13 Marzo 2016
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13 Marzo 2016

INTERVISTA a LORENZO FRAGOLA: “Vi presento il nuovo me con Zero Gravity”

Lorenzo Fragola, racconta il nuovo album Zero Gravity, anticipato per la prima volta da 3 video-clip (D'Improvviso, Weird e Zero Gravity)

lorenzo fragola
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Dopo il successo riscontrato dal brano sanremese Infinite Volte, a distanza di un mese ancora uno dei più venduti e trasmessi in radio, Lorenzo Fragola torna con il nuovo album Zero Gravity, uscito venerdì 11 marzo e prodotto da Fabrizio Ferraguzzo per Sony Music Italy.

Zero Gravity – come spiega il giovane cantautore siciliano- è un nuovo mondo per me, più moderno, più elettronico, che segue molti dei miei gusti personali. La cosa bella è che siamo partiti da un testo molto libero ed abbiamo costruito, io e Riccardo di Paola, il mondo musicale che maggiormente rispecchiava la libertà con cui era nato il brano. Ho deciso di renderlo title track perché ci tenevo a far emergere la libertà che ho avuto di raccontarmi senza vincoli e paure che mi frenassero.”

Lo abbiamo incontrato insieme ad altri esponenti radio e web, in uno degli studi di registrazione migliori di Milano, per ascoltare in anteprima un estratto di alcuni brani dell’album ed analizzare il progetto in uscita.

Iniziamo:

Zero Gravity: “Questa è l’ultima traccia dell’album, ma anche quella che da’ il titolo, è molto importante perché l’idea di dare il titolo all’album partendo da questa track è nata con l’intenzione di dare un adattamento in italiano della canzone Gravity, la prima canzone che Chris Martin come autore ha dato ad un’altra band. Abbastanza sconosciuta in Italia, è però amata in modo particolare da me e dal mio produttore, non riuscendo a dare una fedele versione in italiano, ne è nata l’opposto come testo, quindi da “Gravity” , “Zero Gravity”. Il testo è nato in modo libero ed è anche l’unico brano co-prodotto da me, quindi sono molto orgoglioso. Tanta la musica, soprattutto d’oltreoceano, che ha influito: unire i miei testi, il mio modo di scrivere a suoni più internazionali è stato un rischio, però era quello che volevo fare con questo album.”

Scarlet Johansson: “L’ho intitolata così perché innanzitutto mi piace Scarlet Johansson e poi perché era un pezzo funk, genere tornato in voga negli ultimi anni, da Bruno Mars a Pharrel Williams, un genere che mi piace e che ho sempre provato a portare nei live. Scarlet Johansson parla di questa donna affascinante, con una grande carica sessuale ed allo stesso tempo abbastanza malvagia, un inno all’istinto anche se sai che stai commettendo un errore.In particolare il riferimento è al personaggio della “Vedova nera” da lei interpretato. È un brano scritto con Ermal Meta, lui era dell’idea che questo brano rispecchiasse l’amore per una persona, mentre io volevo che fosse un amore un po’ malato, sbagliato, che secondo me è più appropriato per un testo funk.”

“Ci sono anche le ballate, però sono molto più moderne rispetto al primo album, anche dal punto di vista della struttura del pezzo.” – racconta Lorenzo prima di proseguire

Qualsiasi cosa, tutto: “Una parte del testo l’ho scritta mentre registravo, volevo che fosse scritta di getto, d’istinto. È un tipo di ballata, che però rispecchia il mio gusto più moderno. Una drum machine che contrasta con gli archi nel ritornello mi affascina e mi colpisce molto.”

Luce che entra: “Una ballata molto semplice, ma mai banale, completa, che non ti lascia margini di dubbi. Un concetto che inizia, si sviluppa nel corso del brano e poi si conclude. Semplice, diretta, decisa.”

