Già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download, Avrò Cura di Te (Joseba Publishing / Altafonte) è il nuovo singolo di Roccuzzo, che torna con un autentico inno all’amore nella sua forma più profonda: la cura dell’altro.
Scritto insieme a Giovanni Segreti Bruno e prodotto da Artu10000000, il brano è una ballad intensa ed emozionante, che celebra la bellezza dei piccoli gesti quotidiani e la connessione autentica con chi ci circonda.
“Avrò Cura di Te è una canzone che mi rappresenta pienamente, perché racconta un amore fatto di presenza, attenzione e delicatezza”.
“AVRò CURA DI TE”, L’INTERVISTA A ROCCUZZO: “È nel silenzio che capisco chi sono”
Ciao Roccuzzo, bentrovato su All Music Italia. Come stai?
Ciao ragazzi! Sono felicissimo di ritrovarvi. Sto molto bene, mi sento in un momento di equilibrio e di grande serenità personale e artistica.
Avrò Cura Di Te è il titolo del tuo nuovo singolo. Ci racconti la sua genesi? Qual è stata la scintilla che ha fatto traboccare l’inchiostro sul foglio bianco?
Scrivere per me è un’esigenza vitale, il modo più sincero che ho per dare forma alle mie emozioni.
In questo caso, tutto è nato da Ohana, la mia bulldog francese che, da cinque anni, è parte integrante della mia vita. L’anno scorso ha avuto un grave problema di salute e ho davvero temuto di perderla. Da quel dolore e da quell’amore è nata questa canzone, scritta a quattro mani con Giovanni Segreti Bruno, con cui ho trasformato in musica tutto ciò che provavo: paura, amore e il desiderio di proteggere chi amo.
C’è una persona, in particolare, a cui oggi vorresti dedicare questa canzone?
La dedico spesso ai miei nipotini, a mia nonna e a mia mamma. Più in generale, alla mia famiglia. È una canzone che parla di legami, di protezione e di quel gesto d’amore silenzioso che ti fa sentire al sicuro anche nei momenti più difficili.
Il brano è un inno all’amore nella sua forma più profonda: la cura dell’altro. E, a questo proposito, richiama La Cura di Franco Battiato, di cui – tra l’altro – nel 2021 hai pubblicato una tua versione. Cosa rappresenta per te quel brano? Possiamo definire Avrò Cura Di Te una sua figlia spirituale?
Battiato per me è stato un faro. La sua musica e la sua eleganza artistica mi hanno sempre ispirato. La Cura ha un posto speciale nella mia vita: la dedico a mia madre.
Ma credo che Avrò Cura di Te non sia una sua figlia diretta: la scrittura di Battiato è profondamente poetica, mentre la mia trova forza nella semplicità e nella sincerità quotidiana.
Tu canti: “Vorrei proteggerti da ogni dolore, in un mondo che corre e lascia a casa il cuore”. Se potessi dipingere questo mondo, che immagine apparirebbe sulla tela? A quale corrente artistica potrebbe appartenere il dipinto?
Userei molto grigio, per rappresentare la fretta e la mancanza di ascolto. Viviamo in un mondo che corre e non si ferma più, lasciando indietro le emozioni.
Ma è proprio nel momento in cui ti fermi per prenderti cura di qualcuno — o di te stesso — che ritrovi il senso della vita.
Forse il mio quadro apparterrebbe al post-impressionismo, dove la realtà è filtrata dalle emozioni e ogni pennellata ha un battito del cuore.
“Vorrei proteggerti dal silenzio di chi non sa capire niente, da parole che vogliono solo ferire, da chi ride delle tue paure”. Nella tua vita che peso ha avuto il silenzio degli altri?
Il silenzio degli altri, in certi momenti, è stato difficile da gestire. Ma, col tempo, ho imparato che la gratitudine è la chiave per trasformarlo: ti permette di vedere e vivere le cose da un’altra prospettiva.
Di notte il silenzio “fa rumore”, obbligandoci a fare i conti con noi stessi. Tu oggi che rapporto hai con il silenzio?
Oggi è un amico. È nel silenzio che riesco davvero ad ascoltarmi e a capire chi sono. In un mondo che fa troppo rumore, il silenzio è un modo per ritrovare la verità.
Avrò Cura Di Te segna l’inizio di un nuovo percorso artistico e professionale. Adesso, cosa bolle in pentola?
Finalmente, posso dire che sto vivendo una fase bellissima. Dopo un periodo di stallo, ho ritrovato entusiasmo e direzione.
Oggi faccio parte della JOSEBA Label, una realtà che mi permette di sperimentare e crescere. Con Gianni Testa e Gianna Martorella sto lavorando a progetti che vanno oltre la musica in senso stretto: esploriamo temi come l’empatia, la crescita personale e la musica come terapia.
Ho trovato una nuova famiglia artistica, composta da persone che credono profondamente nella mia musica e nel mio percorso: Enzo Campagnoli supervisiona il progetto, mentre il brano è prodotto da Arturo De Biasi, che ha dato al pezzo una veste elegante e moderna.
Tutto questo crea un clima di fiducia e creatività che si riflette nella musica e nelle emozioni che voglio trasmettere.












