11 Febbraio 2020
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11 Febbraio 2020

Analisi Sanremo 2020: ecco come Diodato ha conquistato la vittoria

Il nostro analista dati Davide Maistrello ha analizzato per noi le classifiche di Sanremo per capire quali giurie hanno contribuito alla classifica finale per Campioni e Nuove proposte

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Sanremo 2020 classifiche. A due giorni di distanza dalla vittoria di Diodato nella 70° edizione del Festival di Sanremo, è giunto il momento di fare il punto sulla classifica finale e su come il sistema di voto abbia portato al trionfo di Fai rumore.

Si tratta della seconda circostanza in cui, da quando esiste il sistema di voto attuale (che elegge il vincitore tramite una commistione del risultato di una o più giurie e del voto del pubblico), non è la canzone più televotata a conquistare il premio più ambito: come tutti ricorderete, successe lo stesso dodici mesi fa quando Mahmood riuscì ad avere ragione di Ultimo grazie al potere combinato di sala stampa e giuria d’onore.

SANREMO 2020 Classifiche il sistema di voto

Come ogni anno è necessario partire con una premessa doverosa: il metodo di voto, quale che sia, viene sottoscritto da tutti gli artisti che prendono parte al Festival. Non è perciò questa la sede per criticare i giurati né tantomeno l’organizzazione della kermesse – proveremo piuttosto a mettere in luce il meccanismo che ha portato al risultato finale e ad analizzare quanto le varie componenti abbiano inciso nel computo che sera dopo sera ha contribuito alla formazione del “classificone”.

Partiamo da una breve spiegazione del sistema di voto: la graduatoria che ha eletto le tre qualificate per la superfinale si componeva di un 25% espresso nelle serate di martedì e mercoledì da una giuria demoscopica, un 25% assegnato giovedì dai musicisti e coristi dell’orchestra, un 25% espresso venerdì dai giornalisti della sala stampa e un 25% combinazione di televoto (8,5%), sala stampa e demoscopica (8,25% ciascuna) durante la finale di sabato sera. Per intenderci, queste sono le classifiche che sono state lette da Amadeus e Fiorello al termine di ogni serata di gara.

Individuati tre artisti più votati, i punteggi maturati fino a quel punto si azzeravano e il vincitore finale veniva scelto tramite una combinazione di televoto (34% del risultato totale), sala stampa e demoscopica (33% ciascuna).

Per maggiore chiarezza, potete riferirvi all’immagine qua sotto: (c/o Ruben Trasatti di BubinoBlog)

Prima di procedere all’analisi vera e propria, è opportuno sottolineare come a differenza degli anni precedenti siano state rese note soltanto le percentuali relative alla serata finale, mentre per le prime quattro serate conosciamo soltanto il posizionamento degli artisti in gara in ogni graduatoria.

Le classifiche nel dettaglio

PRIMA E SECONDA SERATA – martedì 4 e mercoledì 5 febbraio

Sanremo 2020 classifiche. Nelle prime due serate si esibiscono tutti e 24 i brani in gara, divisi in due gruppi da dodici. Ogni membro della giuria demoscopica, composta da 300 elementi che esprimono dalla propria abitazione le loro preferenze tramite un’applicazione elaborata da EMG e Noto Sondaggi, ha a disposizione per ogni serata 12 “gettoni” da distribuire a propria discrezione a un minimo di cinque e un massimo di otto brani.

Nella prima serata la top3 della demoscopica è composta da Le Vibrazioni, Elodie e Diodato, mentre nella seconda primeggiano Francesco Gabbani, Piero Pelù e Pinguini Tattici Nucleari.

L’unione delle due classifiche lancia Gabbani come leader provvisorio davanti a Vibrazioni e Pelù, con Pinguini, Elodie e Diodato a seguire in quest’ordine. Questi sei artisti sono anche più o meno gli stessi che si giocheranno la vittoria finale sabato sera (unica eccezione Tosca, in questo momento ottava).

Deludono in questa prima fase Alberto Urso e Giordana Angi (rispettivamente 12° e 13°) ma soprattutto Anastasio (15°), Achille Lauro (17°) e Rancore (22°). Fanalino di coda – anche prima dell’esclusione del duo Bugo/Morgan – è l’altro rapper Junior Cally.

TERZA SERATA – giovedì 6 febbraio

La serata di giovedì è dedicata alle cover e viene giudicata dai componenti dell’orchestra, che devono votare ogni artista (ma da regolamento non sono vincolati a basarsi sulla performance di quella sera, possono quindi esprimere la propria preferenza in merito al brano “in concorso” di ogni cantante) con un giudizio numerico da 5 a 10. Il punteggio raccolto in questa fase, sommato con quello della demoscopica, forma la prima classifica combinata andata in onda in testa alla puntata di venerdì.