“Ho deciso di fare 3 video che andassero a presentare ed anticipare il nuovo album, d’Improvviso, Weird e Zero Gravity. L’unico modo che le persone hanno di apprezzare un album è ascoltare le canzoni: la radio è il motore di diffusione più potente, ma è nel web che esplodono prima. Tre canzoni diverse, tre visioni diverse, con un filo conduttore, tre sfaccettature dell’album che volevo fossero interpretate da una sola persona e ho scelto Valentina Pegorer, la persona con lo spirito più affine al mio album.”

D’Improvviso: Un video forte, ma essenziale, un po’ al limite. Protagonista assoluta Valentina “nuda” al centro di uno sfondo bianco, ricoperta da una doccia di inchiostro nero che cerca, invano, di inglobarla. Una ragazza messa a nudo, che “combatte” inerme contro questa pioggia nera. Emerge quanto la componente visiva abbia poi la stessa importanza del contenuto.

lorenzo fragola - d'improvviso

Weird: “Un testo un po’ looser, “strambo” ed io a volte mi sento anche un po’ così…” ha un ritmo funk più leggero e divertente rispetto al precedente vede la partecipazione, oltre della bella Valentina, di circa altre 150 persone sempre in movimento, ballano, corrono, si sfidano, un set molto american college. Il ritmo è travolgente e ti porta inevitabilmente alla voglia di ballare. Il brano che sicuramente avrà il maggior riscontro nella dimensione live.

In conclusione

“C’era la voglia di cambiare nell’ambito musicale, più che personale. Una maturazione naturale, soprattutto nella scrittura, prima mi ponevo dei limiti, in questo album ho tirato fuori tutto quello che avevo da dire. Ho avuto modo di seguire tutte le fari di produzione, dalla scrittura dei testi agli arrangiamenti. Più consapevolezza che cambiamento. – continua a spiegare

A volte mi descrive più una canzone, perché è un qualcosa che sostituisce la difficoltà nell’esporre determinate cose, nel cado de “D’Improvviso” questa cosa si verifica in pieno, sono le parole che userei io se mi trovassi in una certa situazione. È un video tanto semplice, quanto efficace, molto più artistico. Era ciò che avevo in testa, uno sfogo: quando una persona che vive un tormento interiore arriva ad esprimerlo macchia inevitabilmente tutto ciò che lo circonda. 

Gioco di contrasti

“È il filo conduttore in tutto ciò che scrivo e vivo, il contrasto. Rileggendo i testi mi sono reso conto di quanti stimoli diversi fossero contenuti, è una cosa involontaria. In generale non mi fanno impazzire le persone che tendono da una parte o dall’altra, ci deve essere sempre un po’ di tormento nella felicità e un po’ di felicità nella sofferenza. Non solo bianco e nero, ma anche contrasti più sottili.”

Libertà è Notti insonni

“Quando abbiamo deciso di incidere l’album, per 3 mesi abbiamo tutti rinunciato anche alla nostra vita privata, un gruppo di 6 persone mediamente ogni giorno. Giorno e notte impegnati perché paradossalmente la libertà è una cosa molto più complicata da scrivere rispetto ad un qualcosa di imposto. Cercare di produrre ogni canzone con lo stesso spirito con il quale era stato scritto il testo ci ha impiegati per molto più tempo. Ogni particolare, ogni singola nota doveva soddisfare tutti.”

La dimensione live

“Mi manca, però non ho fretta nel farlo, preferisco farlo più in la ma bene. La verità è che mi veniva naturale affrontare i brani nell’ottica dimensione dal vivo.” 

Il cambiamento. I fan

“Solitamente sono pessimista, in questo caso invece sono ottimista, perché la verità è che grazie a determinati canali (vedi YouTube) non esiste più il relegarsi ad un solo genere o avesse un solo tipo di ascolto. Questo meccanismo fa si che la gente si leghi, si affezioni alle canzoni e alle persone, più che ai mondi, al genere. Esempio lampante di questa cosa sono Ed Sheeran e Paolo Nutini. Finora i riscontri sono stati tutti più che positivi, quindi spero davvero continuino su questa falsa riga.”