15 Settembre 2021
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15 Settembre 2021

Intervista a Diorama “Scrivere è sempre stato per me uno strumento di autoanalisi e di consapevolezza”

Il giovane cantante e produttore si racconta tra album, nuovo singolo e progetti futuri.

diorama
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Diorama, giovane cantante e produttore, ha lanciato in radio il nuovo singolo Souvenir (III OCCHIO/ Artist First).

Il brano in rotazione radiofonica dal 3 settembre è l’ultimo estratto dall’album di debutto Prima che sia mattina.

Souvenir è un brano fresco ed accattivante con il focus sulla riflessione esistenziale, ricordi e felicità.

Diorama descrive così Souvenir: “è il raggio di sole che ha illuminato un periodo molto buio, un atto di gratitudine nei confronti della vita, della musica e di tutto quello che mi fa sorridere ogni giorno”

Conosciamo meglio Diorama attraverso questa nostra intervista

Intervista a Diorama

Il Diorama è una riproduzione di paesaggi ed ambienti naturali, come mai hai scelto questo nome?

Vorrei che i miei brani fossero una fedele riproduzione sensoriale dei miei sentimenti.

“Prima che sia mattina” è un album che si potrebbe definire: a tratti nostalgico, totalmente introspettivo ed altamente lungimirante. Ti trovi in questa descrizione?

Assolutamente sì, e ti ringrazio per queste belle parole! Prima che sia mattina è stato concepito come un viaggio cronologico che va, per l’appunto, dalla prima mattina alla sera: l’energia e vitalità di brani come Fammi Fammi, Due Metri dal Suolo e Souvenir cede il posto all’introspezione e agli stilemi più cupi e intimi di Horror, Allucino e Pesci dei Fondali.

Hai definito il tuo ultimo singolo Souvenir: “Una foto ricordo che mi regala sorrisi e nostalgia: la terrò sempre con me”. Consapevolezza o punto di partenza?

Entrambe! Scrivere è sempre stato per me uno strumento di autoanalisi e di consapevolezza, fino a Souvenir, però, mi ero limitato a studiare emozioni come la tristezza, la nostalgia e la sofferenza. Con questo singolo, scritto un po’ per gioco, ho capito che si può fare un buon lavoro dal punto di vista lirico anche con tematiche più solari e scanzonate.

“Souvenir” è un titolo molto gettonato nella discografia italiana. Il tuo souvenir per cosa si differenzia dai Santandrea, i Matia Bazar e Renato Zero fino ai più recenti Ligabue e Pier Cortese?

Meno classy e new age dei Matia Bazar (chanson d’amouuur), meno nostalgica di Renato Zero e spero tanto intensa quanto Ligabue! C’è anche un’altra bellissima Souvenir di Elasi, cantautrice e produttrice emergente che consiglio a tutti! Un brano che parla della libertà di lasciarsi sentimenti, luoghi e persone alle spalle, una vera e propria banger prodotta magistralmente.

In “Souvenir” canti “A volte per istinto dico una bugia/ Una bugia che non serve, una bugia bianco neve/ Una bugia se mi chiedi a cosa penso, dico niente” È una corazza per i sentimenti? O cos’altro?

Faccio il cantautore, celare i miei sentimenti è in cima alla lista delle cose vietate! Si tratta soltanto di una piccola ammissione di colpa, di quelle che ti alleggeriscono prima del terzo ritornello.

Nei tuoi brani inserisci parole straniere di uso comune, termini molto musicali; parti con l’idea di sviluppare quei suoni e costruisci intorno il testo oppure sono mix che “nascono da soli”?

Qualunque cosa serva al testo e alla metrica per “stare in piedi”. Il più grande maestro del code switching a mio avviso è Zucchero, il cantante italiano più americano che abbia mai ascoltato!

Le sonorità “ariose” dei tuoi brani creano un ritmo incalzante, scrivendo i testi parti da un’idea precisa o ti lasci andare dal ritmo? Ti ispiri a qualcuno?

Mi ispiro sempre a qualcuno, ma la maggior parte delle volte non lo faccio consciamente, la mia sound palette e il mio vocabolario sono il sintomo delle mille variabili che compongono la mia vita: la gente che incontro, la musica che ascolto, il mio umore di giorno in giorno; sono tutti piccoli componenti di un diorama che non ho interesse di controllare uno per uno, a suo modo ogni pezzo si scrive e compone da solo, io faccio solo il “controllo qualità” di tanto in tanto.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Fare tanta musica, sempre migliore, sempre più all’altezza dei miei eroi. Un giorno arriverà anche il momento di tentare la vera e propria sperimentazione, di creare qualcosa di più nuova possibile, per ora sto ancora studiando.

Chiudiamo parlando di te, come descrivi il tuo percorso musicale? Con chi ti piacerebbe collaborare?

Il mio percorso è solo una serie di tentativi mossi dalla passione. Sono tanti piccoli gesti d’amore nei confronti della musica che sin da piccolo mi regala felicità e autorealizzazione. Mi piacerebbe collaborare con chi condivide lo stesso sentimento, e già sono così fortunato da collaborare con Yoisho, Dipdoze, Assurditè, LU e Light d’Orange, gli artisti più appassionati che conosco.

diorama

Diorama – Prima che sia mattina (tracklist)

Fammi fammi
Due metri dal suolo
Souvenir
Unpodivì
SCRCT
Giocattoli
Horror
Allucino
Pesci dei fondali