31 Ottobre 2022
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31 Ottobre 2022

Marco Masini ricorda il suo ritiro dalla musica: “Obbligato a chiudere la carriera. La casa discografica mi disse che…”

Ospite di Verissimo per presentare la sua autobiografia, "L'altalena", il cantautore ha ricordato uno dei momenti più duri della sua vita

Marco Masini
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Marco Masini ricorda il suo periodo nero a Verissimo. La medievale usanza di additare qualcuno con dicerie sulla negatività e sul portare sfortuna, un atteggiamento ignorante e frutto di cattiveria che già rovinò la vita a Mia Martini, sono purtroppo ancora tra noi come dimostra il caso di Elenoire Ferruzzi al Grande Fratello Vip.

È tornato a parlare dell’argomento ieri a Verissimo il cantautore Marco Masini che ne fu pesantemente vittima a inizio degli anni 2000. L’occasione è il lancio del suo primo libro autobiografico, L’altalena, in cui ripercorre trent’anni di carriera.

Marco debuttò nel mondo della musica col botto. Era il 1990 quando partecipò al Festival di Sanremo con Disperato e vinse nella categoria Nuove proposte. Il suo primo album, Marco Masini, vendette 800.000 copie. Numeri miracoli se paragonati al mercato discografico di oggi.

Negli anni successivi seguirono una serie di dischi tutti di grandi successo:

  • 1991 Malinconoia oltre 1 milione di copie
  • 1993 T’innamorerai oltre 700.000 copie
  • 1995 Il cielo della vergine oltre 400.000 copie

Il segreto di Marco Masini era quello di raccontare un’intera generazione, quella degli anni ’90, che si sentiva perdente in partenza assediata da grandi problemi come quello della droga.

“Negli anni Novanta difendevo una generazione di perdenti, che aveva ragione ad avere paura. In quegli anni succedeva di tutto e non mi rendevo conto che lo sfogo che mettevo nelle canzoni, l’urlo, dava un’importanza incredibile a un insieme di persoe che attraverso una filosofia musicale faceva aggregazione. Mi ero assunto una grande responsabilità. Avevo 26 anni, rappresentavo gente di 20, 22, ma anche di 15

Qualcosa cambiò per il cantautore nel 1998 quando decise di pubblicare un disco diverso, rock e sperimentale al tempo stesso, Scimmie. L’album si rivelò un flop e andò poco meglio il seguente Raccontami del 2000.

Nel frattempo, già da diversi anni, il nemico invisibile del passaparola stava agendo. Marco Masini portava sfiga. Era questo che si diceva nell’ambiente dello spettacolo. Un macigno ingiusto e spregevole che causò tanti danni alla carriera di Masini che, nel 2001, decise di ritirarsi dalle scene discografiche. Una scelta quasi obbligata come a racconta a Silvia Toffanin

Ho smesso per un fattore tecnico, ero obbligato a chiudere la carriera perché la casa discografica mi disse che non potevano fare promozione al mio disco perché non mi volevano. Continuare a fare quel lavoro non era possibile. Però riscriverei tutte le cose che ho scritto“.

Era il 17 aprile 2001 quando Marco Masini diede l’annuncio pubblicamente denunciando l’accanimento della critica, della censura e di alcuni personaggi dell’ambiente dello spettacolo che avrebbero riservato un trattamento persecutorio nei suoi confronti, ritenendolo propagatore di energie negative.

Un primo accenno del ritorno dell’artista avvenne, su pressione dei fan, nel 2003, quando pubblicò il best of con inediti intitolato …il mio cammino. Il momento della fine dell’incubo per Marco Masini fu però nel nel 2004 quando partecipò da indipendente, e vinse, al Festival di Sanremo 2004, l’edizione senza major discografiche.