24 Agosto 2023
di Interviste, Recensioni
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24 Agosto 2023

Sanremo: Nell’ultimo Amadeus la carica dei big alla prima volta?

Il Festival è cambiato molto grazie ad Amadeus e nulla è impossibile. E per alcuni artisti varrebbe la pena "rischiare"

Festival di Sanremo 2024
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Festival di Sanremo 2024

A tal proposito allora parto con la prima categoria, quella degli artisti che… non ci sono andati mai, almeno in gara.

Complice una partecipazione in qualità d’ospite due anni fa, baciata da clamore, successo, applausi a scena aperta ed uno spettacolo costruito con le sue canzoni di rarissima bellezza, Cesare Cremonini potrebbe quest’anno essere uno dei “mirati” dal binocolo del direttore artistico Amedeo Maria Sebastiani, in arte Amadeus.

Di sicuro l’artista è al lavoro su nuove composizioni essendo fermo a “La Ragazza del Futuro” del 2021 appunto. Il disco, di notevole bellezza e fattura, tuttavia non è andato al di là della certificazione oro, confermando e sottolineando quanto gli artisti pop che hanno dominato le scene per anni, abbiano difficoltà a confermarsi per lo meno dal punto di vista dei numeri.

Anche i singoli, tutti bellissimi e pompatissimi con giusto merito dalle radio non hanno ottenuto risultati esaltanti con la sola Colibrì giunta al traguardo dell’oro.

Allora un Festival ben riuscito potrebbe mettere la sottolineatura ad una maestria, ad un perché artistico che i tempi moderni rischiano di mettere in confusione, perché comunque le case discografiche, o quel che ne resta, vivono pur sempre di numeri.

In questo le ultime apparizioni vincenti di Mengoni o Mahmood, che il Festival lo avevano già vinto o i ritorni dopo anni di Fiorella Mannoia, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Elisa e Giorgia, che mai pensavano di rimettersi in gara stanno li a dimostrare che forse tornare alle cronache in maniera massiccia per mesi, così male non fa.

Lo stesso ragionamento potrebbe fare al caso di Tiziano Ferro , il desiderato da tutti i direttori artistici e che proprio Amadeus è stato capace di contrattualizzare come ospite fisso per un’intera edizione. In quel caso però, a differenza di Cesare, forse Tiziano non ne è uscito benissimo.

La pressione di confrontarsi ogni sera con qualche mostro sacro della nostra storia musicale, lo ha esaltato in alcune performance e acciaccato e non poco in altre. Tiziano poi ha visto il suo tesoretto di artista più venduto degli anni 2000, con diversi lavori oltre il mezzo milione di copie, assottigliarsi non poco fino al modesto disco d’oro dell’ultimo “Il Mondo E’ Nostro“, che anche in questo caso, sempre in analogia con Cremonini ha prodotto un altrettanto unico disco d’oro fra i singoli estratti, La Vita Splendida, nonostante il forte battage radiofonico ed i notevoli e pienissimi concerti negli stadi.

Che ci voglia una bella rinfrescata con una delle sue meravigliose ballate davanti a venti milioni di persone in un colpo solo? Io ci rifletterei e manderei a zero la strizza.

Nell’olimpo dei grandi che il piede all’Ariston non ce l’hanno mai messo se non con il paracadute da super ospite io punterei dritto, se fossi Ama, su Antonello Venditti e Gianna Nannini. Il primo appare oggi molto più vicino a discorsi popolari che sembrava rifuggire negli anni d’oro, la seconda è stata più volte corteggiata resistendo e potrebbe essere la volta buona che magari cede. Del resto l’orchestra è molto vicina a tutti i suoi lavori di successo degli ultimi 15 anni e più.

Pensando alla Nannini, vengono poi in mente alcune notti magiche che non riusciamo a replicare da un po’ e che però mi fanno puntare il mirino dritto su Edoardo Bennato che con lei intonava quelle note nel 1990. Anche il cantautore partenopeo non è mai sceso in gara al festival ma negli ultimi anni ha rivisto la sua posizione nel parteciparvi comunque come ospite d’altri artisti, uscendone sembra sempre divertito. Che sia il caso di tentare perché stavolta si diverta in prima persona?

Chiudo questi vorrei con due esponenti dell’attuale musica che hanno in comune il nominativo di cantautore ma che lo portano a risultato in maniera diversa: Tommaso Paradiso e Brunori Sas.

Di entrambi si sa che Amadeus li avrebbe già voluti in altre sue edizioni ma che il primo ha detto di non aver ad oggi mai preso seriamente l’idea di esserci, pur leggendosi sempre fra i possibili pur senza aver mai mandato un brano (così almeno dice) ed il secondo che è sempre stato pieno d’impegni, fra lavoro in studio, tour, promozione, per considerare l’ipotesi.

Beh oggi il disco solista di Paradiso non è che abbia fatto miracoli, soprattutto considerando le attese, e magari un’infusione di folla mediatica potrebbe aiutare lo schivo cantautore a portare più fieno in cascina per tutta la sua produzione, mentre Brunori dovrebbe essere al lavoro su nuove cose che chissà, magari proprio da quel palco potrebbero trovare la prima strada per farsi apprezzare.

E’ chiaro che sono moltissimi altri gli artisti che non hanno mai partecipato e che Amadeus potrebbe cercare di convincere, ma qui si sta semplicemente dando voce ad un mio pensiero.

Diciamo che mi stia sentendo un po’ il direttore artistico e che dovendo lavorare ai fianchi di qualcuno comincerei da questi, sperando ovviamente di vederne cedere almeno uno.

Al prossimo articolo dove invece andremo sui territori urban.

 

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