12 Novembre 2022
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12 Novembre 2022

“Ama il prossimo tuo come te stesso” di Manuel Agnelli. Il moderno Ulisse baciato dalla divina libertà

Manuel Agnelli Ama il prossimo tuo come te stesso recensione
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Manuel Agnelli Ama Il prossimo tuo come te stesso recensione del primo album da solista del cantautore a cura di Umberto Salvato.

Ulisse. Il più astuto di tutti gli eroi greci, dal multiforme ingegno, ma anche il più umano e la personificazione stessa del coraggio.

Luciano De Crescenzo

Il 30 settembre Manuel Agnelli ha pubblicato il suo primo album da solista.

Come si sarà sentito il cantautore durante la costruzione di quest’ultimo? Quanto sarà stato difficile partorire un progetto come AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO?

Lui sapeva quanto fosse atteso e quanto rappresentasse uno snodo fondamentale della sua carriera, ma forse, a differenza di noi semplici mortali, lui, non viene attanagliato dall’umana paura del cambiamento. Lui ama rischiare, ed è pervaso dal divino stato della libertà.

In AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO Manuel Agnelli ci ricorda Ulisse, l’eroe della mitologia greca che si ritrova a fronteggiare l’Odissea, protagonista di mille peripezie, contrattatore con la Maga Circe, accecatore del Ciclope. Manuel/Ulisse, come chi vuole conoscere se stesso o ritrovarlo, deve affrontare il difficilissimo viaggio attraverso le sfide più insidiose che esistano, dentro e fuori di sé: sconforto, dolore, nostalgia, paura, gratitudine.

Ne viene fuori un progetto discografico di una bellezza disarmante, sfreno ed onesto, di un’intensità sorprendentemente emozionante, riuscendo ad intrecciare il suo personale vissuto con riflessioni che riguardano l’altro e il mondo intero.

Stupefacenti sono le orchestrazioni, e le organizzazioni melodiche unite alle distorsioni che danno vita ad arrangiamenti sapienti e culturalmente di spessore musicale. Passa da orchestrazioni complesse e raffinate a sonorità che sembrano essere ricavate da oggetti del quotidiano. Tutto e sempre, in maniera non convenzionale.

TRA MILLE ANNI MILLE ANNI FA spalanca la porta sull’universo Agnelli. È una canzone dal retrogusto dolente dei cantautori d’amore italiani. Un piano che suona note e malinconia pervade il racconto della canzone che il nostro moderno Ulisse avrebbe potuto scrivere alla sua Penelope. Per loro che si riconosceranno per sempre, destinati a vivere un male necessario, un amore necessario. Ci sarà anche PROCI, che in maniera estremamente pertinente come riferimento ci riporterà alla nostra intuizione mitologica. Un racconto arrabbiato, fatto di amicizia, tradimento, speranze, vanità e delusioni. Prende in prestito i feroci eredi che in assenza di Ulisse, si contendevano la mano della sua sposa, Penelope.

Quali sono i pensieri che sbarrano la strada del coraggioso, mentre cerca di superare le sue prove? Riemergono le riflessioni sulle relazioni instaurate, come la lucida analisi fatta in LO SPOSO SULLA TORTA, un immagine chiara della schizofrenia delle relazioni sentimentali che siamo capaci di costruire. Un brano che grida speranza e voglia di rinnovarsi e ricostruire. Decide di cantarlo con la misteriosa Vaselyn Kandinsky, “la voce” femminile che ascoltiamo nel brano, pseudonimo rivelato di sua figlia Emma. Relazioni da costruire e ricostruire, la voce di una figlia, niente da aggiungere.

C’è poi la guerra, protagonista raccontata dal figlio di Giove, in quel caso quella di Troia, qui molto più vicina e sulla nostra pelle. SEVERODONETSK e GUERRA E POP CORN entrambe parlano di questo argomento doloroso. La prima racconta del reagire passivamente alle situazioni più grandi di noi. Della paura che ci blocca e ci dà come unica possibilità, quella di mettere in pausa il proprio cuore. La seconda, invece, è un brano che racconta di quanto sia aberrante essere comodamente seduti sui nostri divani a guardare la Storia passare davanti agli occhi.

Quest’anno è stato davvero caratterizzato da gesta eroiche per il cantautore, in questo album è contenuta anche LA PROFONDITÀ DEGLI ABISSI, colonna sonora di Diabolik, pluripremiata tra David di Donatello e Nastro D’Argento.
Una canzone che parla di verità non in maniera convenzionale. Da voce alle verità personali che bisogna nascondere, che ci spingono a scappare. E se Diabolik è il protagonista, allora l’antieroe prende il sopravvento sull’eroe e sa bene come camuffare e modificare ogni tipo di verità.

Se dovessimo racchiudere in poche parole chiave il viaggio per Itaca ne basterebbero quattro: segreti, solitudine, aspettative e amore. Sono proprio questi, infatti, i protagonisti del gioco di specchi fotografato dalla canzone che darà il nome a tutto l’album. AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO chiude, ma non chiude veramente il suo viaggio alla ricerca del sé più autentico.

Ci sono poi canzoni che ti resteranno dentro per sempre, è il caso di MILANO CON LA PESTE, un gioiello, forse la più bella dell’album. Una descrizione emotiva e sociale del periodo di pandemia, la narrazione dell’illusione che ne saremmo usciti migliori. È arrivato ad un punto fondamentale del percorso coraggioso, ha capito che quello che ci appartiene davvero è dentro di noi.

Se intraprendi un viaggio così complesso e doloroso, tornare indietro è difficile, se non impossibile. Ad un certo punto si è in una tempesta e spesso si è sopraggiunti da sensazioni difficili da sopportare, come quella del pensiero di non provare più niente. Il valoroso, come in SIGNORINA MANI AVANTI non riesce a rassegnarsi a questa sensazione, si ribella ed è feroce con chi cerca di appropriarsi del nostro mondo. Sembra essere un invito a liberarsi dalle aspettative che ci siamo imposti, vuole la liberazione dalle nostre gabbie, con la consapevolezza rivoluzionaria che c’è sempre la possibilità di diventare qualcosa di diverso da ciò che siamo stati.

Ci troviamo di fronte ad un progetto discografico che è poesia contemporanea, è una ferita ancora aperta nella quale viene infilato un coltello pieno di sale.

Chissà cosa saremo o diventeremo domani, ci resta dentro il verso che recita “Voglio esplodere come una stella” per lui che una stella lo è davvero, forse inconsapevole che proprio come dice in SIGNORINA MANI AVANTI lui può essere tutto: Un genio, un mostro, un fiore di lillà.

BRANI MIGLIORI: Milano con la peste e Signorina mani avanti
VOTO: 9 su 10
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Manuel agnelli ama il prossimo tuo come te stesso tracklist

  1. Tra Mille Anni Mille Anni Fa
  2. Signorina Mani Avanti
  3. Proci
  4. Milano Con La Peste
  5. Lo Sposo Sulla Torta
  6. Severodonetsk
  7. Guerra E Pop Corn
  8. Pam Pum Pam
  9. La Profondità Degli Abissi
  10. Ama Il Prossimo Tuo Come Te Stesso