18 Ottobre 2021
di Interviste, Recensioni
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18 Ottobre 2021

Alessandra Amoroso: “Tutto accade”, venti di cambiamenti senza stravolgere il passato

Ecco la recensione del nuovo album dell'artista in arrivo venerdì a distanza di 3 anni dall'ultimo progetto discografico

Alessandra Amoroso Tutto accade
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#AmorosoDay step 5, l’ultimo ovvero la recensione del nuovo disco di Alessandra Amoroso, Tutto accade, ad opera del nostro critico musicale, Fabio Fiume.

Il ritorno, stavolta atteso più tempo del solito, di Sandrina con un nuovo album segna un importante cambiamento nella sua produzione, senza però che questo spiazzi il suo fandom, che viene però oltremodo indirizzato verso ipotetici nuovi lidi.

Alessandra Amoroso Tutto accade recensione

Chissà se questi si concretizzeranno davvero o se oggettivamente la star del nostro pop stia propendendoci davvero; fatto sta che la signorina Amoroso si è prodotta in un lavoro che spolvera a doppie mani basse il mondo dell’elettronica, tanto da affidarsi ad un esperto del genere, quel Dario Faini, dietro ormai a tutte le produzioni di genere nel nostro paese da Mahmood in poi.

Però con Alessandra Amoroso i ritmi sono tenuti più tenui. Si cavalcano meno le mode e le sperimentazioni, lasciandole solo ad un paio di occasioni, non a caso però le migliori del disco e cioè AleAleAle co scritta da Paolo Antonacci che sposta Alessandra su un territorio ritmico mai sperimentato prima, dove essere sul tempo senza strafare vocalmente diventa l’ingrediente principale per la riuscita.

Stesso dicasi per la title track, che chiude il lavoro, riportando in prima linea l’energia lasciata un po’ da parte con qualche ballad consecutiva.

Tra queste però mi si permetta di segnalare la delicatissima Tutte Le Cose Che So Io che è brano che forse mi tocca un nervo scoperto. So esattamente di cosa stia parlando Alessandra ed il senso d’impotenza è forte, spiazzante e ti pone davanti ad un dolore sordo e solitario, qui ben descritto.

Dicevo dell’elettronica: certo, non vi aspettate i Chemical Brothers s’intenda! Parlo di una concezione produttiva delle basi, che sono delle programming dipendenti, anche se, forse tolti i due “azzardi” già citati, tutti tenuti in un range piuttosto rassicurante.

Si passa così da evoluzioni di un percorso che la Amoroso ha intrapreso ai tempi di Comunque Andare, dove vince il senso di spensieratezza e di allegria di fondo che arriva a contrastare il mood ballata lacrimevole con cui era stata consecutivamente proposta all’inizio della carriera.

In tal senso già i due singoli Sorriso Grande e Tutte Le Volte sono un valido esempio di quanto affermo. Nel disco però seguono questa strada anche Il Bisogno Che Ho Di Te, che nel ritmo tradisce il titolo così come nell’arrangiamento pop dalle mille bollicine o anche Una Strada Per L’Allegria scritta dal ritrovato Daniele Magro che sembra uscita come base da un disco di The Weeknd.

E poi le ballate che certo non potevano mancare. In Tutto Accade però Alessandra gioca di sottrazione, evitando agevolmente la propensione all’acuto che in passato, in qualche suo pezzo, ha finito con l’appesantire non poco. Può sembrare facile, ma per un artista non è mica così facile cambiare il proprio approccio!

Provate ad ascoltare per esempio la delicatezza di Il Nostro Tempo, firmata dalla coppia Giordana Angi e Antonio Iammarino in cui la nostra s’inventa un’interpretazione un filo “mengoniana”, che le riesce particolarmente bene, su una base che è tutta un’atmosfera, una eco.

Diverse volte arriva anche la sensazione che l’artista abbia deciso di raccontare la fine di una sua storia, come sorta di liberazione, di bisogno di voltare pagina. Esempio più tangibile arriva da Ti Vedo Da Fuori degli onnipresenti ( nei suoi dischi ) Camba & Coro qui però coadiuvati dal sempre ispirato Virginio. E magari sarà che è il racconto di una cosa del passato, che forse è questo il pezzo più vicino all’Alessandra che fu, anche se va a piazzarsi fra i migliori di quel tipo di produzione.

Tutto Accade è quindi, al fine, una porta aperta che Alessandra lascia. Lei è ancora sull’uscio domandandosi: “esco”? “E se poi fa freddo? E se poi mi scoccio“?
Questa vignetta che vi ho disegnato con le parole è una probabilità concreta che però merita la lode; perché un artista se non è disposto a cambiare esaurisce ben presto ciò che ha da dire.

Allora esci Ale, vedrai che il tuo pubblico ti porterà sciarpa e guanti se dovessi mai avere freddo.

Alessandra Amoroso Tutto accade recensione, conclusione

VOTO: Sette
BRANI MIGLIORI: