30 Ottobre 2023
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30 Ottobre 2023

Noyz Narcos Salmo, “Stanchi dell’ambiente, non del rap. Le donne rapper hanno un problema”

Noyz Narcos Salmo è il binomio di cui il rap necessitava e, adesso, arriva con l'album CVLT. In conferenza lo hanno raccontato nei dettagli

Salmo Noyz Narcos CVLT
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Noyz Narcos Salmo, il binomio “horror” del rap italiano, è finalmente nato ed è pronto a sconvolgere le classifiche italiane con il nuovo joint album CVLT, disponibile dal 3 novembre.

In conferenza stampa i due rapper hanno presentato il progetto, anticipato da un cortometraggio in cui sono protagonisti e in cui è presente la mano registica, ma anche attoriale, di Dario Argento.

Come mai l’amore per l’horror:

“L’horror ci lega. Io (Salmo) sono rimasto traumatizzato da ragazzino con Notte Horror in tv. Ema è più documentato sugli horror”

“La voglia di horror è figlia del tempo in cui sono cresciuto (Noyz). Non volevamo vedere altro che questi mostri schifosi. È il primo genere a cui mi sono appassionato”

La collaborazione Noyz Narcos Salmo – Dario Argento come e quando è nata:

“Dario Argento è un maestro del genere. Potevamo chiamare tranquillamente qualche regista d’oltreoceano ma avendo Dario Argento in casa abbiamo preferito chiamare lui. Si è dimostrato da subito curioso e volenteroso di partecipare a questo progetto”

“Musicalmente mi sa che non ha sentito niente delle nostre cose nuove. Probabilmente ha visto Verano Zombie, video vecchi del genere. C’è un’idea di fare un prequel spin-off del cortometraggio con Dario”

Chi ha avuto l’idea di partire con la realizzazione dell’album:

“Non ricordiamo chi abbia avuto l’idea. Su Anthem abbiamo avuto la voglia di scambiarci i pezzi e di cantarli dopo un live dove abbiamo fatto proprio questo. Il pubblico l’ha presa bene e poi è la prima volta che c’è una cosa del genere”

“Penso sia doveroso quando ti chiedi ancora il perché lo fai, devi sempre metterti in discussione. Ci sono dei momenti in cui sai bene perché lo stai facendo ed altri meno ma è un passaggio doveroso”

Avete pubblicato CVLT dopo dieci anni che ci pensate e, coincidenza, il 2023 è l’anno dei joint album:

“Sembra che tutti ci hanno pensato lo stesso momento. Gli anni del covid hanno rallentato parecchi progetti quindi in altri anni ci saremmo arrivati anche prima a questi joint album.

Eravamo entrambi reduci dall’ennesimo album solista che ti affatica molto, richiede molte energie, molto tempo ed eravamo sicuri che condividere un progetto avrebbe giovato a entrambi”

A Milano è stato rimosso il cartellone pubblicitario dell’album:

“Non è la prima volta che mi succede (Salmo). L’ultima volta hanno scambiato la vernice rossa per sangue, questa volta mi sembra più uno scherzo, sembra che qualcuno lo abbia fatto apposta. La gente ha sempre voglia di rompere i coglioni. A volte cercano di farti uno sgarro, poi quello sgarro diventa una notizia e mi fa pubblicità.”

Parlando delle canzoni nello specifico, c’è una citazione ai Blues Brothers nella penultima traccia:

“Idea di Ema di mettere la citazione, il disco è pieno di citazioni ma questa in particolare è sua”

“Abbiamo discusso un po’ sul titolo dell’album che non era chiaro. Come tutte le cose fighe è arrivato da un momento all’altro ma era già lì davanti ai nostri occhi. Avevamo buttato giù una serie di nomi ma alla fine la risposta più semplice era quella giusta.”

Panoramica sulle produzioni e sui live futuri:

“Abbiamo deciso da subito di portarci delle persone con cui lavoravamo bene da tempo. Sine, Lucienn e i vari musicisti e pensavamo che lavorando con queste persone avrebbe portato il suono che volevamo. Abbiamo trovato delle belle quadre grazie a questa alchimia”

“A entrambi piace un sacco il live, parecchio, ma non siamo sicuri di cosa fare. Ci saranno due date a Roma e Milano ma non sappiamo ancora quando. Giugno probabilmente ma ancora non c’è niente di organizzato. È la dimensione dove ci troviamo meglio, anche più dello studio, che ci diverte e dove ci troviamo meglio. A noi piace sudarcela”

Sulle collaborazioni e i feat dell’album che si aggiungono alle voci di Noyz Narcos Salmo:

Kid Yugi è un emergente che non sembra un emergente. Uno dei pochi che ho sentito negli anni a fare rap alla maniera nostra, pur essendo nato vent’anni dopo. Parla un linguaggio simile al nostro e costruisce le canzoni in modo differente rispetto ai suoi coetanei”

“Mettere dei giovani in un album importante è una cosa figa. L’hanno fatto con me (Salmo) ai tempi, ci sono dei passaggi di testimone e se c’è un giovane che merita tu devi metterlo dentro perché è importante”

Vi sentite boomer?

“Assolutamente no. Come dice Zucchero, noi siamo vecchi contemporanei. Io non so cosa vuol dire boomer, per me non vuol dire niente, è un classismo che non mi piace”

Album preferito a vicenda:

“Il disco è un culto, assolutamente. Io (Salmo) amo Guilty e Monster. Io (Noyz) S.A.L.M.O.

Il rap sembra ancora per ragazzini, nonostante la sua evoluzione negli anni. Siete stanchi?

“Io mi sono stancato dell’ambiente, non del rap. Non puoi decidere di smettere di fare musica”

Il rap è poco femminile, come mai:

“Non lo so il perché però c’è Anna che è molto brava. Forse dovrebbero capire come farlo perché molte lo fanno come lo fanno i ragazzi, quindi risulta in Italia fuori luogo parlare in quella maniera purtroppo. Forse è un tipo di comunicazione che tocca altri temi ma a noi piacerebbe da morire. È un problema italiano”

Come nasce My love song 2, sequel ideale del brano di qualche anno fa di Noyz Narcos:

“Il titolo della canzone era ironico, parlava a una donna e io (Noyz) non avendo mai scritto canzoni d’amore aveva fatto ridere ai tempi. Quest’altra ricordava quel modo, quell’approccio con una ragazza nel testo e quindi Salmo ha deciso di chiamarla così”

“Sine aveva fatto il beat, Noyz ci ha scritto sù ed era molto simile. Quella canzone mi ha ispirato per scrivere Il Cielo Nella Stanza. Era reale. L’amore è volgare nell’intimità”