10 Febbraio 2024
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10 Febbraio 2024

Sanremo 2024. Premio Testo&ConTesto. I testi migliori (e i peggiori) del Festival di Sanremo 2024

Il nostro Prof di latino, Davide Misiano, come ogni anno analizza e premia per noi i testi del Festival.

Sanremo 2024 testi Angelina Mango
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SANREMO 2024 TESTI: FRASI DA RICORDARE O DA DIMENTICARE

Ogni anno premetto alla consacrazione definitiva dei testi migliori e peggiori del Festival la consegna di alcune targhe d’onore ai versi più audaci delle canzoni in gara.

Lo faccio con una prospettiva ludica, tributando un omaggio a quelle frasi che hanno avuto il potere di ‘fuoriuscire’ dal proprio testo, per grazia o per disgrazia. Converrete con me che, al di là del valore complessivo di un testo, c’è qualche FRASE che SPINGE (per usare un’immagine cara alla romanità) e più di qualche frase che è CRINGE.

Quest’amore infinito che infinito non è
Io che mi sentivo perso
Una vela in mare aperto
E all’improvviso tu, tu
cadi dal cielo come un capolavoro. (Il Volo)

Una similitudine certamente inusitata. “Come cadono i capolavori dal cielo?”, verrebbe da chiedersi. Dovremmo chiederlo a Sgarbi o accettare che, nella confusione di questo “amore infinito che infinito non è”, sia cascata dal cielo un’ispirazione troppo folgorante. CRINGE


L’ho imparato con te che certe volte un fiore cresce anche nelle lacrime (…)
In mezzo al temporale abbiamo unito i nostri lividi come due oceani indivisibili. (Mr. Rain)

L’anno scorso Mr. Rain ce l’aveva con la pioggia; anche quest’anno l’elemento idrico la fa da padrone (lacrime, temporali, oceani indivisibili). Ma come una valanga ci precipita addosso l’ovvietà delle metafore, che ci ricordano i primi, grossolani, tentativi di formulazione poetica in cui ci siamo cimentati in età puerile. Le due altalene sono un omaggio al ‘fanciullino’ pascoliano? CRINGE


Ed ogni mattina ti svegli e pensi
“Boh, chissà com’è che oggi tutte a me”
Ma chiamami quando riatterri sul mondo perché
mi stringo un po’ e sposto un po’ di me. (Gazzelle)

Nel complesso mi sarei aspettato qualcosa di più da Gazzelle, ma questi versi sono la più bella immagine d’amore che questo Festival ci abbia lasciato. Saper aspettare e saper fare spazio: sembra quasi una formula magica. SPINGE


Parliamo da soli in una notte di prigione
Con gli occhi spalancati e le labbra di silicone (BNKR44)

Quando il confine tra il PUNK e il CRINGE è troppo sottile…


E mi han detto che la vita è preziosa
Io la indosso a testa alta sul collo.
(Angelina)

Ho il vago sospetto che la frase sia l’esito più estremo dell’incontro di due penne virtuose, quella di Angelina e quella di Madame. Un’immagine barocca o un nonsense? Data la mia valutazione complessiva del brano (vd. infra), non intaccata da questa isolata perplessità, sospendo il giudizio e chiedo l’aiuto del pubblico.

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