6 Luglio 2020
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6 Luglio 2020

Intervista a Mox: “Se la situazione dovesse peggiorare confido nella musica”

Intervista a Mox, realizzata per parlare del nuovo singolo "Di Notte" feat. Dente e del progetto artistico del cantautore.

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E’ uscito ormai da un paio di settimane il nuovo singolo di Mox feat. Dente Di Notte (ne abbiamo parlato Qui), che arriva dopo la collaborazione con i Canova nel brano Mara (Maciste DischiPolydor).

L’artista con questi nuovi brani dimostra di essere pronto a un salto di qualità importante, dopo l’esordio con Figurati l’amore. Un cantautore moderno con un’attitudine che colpisce per una voce limpida unita a un approccio retrò che spiazza, ma che evoca curiosità.

Abbiamo contattato Mox per parlare del singolo Di Notte e dell’evoluzione del progetto artistico.

INTERVISTA A MOX

Ciao Mox. Com’è nato il nuovo brano “Di Notte”?

Di notte è nata…un giorno (!) di tanti anni fa, quando ancora subivo il fascino di quella vita al contrario legittimata dal buio, ma che solo negli ultimi mesi è riuscita a trovare la sua forma definitiva, proprio quando ho imparato che quella vita andava scelta e non subita.

Il brano è nato pensando a un duetto o la collaborazione con Dente è arrivata dopo?

È arrivata dopo, anche se mi piace pensare che uno degli elementi che ha contribuito a renderla la canzone che è oggi sia stato proprio l’incontro con Dente, tant’è che quando mi è stato proposta l’idea dei duetti è stata una naturale conseguenza pensare a lui.

Quali sono i punti in comune tra la tua scrittura e quella di Dente?

Se è vero che ci sono dei punti in comune, è una cosa di cui vado molto orgoglioso perché Dente è stato senza dubbio uno dei miei ascolti più assidui di gioventù e tutt’ora lo considero uno dei più grandi talenti del nuovo cantaurato italiano. Non si può negare che ad entrambi piaccia sguazzare nel romanticismo.

In passato hai collaborato anche con Dimartino, Fulminacci e i Canova. Qual è il valore aggiunto che hai trovato in queste forme di condivisione musicale?

È stata un’esperienza molto intensa proprio perché ho avuto la possibilità di vivere tutte quattro le collaborazioni sia come fan che come cantautore. Tutti hanno contribuito a donare qualcosa, Fulminacci in particolare ha anche scritto il ritornello di Fino a quando il cielo esiste, ma sarebbe già stata sufficiente l’aggiunta dei loro timbri vocali a creare atmosfere inaspettate, rendendo nuove vecchie storie.

Qual è l’aspetto del tuo percorso musicale del quale oggi sei più orgoglioso?

C’è una cosa che mi fa capire quanto la strada che Maciste mi sta aiutando a seguire stia portando verso qualcosa di sempre più reale: sono le cover. Quando la gente ci tiene a condividere con me la loro versione delle mie canzoni “mi sorride il cuore” (cit. Testaintasca).

Quali pensi siano i cambiamenti più evidenti nel tuo modo di esprimerti in musica rispetto a “Figurati l’amore”?

Il mio percorso da solista è ancora troppo breve perché io possa risponderti, ma tra le nuove canzoni che sto scrivendo sto giocando molto di più a spaziare tra vari linguaggi musicali e di scrittura. Lavori in corso!

Pensi che gli effetti del periodo storico che abbiamo appena vissuto si avvertiranno nei tuoi prossimi brani?

No, ho esorcizzato in un’unica canzone tutte le paure che avevo su questa situazione (Tanto non esco solo su YouTube), anche se va detto che se la situazione dovesse peggiorare confido nella musica, è proprio dell’arte saper trasformare i periodi negativi della storia in qualcosa di bellissimo.

Per te il lockdown è stato un momento di riflessione che ti ha portato a scrivere o ha bloccato la creatività?

Ho approfittato del periodo della quarantena per intensificare la mia attività da pantofolaro. Ho passato gran parte del tempo sul divano con la chitarra a scrivere nuove canzoni e a ragionare su vecchie produzioni.

Lavorerai a altri singoli o ti concentrerai sull’album?

Ho diverse idee tra cui un secondo album, immagino già la copertina!