Per l’orchestra è Tosca con il suo rifacimento di Piazza Grande a vincere la gara delle cover: seguono Piero Pelù con Cuore matto, i Pinguini Tattici Nucleari con il loro medley Settanta volte ed Anastasio con Spalle al muro. Gabbani, ottavo nella classifica degli orchestrali con L’italiano di Cutugno, mantiene la prima posizione nella classifica combinata davanti a Le Vibrazioni (la cui performance su Un’emozione da poco è valutata al sesto posto) e a Pelù. Tosca recupera quattro posizioni e sale al quarto posto rispetto a mercoledì, Diodato resta a galla in sesta posizione, mentre scivola giù Elodie (solo diciannovesima per l’orchestra, settima nella generale). Fra gli altri artisti “premiati” dagli orchestrali, Anastasio sale al dodicesimo posto, Paolo Jannacci al quindicesimo e Rancore al ventesimo.

Non contando Bugo e Morgan, che verranno squalificati nel corso della serata del venerdì, il fanalino di coda di questa serata si configura in Elettra Lamborghini e M¥SS KETA con Non succederà più; nella classifica generale invece rimane in ultima posizione Junior Cally.

QUARTA SERATA – venerdì 7 febbraio

Entra in azione la sala stampa, con meccanismo di voto analogo a quello della giuria demoscopica (24 “gettoni” da assegnare ad almeno dieci e al massimo sedici canzoni in gara). Diodato vince la classifica dei giornalisti e scalza per la prima volta Francesco Gabbani dalla prima posizione in classifica. Il cantante di Carrara lo segue a ruota sia nella classifica di questa puntata che nella generale, mentre al terzo posto troviamo ora Le Vibrazioni (quarti per i giornalisti). La top6 è completata da Pinguini Tattici Nucleari, Piero Pelù e Tosca.

Tra gli artisti più valorizzati dalla sala stampa troviamo sicuramente Rancore (settimo in questa puntata, sale da ventesimo a nono nella generale), Achille Lauro (nono, da diciottesimo a undicesimo nella generale) e Anastasio (undicesimo, da dodicesimo a decimo nella generale).

Perdono invece posizioni Levante che scivola al tredicesimo posto, Marco Masini al quindicesimo, Alberto Urso al diciottesimo, Giordana Angi al diciannovesimo, Enrico Nigiotti al ventesimo. Urso è anche l’ultimo classificato nella classifica dei giornalisti, mentre all’ultimo posto nella combinata continuiamo a trovare Junior Cally e la sua No grazie.

QUINTA SERATA – sabato 8 febbraio

Al primo sbarramento (che riduce i brani in gara da 24 a 3) votano sala stampa, giuria demoscopica e finalmente il televoto. Per i giornalisti Diodato raccoglie il 21,88% delle preferenze, più del doppio rispetto al secondo classificato Francesco Gabbani (10,30%) e più del triplo rispetto al terzo posto di Elodie (7,14%).

Nei primi 10 troviamo anche Tosca, Pinguini Tattici Nucleari, Le Vibrazioni, Achille Lauro, Piero Pelù, Rancore e Raphael Gualazzi, mentre deludono in generale gli ex di X Factor (Anastasio 13°, Nigiotti 20°) e soprattutto di Amici (Urso 21°, Giordana 22°, Riki 23°).

Per la demoscopica è lotta a due fra Gabbani (9,78%) e Diodato (9,38%), più staccate Le Vibrazioni in terza posizione con l’8,75% delle preferenze. Il resto della top10 era già alto fra i giurati della demoscopica dopo il primo ascolto di mercoledì sera, fatta eccezione per Lauro (9°, era 18°) e Gualazzi (10°, era 14°); questi sono i due artisti che guadagnano maggiormente con il passare delle esibizioni.

Il televoto premia anch’esso Gabbani (14,75%) davanti a un sorprendente Alberto Urso (11,43%), quest’ultimo praticamente affiancato dai Pinguini Tattici Nucleari (11,42%). Buon riscontro anche per Achille Lauro e per l’eventuale vincitore Diodato, che chiudono la top5; seguono Pelù, Vibrazioni, Elodie, Masini e Levante.

