26 Maggio 2023
di Interviste, Recensioni
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26 Maggio 2023

Pagelle Nuovi Singoli del 26 maggio (e recuperi dalla scorsa settimana): occasione sprecata per Mengoni ed Elodie. Colpiscono Raf, Fulminacci e Willie Peyote

Arrivano i tormentoni estivi ma quanti convincono il nostro critico musicale?

Pagelle Nuovi singoli 26 maggio
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PAGELLE NUOVI SINGOLI del 26 maggio a cura del nostro critico musicale Fabio Fiume.

E tornano le pagelle in un momento molto particolare, pieno di altri impegni lavorativi, che settimana scorsa (e probabilmente anche la prossima) mi hanno impedito di realizzarle. Da secchione però ho deciso di recuperare un bel po’ di cose anche di settimana scorsa ed eccovele servite come antipasto prima delle pagelle relative alla settimana attuale.

Vi ricordo i voti che trovate alla fine delle mini recensioni non mettono in competizione fra loro gli artisti, essi sono infatti assegnati alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone e che salendo, salendo, si arriva a scoprire la Golden song della settimana. Ricordo inoltre che il “senza voto” non è un voto di carattere negativo ma è un semplice trovare quella canzone inutilmente votabile dal punto di vista radiofonico.

Iniziamo subito con il recupero dei brani usciti venerdì 19 maggio.

Pagelle nuovi singoli recupero venerdì 19 maggio

Recupero brani usciti Venerdi 19 Maggio

Deddy & Paps ‘n’ Skar – Balla

Banale che più banale non si può. Con un testo composto da frasi che nemmeno i bambini nei primi temi in terza elementare. Deddy forse aveva bisogno di una collaborazione ma i Paps ‘n’ Skar non sono in grado di regalargli un passaggio di crescita per la sua carriera, rivelandosi più deleteri che altro. Decisi passi indietro.
Tre
⭐⭐⭐

Rosa Chemical – Bellu guaglione

Dopo il divertissement sanremese Chemical va a ripescare dalla canzone tradizionale napoletana per creare il jingle del suo nuovo hits. Ma O’Sarracino, rivista e corretta per l’occasione, non riesce a scostarlo da quanto ci ha fatto già ascoltare. Anche l’interpretazione sembra solo un follow up del brano platinato di qualche mese fa. Poca inventiva e per un personaggio artistico del genere l’errore più grande da evitare è ripetersi.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Max Gazzè, Frenetik & Orang3 – Riviera

Che spersonalizzazione pazzesca! Gazzè come qualsiasi altro giovanissimo dedito alla dance, senza che venga fuori anche nella composizione la sua intelligenza artistica, i suoi arrangiamenti meritevoli sempre di attenzioni, non lo posso accettare. Questi pezzi facciamoli fare all’ultimo sgallettato, non tu Max, ti prego!
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Luciano Caldore & Marsica – T’amo e t’amerò

Torna dopo un lungo periodo d’assenza l’artista napoletano rieditando i suoi pezzi classici qui rivisitati con ospiti. Per questo brano del 1999 la scelta è caduta su Marsica e sulla sua capacità di fraseggio particolarissima. Forse il pezzo avrebbe però dovuto garantire una maggiore interazione fra i due artisti che qui invece si sono limitati a dividersi le parti, senza nessun momento cantato davvero a due voci, tanto che l’idea del duetto appare un po’ sprecata. Due belle voci in una canzone, che però non dialogano fra loro, sono un po’ come quando si va a cena assieme ma poi ognuno sta a fare le cose sue col telefono in mano.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨

Gazzelle – Flavio

Sarà che sono abituato ad essere sorpreso dalla scrittura di Gazzelle, così moderna e personale, stanca nel suo incedere ma sempre così esaustiva dal punto di vista dei concetti che sono rimasto un po’ così nell’ascoltare questo nuovo singolo che si perde un po’ nel racconto fra l’elenco dei giorni della settimana, che non è certo cosa nuovissima ed originale ed un inciso d’incitazione personale che pure però non scavalca il muro del già sentito, del prevedibile. Ha fatto di meglio, ed anche molto meglio.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Giuseppe Cucè – Fragile equilibrio

Messe da parte le velleità retrò del precedente (bel) singolo, Cucè torna a battere di ritmica con un pezzo che è un’analisi del proprio io, quell’io che guardi allo specchio e che riflette un’immagine che non è quella che percepisci di te stesso. Perché è un fragile equilibrio quello che ci permette di continuare a sentirci vivi anche quando ti senti un ventenne ma l’orologio dice il contrario. Il pezzo ha un’idea base potente ma la forma canzone con cui l’idea è resa manca di quel pathos si cui spesso Cucè è sano portatore. Qui è un po’ tutto troppo vittima del ritmo, perdendo dei punti importanti in interpretazione.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨

Ava, Anna & Capo Plaza – Vetri neri

Con i sentori in sottofondo di Mr Saxobeat, grande successo dance di Alexandra Stan di qualche anno fa, questo pezzo mette assieme due dei protagonisti della musica urban di questi ultimi anni. Se Anna, pur molto nota, è ancora forse alla ricerca del pezzo della vita, Capo Plaza è ormai una certezza dei piani alti delle classifiche. La cosa intelligente di questo pezzo è il non puntare tutto solo sul sampler del pezzo famoso, ma di azzardare la costruzione di un brano che arriva come nuovo su di esso.

