12 Novembre 2019
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12 Novembre 2019

Area Sanremo: Lettera aperta di Michelangelo Giordano a Massimo Cotto, Riceviamo e pubblichiamo

Il nostro direttore riceve e pubblica una lettera aperta del cantautore Michelangelo Giordano, già apparso a Striscia la Notizia, e indirizzata a Massimo Cotto

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Area Sanremo Massimo Cotto Michelangelo Giordano. Da diversi giorni Striscia la notizia ha iniziato ad occuparsi delle manifestazioni collaterali legate al Festival di Sanremo, da Sanremo Giovani a, per l’appunto, Area Sanremo.

Il servizio andato in onda ieri per esempio ha ripreso un nostro Editoriale rivolto al Direttore artistico della manifestazione, Massimo Cotto (trovate qui il video del servizio).

Qualche settimana fa invece il programma si era occupato dell’edizione del 2014 attraverso l’esperienza sanremese del cantautore Michelangelo Giordano.

Nella puntata in onda l’1 novembre 2019, il Tg satirico di Antonio Ricci ha raccontato l’esperienza del cantore ad Area Sanremo, un caso che è finito in aula di tribunale con un processo ancora in corso che vedrà la prossima udienza il 3 dicembre 2019 presso il Tribunale di Genova.

Striscia la Notizia durante il servizio dell’inviato Pinuccio ha intervistato il cantautore Michelangelo Giordano, ha ripercorso la sua esperienza sanremese e reso note le schede di valutazione che mostravano come, nonostante avesse un punteggio più alto di altri artisti passati in finale, il cantautore fosse stato eliminato.

Qui trovate il video della puntata in questione.

LETTERA APERTA DI MICHELANGELO GIORDANO AD ALL MUSIC ITALIA

Ieri è giunta all’indirizzo mail del nostro direttore, Massimiliano Longo, una mail del cantautore Michelangelo Giordano.

L’artista ha alcune puntualizzazioni da fare a seguito del nostro editoriale  che trovate qui. Puntualizzazioni rivolte a Massimo Cotto, e ci ha chiesto di concedergli spazio.

Noi riceviamo e pubblichiamo su espressa richiesta dell’artista concedendo ovviamene a Massimo Cotto spazio per un’eventuale replica in caso lo riterrà opportuno.

Gent.mo Direttor Longo,

sono il cantautore Michelangelo Giordano e dopo le dichiarazioni del Direttore Artistico di Area Sanremo, Massimo Cotto, riportate anche da All Music Italia, ho deciso di scriverle personalmente perché mi sento chiamato in causa, anche se non direttamente.

Mi sento coinvolto essendo uno di coloro che ha segnalato a Striscia la Notizia una grossa ingiustizia in merito al concorso Area Sanremo.

Definire sfigati coloro che hanno il coraggio di denunciare un torto subito o coloro che decidono di accendere l’attenzione su qualcosa che non torna, non è da sfigati ma è semplicemente un modo per difendere i propri diritti o esprimere l’esigenza di vederci chiaro.

Trovo che le dichiarazioni del Signor Cotto facciano parte di una comunicazione intimidatoria nei confronti di coloro che vorrebbero esprimere un malcontento, un dubbio o denunciare eventuali irregolarità.

Il Signor Cotto ricopre un ruolo di potere, di vantaggio rispetto ai giovani artisti ed attaccare coloro che chiedono trasparenza, la trovo una mossa scorretta.

Se Massimo Cotto non ha nulla da nascondere, non capisco dove sta il problema di eventuali controlli ed accertamenti…male non fare, paura non avere.

Se i miei colleghi, oggi, chiedono una maggiore trasparenza, evidentemente, è perché si è persa quella fiducia che andrebbe riconquistata.

In passato, prima con l’Accademia di Sanremo nel 2002, poi con la mia denuncia ad Area Sanremo 2014, si è messo in evidenza che questo concorso non è stato poi così trasparente come lo vuol far credere l’attuale Direttore Artistico.

Quindi mi pare più che legittimo, da parte dei miei colleghi, manifestare dubbi e perplessità.

Il mio caso del 2014 è quello più eclatante dopo lo scandalo dell’Accademia di Sanremo nel 2002, ma semplicemente perché mi sono battuto per ottenere delle prove concrete, perché sono stato l’unico ad aver chiesto l’accesso agli atti in tutta la storia di questo concorso e, se alla prima richiesta di accesso agli atti trovi tutto il casino che ho trovato io, è normale farsi qualche domanda e pretendere chiarezza in ogni edizione che ne segue.

Purtroppo non tutti i miei colleghi hanno le risorse, le forze o le competenze per trovare delle prove e portarle in aula di tribunale come ho fatto io, proprio per questo ritengo che chi detiene un ruolo di potere, come Massimo Cotto, dovrebbe incentivare i giovani artisti a pretendere chiarezza per il loro bene e per il bene della musica, anziché attaccarli ed offenderli per aver espresso qualche dubbio o parere personale.

Il caro Signor Cotto, dovrebbe sapere che non è immune da colpe riguardo lo scetticismo dei miei colleghi verso il concorso, perché durante il suo ultimo mandato a Sanremolab 2007, sempre come Direttore Artistico, ha permesso che gli addetti delle associazioni dei consumatori venissero lasciati fuori dalle selezioni, un’edizione in cui vi era Maurizio Caridi come presidente della Sanremo Promotion, allora ente organizzatore del concorso (insomma sempre i soliti personaggi che ruotano in base alla corrente politica di turno).

Le associazioni dei consumatori erano entrate all’interno delle selezioni dopo lo scandalo avvenuto nel 2002 durante lo stesso concorso, al tempo denominato Accademia della Canzone di Sanremo, per garantirne il corretto svolgimento.

Quindi far fuori coloro che operano a tutela dei consumatori, è normale che crei allarmismo tra i partecipanti, soprattutto se vi sono strane coincidenze, confitti di interesse e, soprattutto, se un cantautore “sfigato” chiede l’accesso agli atti e scopre che non sono stati rispettati i criteri di valutazione, che sono passati in finale artisti con voti più bassi dei propri e che in risposta riceve giustificazione stupide del tipo:

“ci dispiace ma, per quest’anno, abbiamo deciso che le schede di valutazione non hanno alcun valore; ritenta…sarai più fortunato”.

Ma nessun problema, garantisce il Signor Cotto che se hai talento, tanto, ce la fai…se sei pronto…”cotto” e mangiato dai leoni di turno.

In fede

Michelangelo Giordano
tel. XXX XXXXXXX (rilascio il numero di telefono personale esclusivamente per chiarimenti in merito e chiedo che ne venga mantenuta la riservatezza)