Non recupera posizioni invece Rancore, solo undicesimo malgrado i tanti attestati di stima del pubblico; stesso discorso per Anastasio addirittura quindicesimo, mentre Giordana e Riki chiudono in sedicesima e diciassettesima piazza e Paolo Jannacci si piazza ultimo con il solo 0,45% del totale. Non ci sono grandi disparità in merito all’ordine di uscita, sebbene nessuno dei concorrenti che si sono esibiti nell’ultimo blocco (dal #18 al #23) riesca ad entrare nei primi 10 del televoto.

La classifica combinata di questo primo turno vede nelle prime tre posizioni Diodato (13,40%), Francesco Gabbani (11,64%) e Pinguini Tattici Nucleari (8,43%); saranno gli stessi tre a giocarsi la vittoria dopo la stesura della classifica comprensiva di tutte e cinque le puntate. Piero Pelù si avvicina a Le Vibrazioni ma non tanto da strappare loro il quarto posto finale, idem Elodie con Tosca per quanto riguarda la sesta piazza. Achille Lauro, Irene Grandi e Rancore centrano la top10 mentre a fondo classifica troviamo Elettra Lamborghini (21°), Junior Cally (22°) e in ultima posizione Riki.

Sanremo 2020 Classifiche. Dopo l’azzeramento dei voti si passa alla superfinale, con il risultato finale espresso come combinazione di televoto (che vale per il 34%), sala stampa (33%) e giuria demoscopica (33%). Gabbani vince la demoscopica su Diodato e il televoto sui Pinguini, entrambi di stretta misura – mentre Diodato conquista la sala stampa con un plebiscito (57,97% contro il 24,16% di Gabbani e il 17,87% dei Pinguini). È questa disparità ad assegnare all’artista di Aosta la vittoria finale: sommando le tre classifiche Fai rumore raccoglie il 39,26%, Viceversa il 33,94% e Ringo Starr il 26,80%.

Come già visto l’anno scorso, è importante rimarcare l’idea che la vittoria a Sanremo non possa prescindere da un sostegno di base in tutte le giurie che concorrono al risultato finale, almeno per guadagnarsi un posto in superfinale.

Da lì in poi, ciò che succede dipende sostanzialmente dalla giuria che vota più “compatta”: in questo caso si è trattato della sala stampa, che ha conferito a Diodato un vantaggio facilmente difendibile considerata l’ottima performance raccolta con la demoscopica (a soli due punti percentuali di distacco da Gabbani) e il 23,93% raccolto al televoto (superiore al 20,95% guadagnato dodici mesi fa da Mahmood).

Con queste regole la scorsa edizione si sarebbe risolta allo stesso modo, ma con un vantaggio ancora più largo per l’artista di Soldi; idem nel 2018 con la vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro, anche se Annalisa avrebbe superato Lo Stato Sociale in seconda posizione.

NUOVE PROPOSTE

Per quanto riguarda la categoria Nuove Proposte, la gara si sviluppava come un torneo fra le 8 proposte in gara comprensivo di quarti di finale (scontri due contro due, giudicati al 100% dalla giuria demoscopica), semifinali e finalissima (giudicate con lo stesso meccanismo della categoria Campioni: 34% televoto, 33% sala stampa, 33% demoscopica).

I quattro scontri del primo turno si risolvono tutti in un pugno di voti: il martedì Tecla Insolia elimina gli Eugenio in Via di Gioia 50,6% a 49,4%, mentre Leo Gassmann sconfigge Fadi 54% a 46%. Mercoledì è la volta di Fasma che batte 51% a 49% Gabriella Martinelli e Lula, seguito da Marco Sentieri che con il 52% ha ragione di Matteo Faustini.

Nella prima semifinale Tecla Insolia (55,63%) batte Marco Sentieri (44,37%): era avanti per tutte e tre le componenti, anche se a filo per quanto riguarda stampa e demoscopica. Combattutissima invece la semifinale vinta da Leo Gassmann (50,15%) su Fasma (49,85%): quest’ultimo è davanti al televoto, ma Gassmann ha la meglio per un soffio grazie a giornalisti e demoscopica (tutte e tre le categorie si risolvono in un range inferiore ai sette punti percentuali!)

In finale Gassmann sconfigge Tecla in tutte e tre le classifiche: è sostanziale pareggio al televoto (lui 50,24%, lei 49,76%) e per la demoscopica (lui 50,75%, lei 49,25%), decisivo è il supporto della sala stampa che assegna il 56,43% al figlio d’arte e solo il 43,57% alla fresca vincitrice di Sanremo Young.

All’annuncio di Amadeus, Gassmann porta a casa la statuetta minore con una percentuale del 52,45%.