Manca giusto un po’ di colore nuovo nell’interpretazione dei due artisti, il cui stile tende a ripetersi, rendendo difficile ai loro brani di esser ricordati nel tempo in maniera distinta, l’uno rispetto ad un altro. Ricordi lo stile si, associ il pezzo all’artista, ma quale sia il pezzo di preciso, lo ricordi? Qualche dubbietto mi viene.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Pinguini Tattici Nucleari – Rubami la notte

Pezzo carino nell’insieme, vestito perfetto per la band ormai specializzata in brani leggerissimi che pur non tradiscono un’intelligenza compositiva personale, che poi tutti devono cantare o per lo meno provarci. Nel caso specifico forse, se proprio devo fare il bastian contrario, manca al pezzo quel gancio potente di cui loro spesso han fornito i loro brani, quello che, anche se non ti piacciono, te lo ricordi.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Ariete – Un’altra ora

Un giovane amore, fresco, pieno di voglie è quello che racconta qui Ariete, prodotta per l’occasione da Michelangelo. Il pezzo ha un buon tiro, trascinando verso un inciso interpretato con due linee vocali che aiutano nel contesto a riempire, visto che la voce della nostra, pur se molto personale, è anche piuttosto statica, monocorde, priva di sfumature particolari. Tuttavia l’artista ha il pregio di riuscire ad apparire sempre dritta e comprensibile nella sua scrittura e questo, data la giovanissima età, è senz’altro un pregio enorme.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Dargen D’Amico – Pelle d’oca

Con ritmiche asiatiche, alla Panjabi Mc e giù di li, Dargen torna con un pezzo che rilancia la sua missione simpatica all’interno della musica. E mentre passano gli anni e ci si domanda se mai l’artista lancerà un pezzo serio, qui scatena movimenti di piedi e di bacino impossibili da sedare mischiando le carte dell’hip hop ma i troppo puro con tendenze caraibiche che anziché andare in dissonanza con la strumentazione orientale, creano il buon amalgama per le cuffie sulla spiaggia o mentre si procede di jogging. Misture curiose.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Cassandra – Crac!

Il pezzo è una sorta di ricerca di se stessi, una specie di seduta analitica che però, oltre che domande e dubbi, da anche delle risposte. “Tu ed io siamo rotti dentro” è la conclusione a cui si arriva in un inciso che si lascia cantare fra chitarre ed una ritmica sostenuta, che vuole essere rock e che come tale arriva, ma che assieme porta una buona dose di simpatia che non guasta certo.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Massimo Di Cataldo & Andrea Agresti – Una canzone brutta

Con un paragone altissimo che mi ha fatto percepire in questo brano delle evocazioni del Lucio Dalla simpatico, quello delle canzoni che in apparenza sembravano stupide ma poi ti accorgevi prestando attenzione che stupide non erano affatto, Massimo Di Cataldo rischia il ritorno pubblicando (in duetto con l’ amico attore Andrea Agresti ), un brano che s’intitola Una Canzone Brutta. Il rischio è però calcolato perché la canzone in questione brutta non lo è affatto! E’ invece un simpatico divertissement che ingaggia nel suo divenire testuale tutti i luoghi comuni del tormentone radiofonico, quella hit che ti propongono trenta volte al giorno e che dopo appena 48 ore odi come si odia l’odio. Eppur la canti, non vorresti certo, ma ti è entrata dentro e sai che non puoi farne a meno. Simpatica ed intelligente.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Zero Assoluto – Sardegna

Trovo molto delicata questa nuova canzone degli Zero Assoluto, che pur non tradendo il loro stile, il loro modo di porsi, guadagnano in intensità per questo racconto che è un vivere quotidiano, un’attesa, una speranza, per una storia che è l’insieme delle cose già vissute cercando però di scriverne di nuove da fare. Anche se la canzone è completa, non l’avrei troncata dopo l’ultimo inciso; avrei lasciato al piano evocativo il compito di concludere.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Mecna & Bais – Lo dovevi fare con me

Carinissimo sguardo ad una storia che è andata via e che la si è rincontrata e, sorpresa, adesso ha un figlio con un altro. L’analisi di quel che fu e che ha finito col non andare, è fatta con una visione simpatica, ed un augurio mica poi tanto augurio? Già perché il nostro gli augura di farne immediatamente un altro! La serietà dell’esserci rimasto male emerge proprio in conclusione quando il pezzo recita: “hai fatto un figlio con un altro, lo dovevi fare con me, a casa mia non si parlava d’altro” rivelando come nella storia ci si credeva davvero.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Fabrizio Moro – Dove

Con un bel sound che richiama il funky dance migliore d’inizio millennio, Fabrizio si misura con un cantato simil rap per un testo che spiega il movimento convulso della vita, perché la vita è un muoversi continuo, anche se ti trovi a farlo con i lacci sciolti; se quei lacci li tieni sciolti perché lo hai scelto tu allora non c’è niente di meglio. Il brano è piccolo e conciso ma assolutamente finito sia nel concetto espresso che nel senso musicale. Fabrizio spinge meno dal punto di vista vocale ma non perde nemmeno un grammo di credibilità.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Concluso il recupero della settimana scorsa potete cliccare in basso su continua per le pagelle ai nuovi singoli del 26 maggio.

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