a istinto quando una mattina di marzo, nel gruppo da me fondato “Fare Musica e dintorni”, ho visto le mie dita correre sulla tastiera e scrivere perché non fa facciamo un movimento per la musica? Erano 500 iscritti circa oggi sono 8000 e ne arrivano tutti i giorni. L’obbiettivo principale è quello di riportare l’etica e la cultura al centro della musica italiana, e i suoi obbiettivi, da sognatori, di abbattere il sistema che costringe tanti bravi artisti nel sottosuolo della musica… I modi e i tempi li stiamo studiano, essendo un’associazione no profit abbiamo bisogno del denaro per fare le cose…

Dai ai nostri lettori tre buone motivazioni per associarsi e sostenere in modo concreto a “Muovi la musica”…

Una su tutte, associarsi per cercare di salvare la musica italiana che è già in coma…

Cosa dovrebbe fare lo stato secondo te per defibrillare la musica italiana

Guarda, io dallo stato non mi aspetto nulla. Nessun governo dai tempi dei tempi ha mai aiutato la musica, tranne quella classica. Io vorrei che noi facessimo come fecero i trentini dopo il terremoto del ’76. Rimboccarci le maniche e lavorare.

Chiudiamo sempre le nostre interviste con un giochino simile a quello della torre: A chi rompi il cd?

– Vasco Rossi o Ligabue? Ligabue
– Laura Pausini o Giorgia? Laura Pausini
– Emma Marrone o Alessandra Amoroso? Emma Marrone
– Tiziano Ferro o Biagio Antonacci? Biagio Antonacci
– Gianna Nannini o Fiorella Mannoia? Gianna Nannini
– Loredana Berté o Rettore? Tutti e due
– Mina o Ornella vanoni? Ornella Vanoni

Saluto tutti i lettori e vi mando una foto di quando avevo 23 anni… Perché mentalmente mi sento come allora.

Alberto Salerno giovane

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